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Foto di Danny Alexander Lettkemann, 2017.
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Nel 1934 la Congregazione di carità di Como incarica una commissione per individuare nella città un terreno adatto ad ospitare un nuovo asilo. I primi progetti per l'area prescelta di Via Alciato presentati dall'architetto Giuseppe Terragni risalgono al 1934 per concludersi con l'inaugurazione dell'edificio il 31 ottobre 1937. Nella relazione tecnica che Terragni prepara nel 1935 per l’asilo si possono già individuare le peculiarità dell’edificio: l’unità tra distribuzione spaziale ed arredo, la continuità tra interno ed esterno, la relazione con la città e il contesto sociale del quartiere che lo ospita. Come si evince dallo studio dei disegni assonometrici, il focus dell’edificio è l’area dedicata alle attività ricreative: le aule si affacciano tutte verso la corte interna con giardino e da qui si sviluppano gli altri corpi di fabbrica interconnessi tra loro con le zone dedicate all’insegnamento e ai servizi per i bambini. La pianta dell'edificio, realizzato in calcestruzzo armato e laterizio, risulta infatti aperta e riconducibile allo schema a U. Il rapporto con il verde e con il paesaggio circostante viene enfatizzato da Terragni attraverso l’uso di grandi vetrate negli spazi comuni e nelle aule. L’asilo, dedicato all'architetto Antonio Sant’Elia, assume inoltre una particolare valenza sociale, poiché viene concepito in un'area periferica e particolarmente povera di Como, vicino agli stabilimenti tessili dove all'epoca lavoravano molte donne della zona.