© Edoardo De Carli; Fonte: http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/scheda.asp?ID=161
PER GLORIAM IN AETERNVM VIVENTIBVS
NEGLI VFFICI NELLE SCVOLE
EDVCARONO LE GIOVINEZZE D’ITALIA
OGGI
DA VETTE SVBLIMI
DICONO A TVTTI
PAROLE IMMORTALI
DI VERITÀ E DI LVCE
MCMXV – MCMXVIII
(nei festoni sotto la stele)
FERT- FERT – FERT
(sul retro della stele)
INAVGVRATO IL GIORNO XI NOVEMBRE 1929 - ANNO VII DELL’ERA FASCISTA
REGNANDO VITTORIO EMANVELE III VITTORIOSO -
ESSENDO CAPO DEL GOVERNO E DVCE DEL FASCISMO
BENITO MVSSOLINI
MINISTRO DELL’EDVCAZIONE NAZIONALE BALBINO GIVLIANO
PROVVEDITORE AGLI STVDI DELLA LOMBARDIA RICCARDO TRVFFI
(targa a sinistra)
INSEGNANTI E FVNZIONARI DELLA SCVOLA LOMBARDA
CADVTI NELLA GRANDE GVERRA
(seguono i nomi degli 81 caduti, affiancati dal titolo professionale e dalla onorificenza militare)
(targa a destra)
COMANDO SVPREMO - 4 NOVEMBRE 1918
(segue il testo del Bollettino della Vittoria firmato DIAZ)
Opera dell’architetto Alfonso Du Bois e dello scultore Giannino Castiglioni, il monumento ai caduti della scuola lombarda nella Grande Guerra è ispirato all’arte classica: due colonne in marmo botticino di Rezzato si innalzano senza capitello, a simboleggiare la giovinezza stroncata; tra queste allegorie architettoniche sorge la statua in bronzo della dea Atena, che indossa un elmo alzato sulla fronte ed è coperta dell’egida (la corazza protettiva ornata di frange di serpenti, al cui centro spicca terrificante la testa della Gorgone); la bellicosa divinità impugna nella mano sinistra una lancia e tiene il braccio destro sollevato come nel gesto del saluto romano. Dietro, una stele onora gli ottantuno morti nella guerra 1915-1918 che «negli uffici [e] nelle scuole» di ogni ordine e grado della Lombardia avevano educato «le giovinezze d’Italia»: quindici professori, cinquantanove maestri, tre istitutori, un ragioniere, due segretari e un bidello. Fu Riccardo Truffi, provveditore agli studi della Lombardia, nel decimo anniversario della vittoria della Grande Guerra – il 4 novembre 1928 – a lanciare alle autorità scolastiche dipendenti un appello a concorrere all’erezione del monumento nel cortile della sede dell’Ufficio Regionale Scolastico. In risposta all’invito, ispettori, rettori, presidi e direttori si occuparono della raccolta delle offerte; dalla sottoscrizione furono esclusi gli alunni. Il monumento fu inaugurato l’11 novembre 1929 alla presenza del ministro dell’Educazione Nazionale Balbino Giuliano. Presero la parola: il già menzionato Truffi, promotore dell’iniziativa; Sileno Fabbri, preside della Provincia di Milano; l’on. Amilcare Rossi, incaricato dell’orazione ufficiale; il cardinale Alfredo Idelfonso Schuster, arcivescovo di Milano, che impartì la benedizione al monumento. Il provveditore Truffi, piegando la commemorazione dei caduti della scuola lombarda nella Grande Guerra a servizio della propaganda di regime, disse: «La classe degl'insegnanti di tutte le categorie, dalla scuola elementare all'Università, mal compensata sempre, persino nella valutazione ideale delle sue opere, [...] può essere annoverata fra le forze più valide che hanno contribuito a proteggere la vita della Nazione fino al giorno della riscossa che l'ha redenta. E la redenzione, dovuta al genio e al cuore di un Mutilato di guerra e Combattente eroico, che era stato anche maestro elementare (oh, suoni alto e acclamato qui, oggi, il nome del più grande educatore degli Italiani, Benito Mussolini!), la redenzione, dico, ridava una nuova vita all'Italia, infondendo un'anima nuova nella scuola, che ne è stata ringargliadita e rifatta; e recava pace serena e sacro conforto alle ossa e agli spiriti dei Caduti» (Truffi, Per i caduti della scuola lombarda, 1930, p. 21). Spostato nel cortile della Scuola Elementare Armando Diaz, il monumento fu rinaugurato il 16 novembre 1966.
Commemorato
Enrico Sicher nacque il 2 febbraio 1865 a Coredo, in Val di Non o Anaunia, in Trentino. Laureatosi in Scienze naturali, fu assunto nel 1887 come assistente alla cattedra di Zoologia e Anatomia comparata dell’Università di Padova. I suoi studi naturalistici sfociarono in numerose pubblicazioni. Tuttavia la progressione nella carriera accademica fu compromessa da un incidente occorsogli nel ripulire un fucile da caccia: il danno alla vista che ne conseguì gli precluse il lavoro al microscopio. Pur non arrestando la produzione scientifica, fu costretto a dedicarsi all’insegnamento secondario; fu docente: dal 1893 al Liceo Nicola Spedalieri di Catania, al cui museo di Storia naturale, dopo averne curato il riordino, donò una collezione di pesci di profondità; dal 1899 al Liceo Virgilio di Mantova; dal 1905 al Liceo Scipione Maffei di Verona, di cui organizzò e arricchì il gabinetto di Scienze naturali. Nel Liceo veronese tenne anche la carica di vicepreside. Come rappresentante del Comune di Verona, collaborò al Comitato direttivo della Scuola Pratica Provinciale d’Agricoltura Marcantonio Bentegodi di Quinto. Nel biennio scolastico 1910-1912 fu ispettore per i ginnasi, le scuole tecniche e complementari del Circolo di Pavia. Morì nel bombardamento aereo austriaco che colpì la città scaligera il 14 novembre 1915.
- G. Biadego, Enrico Sicher. Parole dette nell’adunanza del 28 novembre 1915, Verona, Stab. Tipo-Lit. G. Franchini, 1915
- Enrico Sicher. 1915 – 14 novembre - 1917, a cura del Comitato per le onoranze, Verona, s.n., 1917
- A. La Terza, M. Tommasi, La guerra nello specchio del Liceo. Il primo conflitto mondiale nell’archivio del Liceo classico Scipione Maffei di Verona, Verona, Scripta, 2014, pp. 119-120
Fonti
- R. Truffi, Una circolare del R. Provveditore agli Studi, «La nuova scuola italiana. Rivista magistrale settimanale», a. VI, n. 12, 16 dicembre 1928, p. 395
- R. Truffi, Per i caduti della scuola lombarda, Milano, Tip. Ind. Angelo Ravazzani, 1930
- Per i caduti della scuola lombarda, «Rivista pedagogica», a. XXIII, n. 8-9, ottobre-novembre 1930, p. 659
- Albo d'oro della scuola media lombarda. Elenchi, lapidi commemorative, motivazioni delle ricompense al valore dei professori e degli alunni caduti nella guerra mondiale e della rivoluzione fascista, Milano, La Grafica Moderna, 1931
- 16 novembre [1966], «Città di Milano. Rassegna mensile del Comune e bollettino di statistica», a. LXXXIV, n. 1, 1967, p. 88