Il film, ambientato nella Torino degli anni Sessanta, è liberamente ispirato alla vita e all’impegno per l’inclusione scolastica della professoressa Mirella Antonione Casale. La protagonista del film – Mirella (Incontrada) – è un’insegnante di scuola media scrupolosa e rispettosa delle regole e ha una figlia di 12 anni, Flavia (Giovinazzo), incapace di parlare e camminare, e per questo iscritta a un istituto privato per bambini con disabilità. Riccardo Mancuso (D’Aleo), un alunno della scuola di Mirella con una situazione famigliare complicata, si dimostra particolarmente refrattario alla disciplina scolastica, tanto da rimanere per ore arrampicato su un albero del cortile e indurre così Felice Giuliano (Insinna), un insegnante divergente nei metodi e contrario alle punizioni, a fare lezione all’aperto, drammatizzando brani di poemi epici. Tutto ciò non piace al preside, a Mirella stessa e agli altri insegnanti, che a seguito di una riunione espellono Riccardo dalla scuola per indirizzarlo a un istituto residenziale per ragazzi difficili e con disabilità. Felice, contrario alla decisione presa dai colleghi, fonda invece un doposcuola aperto a tutti gli alunni che, per qualsiasi motivo, non riescono ad imparare nella scuola tradizionale. Nel frattempo, la figlia di Mirella viene allontanata dalla scuola in quanto, a parere del direttore, incapace di imparare alcunché. Mirella cerca solidarietà e confronto in altri genitori che si trovano nella sua stessa situazione, venendo per questo a contatto con l’Anffas, un’associazione di famiglie con bambini disabili. L’istituto dove Riccardo è convittore ha metodi discutibili, improntati anche alla violenza, tanto che il ragazzo scappa più volte e chiede aiuto a Mirella e Felice che non possono far altro che restituirlo alla madre, la quale però lo rimanda nel medesimo istituto.
Resasi conto della gravità della situazione, Mirella, accompagnata da Felice e da altri insegnanti del doposcuola, fa un’azione di forza all’interno della scuola speciale, dove trova Riccardo sedato e ammanettato al letto. Decide così di allontanare il ragazzo dalla struttura e di inserirlo, con sua figlia e altri alunni disabili, nelle classi della scuola media dove ella lavora. Nominata preside dello stesso plesso, Mirella si prodiga a superare le resistenze di genitori e provveditorato, dimostrando con i fatti come l’inserimento di studenti con disabilità nelle classi comuni porti a un sensibile miglioramento del generale rendimento scolastico e comportamentale degli scolari.
Fonti
M. Antonione Casale, P. Castellani, F. Saglio, Il bambino handicappato e la scuola, Torino, Bollati Boringhieri, 1991.
T. Lupi, Nella «Classe degli asini» la battaglia per abolire le sezioni separate, «Avvenire», 10 novembre, 2016, p. 27.
A. Grasso, «La classe degli asini» e la missione educativa di Vanessa Incontrada, «Corriere della Sera», 15 novembre, 2016, pp. 11-12.
M. Levita, Mirella Antonione Casale: la battaglia per i minori con disabilità tra ieri e oggi, «Quaderni di Intercultura», Anno XI, 2019, pp. 192-210.