L’immagine è riprodotta in A. Gallo Cristiani, Tributo di gratitudine e d’amore dei fanciulli d’Italia alla memoria di E. De Amicis, 2a ed. ampliata, Genova, Stab. Graf. Impr. Naz. Pubblicità, 1928, p. 95 (Biblioteca comunale Filippo De Nobili di Catanzaro).
EDMONDO DE AMICIS
CUORE DI TUTTI I CUORI
CUORE GRANDE
QUESTO PURO SEGNO D’AMORE
I PICCOLI DELLE SCUOLE DI NAPOLI
CONSACRANO
PERCHÉ
AI FANCIULLI DEL DOMANI
NON SIA IGNOTA LA FONTE
PER NUTRIRE E MIGLIORARE SE STESSI
1925
Tra il 1918 e il 1923 Attilio Gallo Cristiani, insegnante presso le Scuole Elementari Miste del Comune di Rocca di Neto, nei pressi di Crotone, condusse una campagna giornalistica per promuovere tra i piccoli scolari italiani una raccolta di fondi per l’erezione di un monumento a Edmondo De Amicis nel giardino della Scuola Elementare Municipale Antonio Rosmini di Torino, già Moncenisio, identificata con la «Sezione Baretti» di Cuore. Il maestro calabrese proponeva di raccogliere il modestissimo contributo dei bambini delle scuole elementari d’Italia – un soldo ciascuno – per tributare onoranze nazionali all’autore di Cuore. Tuttavia, dopo sei anni di attività promozionale – malgrado le entusiastiche parole di adesione espresse sulla stampa e per posta; malgrado i giudizi di plauso ricevuti da personalità della cultura, come il direttore de «I Diritti della Scuola» Annibale Tona, il direttore de «La Scuola» e de «Il Piccolo Corriere» Angelo Tortoreto, Ada Negri e Salvatore Di Giacomo – il progetto di Gallo Cristiani era rimasto poco più che allo stato embrionale. Il proposito di un tributo di gratitudine a De Amicis fu in ogni modo raggiunto nel Mezzogiorno d’Italia: i bambini delle scuole elementari di Napoli, per opera di un Comitato presieduto dall’assessore della P.I. Luigi Silvio Amoroso, risposero in maniera fattiva all’appello del maestro calabrese. La somma della sottoscrizione fu destinata per la posa di una lapide all’autore di Cuore nella Scuola Elementare a lui intitolata, situata nel quartiere partenopeo di Chiaia. Opera dello scultore Leonardo Di Candia, la targa in marmo, con medaglione in bronzo di De Amicis, fu vergata a caratteri d’oro dal maestro Michele Mastropaolo. All’inaugurazione della lapide, tenutasi il 29 novembre 1925 nel salone delle feste della Scuola De Amicis, Gallo Cristiani, designato per il discorso ufficiale, illustrò il significato di quella commemorazione: «Il nome venerato di Edmondo De Amicis oggi è simbolo di gentilezza, è simbolo di bontà, è simbolo di amore; è come l’insegna ideale di tutto l’ordine etico ed affettivo dei nostri più profondi sentimenti di umanità, ed è degno di essere esaltato proprio qui in questa nostra metropoli meridionale» (Gallo Cristiani, Tributo di gratitudine e d’amore dei fanciulli d’Italia alla memoria di E. De Amicis, 1928, p. 108).
Commemorato
Fonti
- Napoli. Alla memoria di Edmondo De Amicis, «I Diritti della Scuola. Rivista settimanale illustrata della scuola e dei maestri», a. XXVII, n. 8, 6 dicembre 1925, p. 124
- Egli è fra i bimbi, «I Diritti della Scuola. Rivista settimanale illustrata della scuola e dei maestri», sezione: Pagine gentili, a. XXVII, n. 15, 7 febbraio 1926, p. 119
- A. Gallo Cristiani, Tributo di gratitudine e d’amore dei fanciulli d’Italia alla memoria di E. De Amicis, 2a ed. ampliata, Genova, Stab. Graf. Impr. Naz. Pubblicità, 1928