Foto di Maurizio Pretto – Comuni-Italiani.it; Fonte: http://www.comuni-italiani.it/017/029/
DELLA EPOPEA GARIBALDINA
MILITE E POETA
PER OLTRE CINQVE LVSTRI
IN QVESTO ISTITVTO
STRINSE LA LIBERA ANIMA SVA
ALLA ARDENTE ANIMA GAGLIARDA
DELLA GIOVENTV’ BRESCIANA
MAESTRO ITALIANISSIMO
V MAGGIO MCMXXI
Disegnata dall'arch. Egidio Dabbeni, la lapide a Giuseppe Cesare Abba segna il Palazzo Bargnani, già sede dell'Istituto Tecnico Tartaglia, dove questo «maestro italianissimo» – come recita l'epigrafe dettata da Paolo Boselli – insegnò Lettere italiane «per oltre cinque lustri», stringendo «la libera anima sua alla ardente anima gagliarda della gioventù bresciana»; in alto un medaglione – scolpito in basso rilievo da Luigi Contratti – riproduce le sembianze di questo «milite e poeta» della spedizione garibaldina: volontario in quella campagna, Abba aveva scritto le Notarelle di uno dei Mille, un caposaldo nella memorialistica risorgimentale. Il 5 maggio 1921, all’inaugurazione della lapide, a pronunciare il discorso commemorativo fu il sen. Ugo Da Como; circa le proprietà del magistero educativo di Abba, l’oratore commentò: «per Lui […] l’Italia avanti tutto, l’Italia sopra tutto. […] Preparò i cuori alla patria, […] italiano voleva il pensiero continuo delle anime, italiani gli atti della vita […]. E poi che l’Italia comprese a colpi di capolavori la sua onta secolare, quei capolavori egli celebrava ai giovani, insuperabilmente» (Da Como, Giuseppe Cesare Abba, s.d., pp. 25-26).
Commemorato
Fonti
- U. Da Como, Giuseppe Cesare Abba. Nel discorso commemorativo in Brescia, del 5 maggio 1921, Milano, Off. “I.G.A.P.”, s.d. [1921]
- P. Ferrari, F. Ronchi, Tesori nascosti del Risorgimento bresciano, in Commentari dell’Ateneo di Brescia per l’anno 2004, Brescia, Geroldi, 2007, p. 428