La questione meridionale è anzitutto un fatto culturale, dunque anche scolastico. Lo racconta Benfante in questo libro in cui cerca di smontare le costruzioni del “didattichese” per ottenere un approccio più flessibile e fertile con i suoi ragazzi: «alla scuola non occorrono strutture e gabbie, ma al contrario elasticità e agilità organizzativa, una vera e sana autonomia culturale che consenta di sfruttare le sue potenzialità inespresse, le sue diverse e articolate risorse interne. Ha bisogno di contenuti vivi e non di contenitori, di scatoloni etichettati. Ha bisogno di una libera circolazione di idee, e non di steccati. Di una rivalutazione dei contributi individuali dei docenti, e non dell'appiattimento indifferenziato della categoria» (p. 135). Un libro per certi versi ingenuo, ma che riapre ferite mai cicatrizzate, testimonianza anche di un Paese a due velocità e soprattutto scritto da chi vive questa realtà in prima persona.
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Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-4485
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