Fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Antonio_Mancini_-_Lo_Studio.jpg
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Ne Lo studio il soggetto ritratto è un bambino vestito con indumenti poveri intento a leggere. La postura, le mani intrecciate e l’espressione stanca e malinconica suggeriscono lo sforzo della lettura e dell’apprendimento in un contesto ancora domestico di scolarizzazione. L’opera si inserisce in un momento spartiacque della produzione di Mancini, che si forma nell’ambiente di Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Ne Lo studio, sebbene il soggetto sia ancora ritratto dal vero seguendo la lezione di Vincenzo Gemito, con cui condivideva l’atelier, si avverte un primo superamento del codice visivo verista; la pennellata vibrante e un colore più denso e materico si tradurranno di lì a breve in un linguaggio molto vicino alle eleganti pennellate di Giovanni Boldini e al cromatismo di Giuseppe De Nittis, con i quali Mancini entra in contatto a Parigi proprio a partire dal 1875. Il dipinto è uno studio preparatorio per l’opera Il piccolo scolaro, realizzata nella capitale francese l’anno seguente e conservata al Musée d’Orsay.