© Comune di Torre Pellice
EDMONDO DE AMICIS
“LA GINEVRA ITALIANA”
AUSPICE
LA COLONIA PINEROLESE
DI TORINO
XX - SETTEMBRE - MCMXXII
Il busto in bronzo di Edmondo De Amicis, opera di Leonardo Bistolfi, poggia su un base – disegnata dall’arch. Carlo Charbonnet – recante l’epigrafe: l’autore di Cuore, che aveva illustrato la Val Pellice nel libro Alle porte d’Italia, aveva definito Torre Pellice – la cittadina al centro della vallata – «la Ginevra italiana» in quanto capitale del valdismo. Dono della Colonia Pinerolese di Torino, il busto fu scoperto il 20 settembre 1922, in occasione dell’anniversario della breccia di Porta Pia, alla presenza della regina Elena, della principessa Jolanda e del presidente dei Ministri Luigi Facta. A pronunciare il discorso inaugurale fu l’avv. Giorgio Bardanzellu; secondo l’oratore, «De Amicis plasmò i nostri cuori, le nostre anime, diede l’ala superba al nostro pensiero perché assurgesse alle vette dell’ideale […]. L’arte sua, la sua commozione profonda trovarono rispondenza in noi, noi popolo italiano, che è sempre aperto a tutto ciò che di grande, di alto, di generoso gli rivelano i genii della stirpe» (Un busto a De Amicis alle “Porte d’Italia, 1922, p. 2).
Commemorato
Fonti
- Un busto a De Amicis alle “Porte d’Italia”. Entusiastiche dimostrazioni di popolo ai Reali nella cerimonia inaugurale, «La Stampa», a. LVI, n. 224, 21 settembre 1922, p. 2
- Il busto di Edmondo De Amicis, «La Cultura moderna. Natura ed arte. Rivista mensile illustrata», a. XXXII, n. 4, aprile 1923, p. 222
- In memoria di Edmondo De Amicis, «I diritti della scuola», a. XXIII, n. 41, 30 settembre 1922, p. 650