Il diario riporta l’esperienza di Arcomano lungo due anni (dal 1955 al 1957) d'insegnamento presso la stessa classe (dalla seconda alla terza elementare). Le lezioni sono improntate sulle tecniche Freinet: testo libero, sia individuale che collettivo, in italiano; calcolo vivente in aritmetica e geometria; giornalino di classe e corrispondenza con altre scuole. Di contro, Arcomano critica la centralità riservata dalla scuola tradizionale al nozionismo, a cui contrappone l’importanza dell’insegnamento dei metodi di ricerca. D’altra parte, non manca una matura problematizzazione e consapevolezza da parte di Arcomano delle tecniche Freinet, come dimostra la ricerca d’equilibrio tra il lavoro collettivo, centrale per lo sviluppo della cooperazione, e il lavoro individuale, tipico della metodologia tradizionale. In questo orizzonte va interpretata la presenza di alcuni esercizi di scrittura e lettura conformi ai sistemi della scuola tradizionale: «per verificare la validità di un insegnamento individualizzato con un lavoro libero» (p. 36).
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Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
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Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
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2785-5007
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