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Lapide a Emilio Salgari a Torino (1959)

Editore:
EUM – Edizioni Università di Macerata
Luogo di pubblicazione:
Corso della Repubblica, n. 51, 62100, Macerata (Italia)
Codice ISSN:
2785-3098
Autore della scheda:
DOI:
10.53218/271
Scheda compilata da:
Valentino Minuto
Pubblicato il:
30/10/2021
Autore dell'epigrafe:
Italo Sulliotti
Autore dell'artefatto:
Società G. Ciocchetti e C.
Committenza:
Comitato per le onoranze a Emilio Salgari, su iniziativa della rivista «L’Italia sul mare»
Data di inaugurazione:
30 aprile 1959
Occasione commemorativa e/o celebrativa:
48° anniversario della morte dello scrittore
Materiale:
Marmo

Ubicazione

Indirizzo:

Corso Casale 205
10132 Torino TO
Italia

Piemonte
Dettagli sull'ubicazione spaziale:
La lapide è posta sulla facciata della casa dove Salgari risiedette a Torino
Testo dell'iscrizione:
FRA QUESTE MURA
EMILIO SALGARI
VISSE IN ONORATA POVERTÀ
POPOLANDO IL MONDO DI PERSONAGGI
NATI DALLA SUA INESAURIBILE FANTASIA
FEDELI AD UN CAVALLERESCO IDEALE
DI LEALTÀ E DI CORAGGIO
PERCHÈ GLI ITALIANI NON DIMENTICHINO
LA SUA GENIALITÀ AVVENTUROSA
IL SUO DOLOROSO CALVARIO
LA RIVISTA “ITALIA SUL MARE”
QUESTO RICORDO POSE

TORINO 30 APRILE 1959

La lapide a Emilio Salgari segna la casa dove egli «visse in onorata povertà» a Torino; l’epigrafe – dettata da Italo Sulliotti, condirettore della rivista «L’Italia sul mare» – ricorda che tra quelle «mura» lo scrittore veronese con la sua «inesauribile fantasia» popolò «il mondo di personaggi […] fedeli a un ideale di lealtà e di coraggio»; a fianco all’iscrizione, sulla parte sinistra della lapide, il bassorilievo di un veliero suggerisce la «genialità avventurosa» della scrittura salgariana. Le celebrazioni in memoria del padre del Corsaro Nero – promosse da Vito Bianco, direttore de «L’Italia sul mare» – si tennero sotto l’alto patrocinio del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. La mattina del 30 aprile 1959, dopo che cadde il drappo tricolore che copriva la lapide, a parlare  furono il sindaco di Torino Amedeo Peyron e un alunno di V elementare, Franco Alovisi. Nel pomeriggio di quel giorno, al Teatro Carignano, incaricato del discorso ufficiale fu il giornalista e critico teatrale e cinematografico Giovanni Calendoli, che mise in risalto il valore educativo delle avventure salgariane: «I suoi corsari, unici fuorilegge da lui descritti nei suoi 105 romanzi, non sono dei pirati. Sono eroi romantici – tipico il “Corsaro nero” – che lottano per vendicare i soprusi, per punire i traditori, per scacciare gli oppressori. Essi agiscono secondo regole cavalleresche» (Rievocati Sandokan e il Corsaro Nero, 1959, p. 2).

Commemorato

Fonti

Fonti bibliografiche:
  • G. Calendoli, Tragica giungla sulle rive del Po, «L’Italia sul mare. Rivista mensile di studi e letture marinare», a. IV, n. 12, dicembre 1958, pp. 39-73
  • U. Pavia, Celebrazioni in memoria dello scrittore Emilio Salgari, «Stampa sera», a. XCI, n. 90, 15-16 aprile 1959, p. 3
  • Una lapide per Emilio Salgari, «La Stampa», a. XCIII, n. 101, 28 aprile 1959, p. 2
  • Nella casa dove visse Emilio Salgari tutto è come ai tempi dello scrittore, «Stampa sera», a. XCI, n. 102, 29-30 aprile 1959, p. 2
  • Rievocati Sandokan e il Corsaro Nero “eroi di fantasia coraggiosi e leali”, «La Stampa», a. XCIII, n. 104, 1° maggio 1959, p. 2
  • Lapide a Emilio Salgari inaugurata a Torino, «Accademie e Biblioteche d’Italia. A cura del Ministero della Pubblica Istruzione», a. XXVII (10° n.s.), n. 1-2, 1959, pp. 112-113

 

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