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L’acquerello raffigura quattro bambini all’interno di un’aula scolastica. Il taglio è fotografico: i giovani scolari sono colti dall’artista in un momento di quotidianità, intenti a svolgere i compiti, come suggerisce la scritta riportata sulla lavagna. L’atmosfera appare serena e sospesa, complice l’inconsistenza materica dell’acquerello e i suoi delicati effetti coloristici. L’interesse di Viani verso l’infanzia si può ricollegare anzitutto ai contatti con Alberto Magri, artista centrale per la ricezione di stilemi infantili e primitivi nell’arte toscana del primo Novecento; in secondo luogo, ad un episodio autobiografico: nel 1919 Viani sposa una maestra, Giulia Giorgetti, e la segue nei suoi incarichi scolastici in giro per la Toscana. È proprio in questo periodo che dipinge la serie degli scolari, di cui l’acquerello fa parte.
Fonti bibliografiche:
- F. Benzi et alii (a cura di), L'artista bambino: infanzia e primitivismi nell'arte italiana del primo Novecento, catalogo della mostra (Lucca, Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, 17 marzo – 2 giugno 2019), Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte, Lucca, 2019;
- N. Marchioni- A.S. Natalini (a cura di), Bambini per sempre! : Infanzia e illustrazione nell'arte del primo Novecento, catalogo della mostra (Firenze, Museo degli Innocenti, 9 luglio-14 settembre 2020), Baldecchi & Vivaldi, Pontedera, 2020.