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Coi bimbi. Spunti di cronaca scolastica 1919-1922

Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-4485
Autore della scheda:
DOI:
10.53167/1178
Scheda compilata da:
Luca Silvestri
Pubblicato il:
27/01/2022
Tipologia:
Anno scolastico:
1919/1920 - 1921/1922
Autore:

Edizione

Titolo prima edizione:
Coi bimbi. Spunti di cronaca scolastica 1919-1922
Editore prima edizione:
Società Editrice Internazionale
Città di pubblicazione prima edizione:
Torino
Anno di pubblicazione prima edizione:
1925
Numero di pagine:
110

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori di nome:
Edmondo De Amicis Otto Schmeil
Identificatori cronologici:
1910s 1920s

Il diario si presenta come una cronaca scolastica – in realtà attraversata da precisi intenti pedagogici –, relativa ad una classe femminile composta da 48 bambine, nel corso del primo triennio della scuola elementare. Il diario, in realtà, più che un’autentica cronaca scolastica, è una costellazione esemplare di azioni pedagogiche e di buoni propositi educativi, ritenuti utili per la formazione delle giovani madri, spesso prive di cultura e formazione, e per le giovinette che vengono preparate alla propria funzione di educatrici nell’ambito del nucleo familiare. Insomma, una sorta di galateo/guida per le giovinette alla vita familiare. Fra i temi emergenti quello dell’igiene scolastica delle giovani alunne; della interiorizzazione della disciplina e del rispetto delle regole sociali, perseguite anche attraverso pratiche punitive esemplari e di carattere soprattutto psicologico; del dialetto utilizzato in famiglia e ritenuto dall’insegnante un ostacolo per l’apprendimento della lingua italiana; della scarsa presenza delle famiglie sul piano educativo che si traduce anche in una difficile comunicazione scuola-famiglia. Il ceto sociale di appartenenza delle studentesse è sostanzialmente di matrice operaia, con un’alta percentuale di madri casalinghe. La maestra sembra voler diffondere la cultura del diritto al voto per gli uomini (nel 1912 era stato conquistato il suffragio universale maschile con la legge n. 666) – non senza ambiguità visto che si informa in modo a tratti intrusivo, degli orientamenti politici dei padri –, mentre critica esplicitamente le rivendicazioni relative al diritto di voto avanzate dalle suffragette (p. 62). L’ideologia educativa proposta è quella di matrice borghese ottocentesca, ossia quella della donna educatrice della prima infanzia, moglie e madre, nonché oblativa nelle sue funzioni di cura.

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale