Si tratta di una commedia in tre atti. Nel primo atto, appare sulla scena Mario Selvi, un professore di storia antica, che comunica al suo amico, il professor Rocca, la decisione di lasciare la scuola per recarsi in Egitto come delegato del Governo per una missione alla volta di nuove scoperte nelle piramidi di Kab-ushia. Benché le sue lezioni siano molto frequentate, nel suo animo prevale una sensazione di stanchezza rispetto alla vita di città e all’insegnamento della storia antica che ritiene, con amara ironia, ormai «inutile, ridicolo, quasi» soprattutto perché rivolto «alla gioventù che vuol vivere, godere! E via!» (p. 3). Dedicatosi costantemente ai libri e all’insegnamento, prima al liceo e poi all’università, è deciso a dismettere i panni del docente. Nei due atti successivi egli cambierà decisione grazie alla comparsa sulla scena di una giovane e vitale ragazza, Alba, nipote di Luisa, la signora presso cui alloggia ormai da tanti anni. Traendo ispirazione da un libro posto sulla scrivania di Selvi e leggendone alcune righe in cui si narra della Regina di Saba, tutta vestita di porpora e di gemma, la giovane Alba sarà ribattezzata Reginetta di Saba. La “Reginetta” è sollecitata dalla zia Luisa ad accettare la proposta di matrimonio di un giovane di nome Lamberto Olgiati. Alba inizialmente si oppone al matrimonio poiché innamorata di Selvi. Al momento della confessione dei suoi sentimenti, il professore si trova costretto ad ammettere alcune verità del passato relative ai sentimenti che lo legano da tempo alla madre di Alba. Sconfortata e sofferente, Alba accetta infine di sposare il signor Olgiati.
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Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
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2785-4485
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