Nato il 10 gennaio 1859 ad Alella, nei pressi di Barcellona, Francisco Ferrer Guardia fondò nel 1901 nella capitale catalana la Escuela Moderna, che informò al libertarismo pedagogico di cui era propugnatore: in reazione ai metodi di indottrinamento adottati nelle scuole spagnole – che erano sotto il monopolio del clero cattolico, egli rivendicava al bambino l’indipendenza intellettuale; la scuola ferreriana, poiché metteva in crisi i principi di autorità e disciplina inculcati per tenere le masse popolari vincolate allo status quo, era un motore di trasformazione sociale. Nel 1906 il pedagogista anarchico fu ingiustamente ritenuto implicato nell’attentato contro il re di Spagna; le forze clericali ne approfittarono per indurre il governo a chiudere l’Istituto. Nel 1909 fu accusato senza fondamento di essere stato a capo dell’insurrezione barcellonese detta della Semana Tràgica. Condannato a morte dal Consiglio di Guerra, fu fucilato nel forte di Montjuïc, a Barcellona, il 13 ottobre 1909.
- N. Cortese, FERRER GUARDIA, Francisco, in Enciclopedia Italiana, <https://www.treccani.it/enciclopedia/francisco-ferrer-guardia_%28Encicl…; (ultimo accesso: 02/09/2021)
- L. Borghi, La scuola moderna di Francesco Ferrer, «Scuola e città», a. X, n. 10, 31 ottobre 1959, pp. 337-338