Foto di Sergio Bovi Campeggi – Comuni-Italiani.it; Fonte: http://www.comuni-italiani.it/046/017/
SALVTATE IL MAESTRO
DI VERITÀ NON FVGACI
IDELFONSO NIERI
DEL PONTE A MORIANO 1853-1920
ILLVSTRATORE DELLA
LINGVA DEL COSTVME
DELLE TRADIZIONI DEL-
LA SUA LVCCHESIA AD-
DITÒ NELLA SCVOLA E
NELLE OPERE IL RITORNO
ALLA TERRA QUALE FONTE
PERENNE DI SALVTE E DI
POTENZA.
LA REALE ACCADEMIA LVCCHESE
CONSACRÒ QVESTO RICORDO
IL 26 NOVEMBRE 1939
La lapide a Idelfonso Nieri è posta sulla facciata della casa dove questo «illustratore della lingua, del costume, delle tradizioni della sua Lucchesia» nacque e a lungo operò; in alto un medaglione in bronzo, modellato dallo scultore Mario Carlesi, ritrae il volto del prof. Nieri; in basso l’epigrafe, dettata da Eugenio Lazzareschi, riferisce che «questo maestro di verità non fugaci» promosse il «ritorno alla terra» natia, oltre che «nelle opere», anche «nella scuola», esortando gli alunni alla raccolta di materiale folklorico. Benché l’iscrizione indichi quale data di consacrazione del «ricordo» marmoreo il «26 novembre 1939», la lapide fu scoperta il giorno prima, in occasione dell’apertura dell’anno accademico della Reale Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti, di cui Nieri era stato socio. Quel giorno all’adunanza di questo sodalizio culturale il vicepresidente Amos Parducci, nipote del defunto professore, lesse il discorso di commemorazione; l’oratore, in linea con l’affermazione fascista della superiorità razziale italiana, commentò che l’opera di documentazione del folklore lucchese condotta da Nieri, per i «fini altamente civili» che consegue, «lo addita alla riconoscenza come uomo che tende alla giusta esaltazione dei suoi concittadini. È un assertore magnifico e un magnifico esaltatore della razza» (Parducci, Idelfonso Nieri e i suoi “Cento Racconti Popolari Lucchesi”, 1940, p. 4).
Commemorato
Idelfonso Nieri nacque il 20 maggio 1853 a Ponte a Moriano, in quel di Lucca. Studioso delle tradizioni popolari della terra natia, illustrò in una buona messe di saggi i documenti folklorici raccolti; sotto l’aspetto dialettologico, la sua opera più importante è il Vocabolario lucchese. Come scrittore, si segnalò per la stesura dei Cento racconti popolari lucchesi, che sono novelle tradizionali o più spesso veritelle paesane – ossia fatti di vita popolare di cui l’autore era venuto a conoscenza; in questi racconti la filologia folklorica, ancorché conservata, è superata dalla rielaborazione artistica; l’inserimento di alcuni di questi quadretti letterari in antologie scolastiche – di cui due curate da Giovanni Pascoli – favorì la divulgazione del nome di Nieri fuori dalla cerchia toscana. All’attività di folklorista e novelliere si affiancava l'esercizio del magistero didattico; Nieri insegnò Lettere italiane – senza tuttavia conseguire il posto di titolare: fu dapprima al Liceo pareggiato di Ascoli Piceno; poi al privato Ginnasio Superiore di Castelnuovo Garfagnana; quindi, da supplente, al R. Liceo N. Machiavelli di Lucca; infine, da incaricato, all’Istituto Tecnico pareggiato della stessa città. È da notare che Nieri coinvolgeva gli alunni nella ricerca folklorica: oltre settecento dei Proverbi toscani, specialmente lucchesi gli furono forniti dagli studenti del Liceo Machiavelli; per la Raccolta di proverbi lucchesi e senesi ricevette il contributo dei giovani del R. Ginnasio di Siena; alla raccolta di Superstizioni e pregiudizi lucchesi collaborarono gli studenti dell’Istituto Tecnico Francesco Carrara. Nieri morì a Lucca il 2 febbraio 1920.
- A. Parducci, Idelfonso Nieri, folklorista e novelliere lucchese, s.l., s.n., 1926
- E. Guidi, L’arte nei «Cento racconti popolari lucchesi» di Idelfonso Nieri, «Belfagor. Rassegna di varia umanità», a. IX, n. 5, 30 settembre 1954, pp. 549-559
- E. Ghidetti (a cura di), Idelfonso Nieri, in Id., Toscani dell’Ottocento. Narratori e prosatori, Firenze, Le Lettere, 1995, p. 603
Fonti
- A. Parducci, Idelfonso Nieri e i suoi “Cento Racconti Popolari Lucchesi”, «Bollettino storico lucchese», a. XII, n. 1, 1940, pp. 3-24