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Lapide al "tamburino sardo" a Custoza (1954)

Editore:
EUM – Edizioni Università di Macerata
Luogo di pubblicazione:
Corso della Repubblica, n. 51, 62100, Macerata (Italia)
Codice ISSN:
2785-3098
Autore della scheda:
DOI:
10.53218/995
Scheda compilata da:
Valentino Minuto
Pubblicato il:
30/07/2022
Committenza:
Provincia di Verona
Data di inaugurazione:
luglio 1954
Materiale:
Marmo

Ubicazione

Indirizzo:

Strada Vicinale 125 Tamburino Sardo 26
37066 Custoza, fr. di Sommacampagna VR
Italia

Veneto
Dettagli sull'ubicazione spaziale:
La lapide è posta sul muro laterale della Cascina Mondator
  • Image:
    1) Foto della lapide al "tamburino sardo" a Custoza
  • Image:
    2) Foto dell’illustrazione "Il piccolo tamburino sardo" di W. Molino sulla quarta di copertina de «La Domenica del Corriere» del 18 luglio 1954
Credits:

1) © Massimo Telò; Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it; Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Custoza-Lapide_al_Tamburino_Sardo.jpg

2) Provenienza: Collezione privata di Valentino Minuto

 

Testo dell'iscrizione:
DA QUESTA CASA
USCÌ IL TAMBURINO SARDO
PER SALIRE
NELLA LUCE DELLA STORIA E DELLA LEGGENDA
ACCESA DAL CUORE DI EDMONDO DE AMICIS
PER I RAGAZZI D’ITALIA

LA PROVINCIA DI VERONA
INTERPRETE DELLA PUBBLICA VOCE
ANNO 1954

Con Il Tamburino sardo il racconto dettato dal maestro Giulio Perboni nel mese di gennaio – De Amicis consegna ai lettori di Cuore un personaggio di adolescente patriota sospeso «nella luce della storia e della leggenda»: il 24 luglio 1848 un reparto piemontese, assalito da due compagnie di soldati austriaci, si asserragliò in una casa colonica nei pressi di Custoza; calatosi da una finestra di quella casa, il “tamburino sardo” – un ragazzo di poco più di quattordici anni – corse verso Villafranca in cerca di soccorso; benché colpito ad una gamba, riuscì a portare a termine la missione e a salvare i compagni; il giorno dopo l’arto ferito gli fu amputato. Nel luglio 1954, in occasione della commemorazione delle due battaglie di Custoza promossa dall’avv. Gregorio Luigi Cavalla, presidente del Comitato veronese dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, l’Amministrazione provinciale scaligera fece murare una lapide su una cascina somigliante all’ambiente descritto da De Amicis, non lontano dal monumento ai Granatieri di Sardegna. Nella «Domenica del Corriere» del 18 luglio 1954 la notizia dell’avvenuta inaugurazione della lapide, corredata dell’illustrazione a tutta pagina del ferimento del “tamburino sardo” (Fig. 2), terminava con una notazione sulla natura finzionale della creatura deamicisiana: «quella lapide è venuta a dare consistenza di realtà alla figura dell’eroe giovinetto» (Il piccolo tamburino sardo, 1954, quarta di copertina).

Fonti

Fonti bibliografiche:
  • E. De Amicis, Cuore. Libro per ragazzi, 98a ed., Milano, F.lli Treves, 1889, pp. 91-101
  • Il piccolo tamburino sardo, «La Domenica del Corriere», a. LVI, n. 29, 18 luglio 1954, quarta di copertina con illustrazione a colori di W. Molino
  • Verona, «Rassegna storica del Risorgimento», a. XLI, fasc. 2-3, aprile-settembre 1954, p. 764
  • R. Bonu, Scrittori sardi nati nel secolo XIX con notizie storiche e letterarie dell’epoca, Gallizzi, Sassari, 1961, p. 50
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