Il diario, composto da 21 pagine autografe, è redatto da una maestra che ha un’esperienza di insegnamento quarantennale. Fra i temi emergenti: l’evasione scolastica in coincidenza del lavoro nei campi che impegna i bambini tutti (p. 12); la povertà degli indumenti dei bimbi che per questa ragione non vanno a scuola (temono il rimprovero della maestra, p. 12); la disciplina degli alunni che presenta aspetti di problematicità; il riferimento alla pratica contadina di far bere il vino anche ai bambini, condannata dalla maestra come pericolosa per la loro salute (p. 16); la necessità di coinvolgere i genitori, spesso del tutto assenti in relazione alle questioni scolastiche e di studio dei figli (pp. 6, 9, 10, 13, 15, 16). La maestra menziona le lodi nei confronti della Riforma Gentile da parte del Direttore, che cerca di invogliare i docenti all’applicazione della Riforma (p. 13). Sul piano della didattica queste le narrazioni della maestra: alla fine di ogni lezione la maestra ricostruisce una sintesi degli argomenti affrontati (p. 16); cambia il tema della lezione nel corso della giornata se nota che i bambini si mostrano disinteressati (p. 16); si prepara quotidianamente alla lezione descrivendo i contenuti che intende affrontare in classe. Fra i temi delle lezioni menzionate: il tema dell’importanza dell’operosità e dei pericoli dell’ozio (p. 14); il tema della caducità della vita e della necessità di adempiere ai propri doveri (p. 15). Esprime il desiderio che i fascisti a turno sorveglino i bambini per le strade, visto che i bambini dopo la scuola non necessariamente tornano a casa (p. 16).