Salta al contenuto principale

"Una scelta di vita". Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/520
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
26/10/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Caterina Alinari
Nome e cognome dell'intervistato:
Mariella Lazzareschi
Anno di nascita dell'intervistato:
1940
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Data di registrazione dell'intervista:
7 luglio 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1940s 1950s 1970s

La videointervista, dalla durata di 1:12:11 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=t1ebZ5Uv3sc&feature=emb_logo), si focalizza sulle memorie scolastiche di Mariella Lazzereschi. Nata a Lucca nel 1940, proveniva da una famiglia abbastanza agiata: il padre, insieme al nonno, gestiva un bar. La madre aveva una cultura relativamente ampia rispetto a quella delle donne dell’epoca: aveva iniziato a frequentare l’Istituto magistrale, che aveva tuttavia abbandonato con la morte del padre. Lazzareschi, prima di tre figli, ha svolto il suo percorso scolastico e accademico dal 1946 al 1960, frequentando scuola elementare, scuola media, istituto magistrale (quadriennale) e proseguendo con scuola triennale di servizio sociale a Pisa. Conseguito il diploma di quest’ultimo istituto, ha trovato lavoro come assistente sociale, continuando nondimeno a sostenere i concorsi per l’insegnamento. Nel 1973-74, con la creazione delle Graduatorie Provinciali finalizzate all’immissione in ruolo di chi, negli anni, avesse sostenuto i concorsi riportandovi l’idoneità, ottiene il ruolo di insegnante a tempo indeterminato. Cambiare lavoro, riporta l’intervistata, «è stata una scelta di vita» (m. 3.10). È stata immessa in ruolo nel 1974: un anno simbolo per la scuola italiana, trasformata dall’entrata in vigore dei Decreti Delegati (Galfré 2017, 254-9). Di questi, l’intervistata rammenta soprattutto il DL 416/1974, che legiferava la partecipazione dei genitori nel governo della scuola: ne conserva un giudizio negativo, in quanto, secondo lei, «i genitori che erano entrati in questi gruppi tante volte si prendevano anche l’ardire di giudicare…cosa che non erano in grado di fare, magari» (m. 52.12). 

Particolare interesse è dedicato all’esperienza dell’intervistata come alunna di scuola elementare: su questo argomento si incentra la totalità dell’intervista. Lazzareschi rammenta di aver frequentato la scuola elementare femminile “Luisa Paladini” a Lucca. L’istituto, nel centro storico, era sovrastato da una lapide eretta in memoria di Luisa Paladini che, alla bambina ch’era stata, incuteva un certo timore. Ad accompagnarla, tutti i giorni, provvedeva la tata. Raramente, al rientro da scuola, trovava suo padre ad attenderla: come racconta, per lei si trattava di un evento in quanto veniva a prenderla in Vespa. Unica in tutta la scuola, la sua classe ospitava un alunno: la madre, maestra in quel plesso, aveva ottenuto la dispensa per iscrivervelo perché, rimasta vedova con due figli gemelli (di un maschio e una bambina), si trovava impossibilitata ad accompagnarli entrambi nelle rispettive scuole.

Lazzareschi si descrive come una bambina molto buona e silenziosa, benvoluta dalla maestra che seguì lei e la sua classe per tutto il percorso scolastico. Quest’ultima è ricordata come una docente affettuosa, propensa ad abbracciare le alunne della sua classe all’entrata, all’uscita da scuola e negli intervalli. Lazzareschi rintraccia quel comportamento relativamente inconsueto nella recente vedovanza della maestra, che l’aveva portata a ricercare nel lavoro una compensazione ai dolori familiari. Nei momenti dedicati alla lezione, tuttavia, la maestra è descritta come una persona esigente e attenta all’ordine. Molte le lezioni per casa incentrate sulla ripetizione mnemonica di regole grammaticali e poesie. Tra i “premi” promessi alle alunne che si fossero comportate nel modo migliore, il principale era quello di inserire la legna nella stufa, a più piani, della classe. 

Le lezioni, svolgendosi in orario mattutino, si concludevano alle 12.30. Talvolta tuttavia, racconta l’intervistata, erano previste delle attività pomeridiane nella scuola elementare maschile, dove, insieme ai ragazzi, ricevevano lezioni di musica e di canto corale, con largo uso di inni patriottici. 

Per quanto riguarda le sue compagne delle elementari, Lazzareschi ricorda di non aver trascorso con loro pomeriggi extrascolastici: la frequentazione si limitava al tempo scuola. Trascorreva i pomeriggi leggendo, oppure pedalando in bicicletta sulle mura con la madre e la tata. Dal 1953 i suoi genitori acquistarono un televisore, da lei giudicato un’innovazione capitale in quanto, per la prima volta, introduceva nelle case quelle “immagini in movimento” che prima era possibile vedere solo nei cinema (Bravi 2021). La meraviglia per la televisione era talmente tanto grande, ricorda, da indurre molti lucchesi a dedicare le loro gite domenicali alla visita del Monte Serra, dove correvano le antenne televisive. 

L’intervista si conclude con una rievocazione degli esami vissuti dall’intervistata. Tra questi, quello affrontato con maggior timore è stato l’esame di ammissione alla scuola media, per superare il quale frequentò, nel corso della quinta, lezioni private tenute dalla sua maestra. «Era veramente un esame di selezione» ricorda a questo proposito Lazzareschi, «perché se ti andava bene andavi alle medie, se non ti andava bene andavi in un’altra scuola nella quale non c’era bisogno» (m. 1.07.33) (Galfré 2017, 185-9). Fu tuttavia all’orale che incontrò la sua attuale migliore amica, con cui avrebbe frequentato dalle scuole medie fino alla scuola di servizio sociale di Pisa

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Bandini, S. Oliviero, Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019.

L. Bravi, La televisione educativa in Italia. Un percorso di storia sociale dell'educazione, Roma, Anicia, 2021.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

S. Oliviero, La scuola media unica: un accidentato iter legislativo, Firenze, CET, 2007.

Fonti normative

Decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 416, Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica. (GU Serie Generale n.239 del 13-09-1974 - Suppl. Ordinario), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1974/09/13/074U0416/sg

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale