@ Lucia Paciaroni
GIOVANNI MESTICA
INSIGNE PER LETTERE E CIVILI VIRTÙ
DEPUTATO AL PARLAMENTO
NAZIONALE
25 AGOSTO 1907
In memoria di Giovanni Mestica, nel 1907 fu inaugurato in Piazza Baldini un busto in bronzo, opera del siciliano Giuseppe Inghilleri. Sotto al busto è collocata una bronzea corona d'alloro. L'artefatto si erge sopra una lapide, disegnata dall'ing. Icilio Bocci, la cui epifrage ricorda Mestica come insigne letterato e per le sue «civili virtù», ma anche per il suo ruolo come deputato del Parlamento Nazionale, carica che ricoprì dal 1890 fino alla morte. Come deputato, fece parte di diverse commissioni in Parlamento e presentò un disegno di legge sul riordinamento delle Scuole Medie e sull'istituzione della Scuola Popolare.
La commemorazione ebbe luogo nel teatro allo stesso intitolato ed oratore ufficiale fu il prof. Commendatore Giuseppe Castelli di Ascoli Piceno, cultore delle lettere e delle memorie patrie. Il discorso di Castelli mise in luce la vita di Mestica e la sua opera letteraria e civile.
Giovanni e il fratello Francesco donarono le proprie biblioteche al Comune di Apiro. Nella seduta pubblica del 27 novembre 1903 il sindaco Domenico Ramadori propose al consiglio di accettare la donazione e di trovare un locale idoneo per porre i libri, di redigere un regolamento e di chiamare la biblioteca unificata «Biblioteca Mestica». La biblioteca - ancora oggi - si trova in corso Vittorio Emanuele.
Commemorato
Giovanni Mestica nacque a Favéte di Apiro il 27 dicembre 1831. Frequentò il ginnasio dal 1843 al '49 a Pesaro. Mestica fu professore municipale di retorica e grammatica in Apiro e insegnò nelle scuole medie di Tolentino, Cingoli e Jesi. Ottenne in contemporanea la nomina a professore ordinario di letteratura latina a Pavia e di letteratura italiana a Palermo e preferì quest'ultima sede . Il Ministro dell'Istruzione Michele Coppino chiamò Mestica alla Minerva nell'ottobre 1887 affidandogli la Direzione degli studi classici. Ricoprì questo ruolo fino al 1890. Fu anche deputato e fece parte di diverse commissioni in Parlamento e presentò un disegno di legge sul riordinamento delle Scuole Medie e sull'istituzione della Scuola Popolare. Ottenne il pareggiamento dell'Università di Macerata e si impegnò per valorizzare la memoria di alcune glorie marchigiane, come Leopardi e Alberico Gentili (per il quale si adoperò per l'erezione di un monumento). Istituì, insieme a Filippo Mariotti, la «Società Marchigiana di Storia Patria». Tra le sue opere, ricordiamo i trattati scolastici Istituzioni di Letteratura (Firenze 1874-75) e Manuale della letteratura italiana nel secolo XIX (Firenze, 1881-87). Si spense a Roma il 25 giugno 1903.
- G. M. Claudi, L. Catri, Dizionario Biografico dei Marchigiani, Ancona, il lavoro editoriale, 2002, p. 337.
- Il Teatro "Giovanni Mestica" di Apiro, Apiro, Comune di Apiro, 2004.
Fonti
- G. M. Claudi, L. Catri, Dizionario Biografico dei Marchigiani, Ancona, il lavoro editoriale, 2002, p. 337.
- F. Musarra, G. Piccinini, N. Sparapani, P. Ramazzotti, Per non dimenticare: Mariotti e Mestica all'ombra di Leopardi, Firenze, Franco Cesati Editore, 2017, p. 259.
- Il Teatro "Giovanni Mestica" di Apiro, Apiro, Comune di Apiro, 2004.