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Quel diploma, un investimento. Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/989
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
29/11/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Margherita Maino
Nome e cognome dell'intervistato:
Raffaella Maino
Anno di nascita dell'intervistato:
1959
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola dell'infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Istruzione professionale
Data di registrazione dell'intervista:
27 aprile 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1960s 1970s

sia come ben sai punto scienze della formazione primaria per diventare un domani si spera insegnante valida e soprattutto attenta ai propri le proprie ronnie però pur conoscendo ci da diverso tempo non ho mai saputo quella che è stata appunto la tua esperienza scolastica e quindi oggi vorrei ripercorrere la insieme arte volentieri perfetto allora iniziamo subito con qualche ricordo dell'asilo la seconda sito l'ho frequentato ad altopascio che è un paese in provincia di lucca dove io ho sempre vissuto fino a quando poi mi sono scusata anche se sono nata in un paese in provincia di potenza in basilicata e all'inizio degli anni sessanta con il boom economico privato si era trasferito in toscana per lavoro e quindi siamo avevo appena un anno ero già qui infatti voglia anzi miei fratelli sono nati in toscana e ho frequentato l'asilo in un istituto religioso gestito da suore e com'era il l'ambiente cioè come erano le suore i nostri confronti io ho un bellissimo ricordo della figlia o perché appunto c'erano queste suore che tra l'altro erano molto gentili attente e diciamo che anche a livello di struttura per una terra con un bell'edificio perché c'erano delle stanze molto ampia c'è la possibilità di giocare fuori diversi giochi e quindi diciamo che scorreva tutto in maniera molto gioioso secco no fa strano sentire così perché di solito quando uno pensa al chilo con le suore a diciamo questa idea di suoni molto severe e rigide no diciamo che il lato cui erano molto attente era il discorso della decisione magari rimettere a posto i giochi gestire tutto neanche le cose personali in maniera corretta eccetera però dal punto di vista educativo su rigore non c'era un clima quindi erano amorevoli noi possibilità di gioco di divertimento quindi da che ha accennato al discorso della struttura ti ricordi come erano organizzati e le classi e sezioni ma la deutsche ad un allenamento non c'erano sezioni nel senso che eravamo tutti insieme c'era questo grande spazio c'erano dei banchini celano erano messi distratto e l'ho portato anche delle forze guarda se vuoi vederle qui ce n'è proprio una anche con i bancari ogni banchi propria l'isola non so com'è appunto e qui vedi tutto lo spazio fuori di aden dura c'è da babbo natale che è venuto a portarci regali è una cosa un aspetto che anche noto appunto le forze che ogni bambino con un grembiule diversi noi avevamo in più che però non c'è da star tutti uguali cioè rilascio del violino basta che pulita di scegliere appunto la mattina rivali con il suo pendolino pulito con il tuo panierino amichette tempi si chiama la bandierina il cestino dell'ardito quindi se ne lamenta se però mi appunto il palio la mensa è esagerato parlare diventa c'era la possibilità di mangiare lissi per ognuno si portava il cibo quindi magari portare anche la carne da cuocere loro tela cuocevano però per portarli da ogni mattina lo portarli da casa mensa viene realizzata no mangiavamo insieme non si poteva il proprio impianto solare e dopo di solito dalle suore era un incessante saputo all'usanza di dormire lì era anche così per tesi si sia la dia che noi il pomeriggio si dormiva è praticamente annuncio dell'anno scolastico ognuno si portava daldry nata come quelle che sono al male spiaggia e poi con la propria copertina ognuno si riposava su questa su questa grana la mia me la ricordo era molto carina ed aveva un tempo un bel verde brillante quindi con la copertina che poi bisognava ripiegare matri e quindi era un bel momento anche guido diciamo parlare ora uno scudo segna 38 ammonito dc ora appunto l'orario andava fino al verso le 4 si finse ha quindi proprio tutto il giorno giorno rimaneva gen e parlando così non so se intervenuti in mente qualche aneddoto qualche ricordo parit è rimasto impresso qualcosa di pedalare molto carino perché praticamente ci accompagnava all'asilo che non era distante dalla frame praticamente costante o 400 metri ma a piedi non c'era il discorso come è strutturato adesso di trasporto scolastico e poi per l'altro è anche vicina ci accompagnava da nonna di un'altra bimba che abitavano nella stessa piazza praticamente ci portava lei a riprendere e quel giorno mi ricordo che mentre si tornava e gli ho detto lei ci ha chiesto cosa avete fatto oggi sai tu non sia oggi gli ho fatto un piacere roberta si che gli ha fatto lei non aveva family ho mangiato io la svitzer in a15 umberto i si dice sempre di sì a le elementari le ha sempre fatte ad altopascio sì sì sì tutto il percorso scolastico finalmente si è svolto ad altopascio e frequentato le scuole elementari pascoli e praticamente anche quelle non erano molto lontane dal caffè che li andavamo a pieno ma da soli o di accompagnava se anche una figura no alle elementari a parte i primi giorni magari c'è dal discorso appunto di larghezza così e poi andavamo insieme i bambini che si avvisava il vicino perché era un pochino diverso come clima quello messo a dieta ad oggi si come prima si rideva un senso di libertà che poi piano piano andato scemando chiaramente e quindi c'era la possibilità di muoversi liberamente anche tra noi bimbi e c'era uno che era un pochino più grande di me anche di un'altra bambina che si avvisano delle vicine quindi una mattina se ne andava anziana stesse e quando c'era appunto il maestro la nostra unica sì sì sì già da solo una maestra e tra l'altro ricordo perfettamente il nome di prestazioni dante si chiamava cartelli cesira e praticamente pensa che noi siamo state l'ultimo ciclo del suo insegnamento perché poi con la classe quinta nostra è andata attenzione anche ne ha fatto la fine della fase della carriera la signora già di una certa età e tra l'altro abitava proprio di fronte alla scuola noi la mattina sia spezia arrivava di a scuola si aspettava nel giardino perché insomma la visione a scuola e molto a molti spazi fuori è praticamente si vedeva lei che arrivava che usciva da casa e faceva così con la mano e quindi ci eravamo nella scuola e poi più a membri laziale in classe e avevate una divisa uguale per tutti allora che bambini avevano il grembiule bianco con il fiocco rosa rimasti il grembiule nero con il fiocco celeste e tutte sia maschi che femmine rigorosamente il collettivo bianco quello quello e ripensando un po alla classe no come era organizzata all'interno c'è i banchi come erano predisposti i banchi erano messi a coppia praticamente celano quindi a fine non ha una fine si se non sbaglio la classe era molto piacere a un libero caso perché la scuola sicuramente la cosa e c'era la fila è praticamente e la coppia di e poi appunto locali tra l'altro ci sono andata io era stato appena costruita locali erano all'avanguardia e ricordano anche attaccato i comuni a seconda della classe che si frequentava poster fotografie venivano io praticamente poi iniziato la scuola io sono del 59 quindi secondo te nel 65 ha un clima quindi presto il periodo per dargli una connotazione temporale di che cosa si sta pure materia nel continuo tentativo delle strutture abbastanza all'avanguardia sì sì la scuola in america nuova era stata costruita proprio negli anni sessanta quindi erano la pensa che c'era già anche la palestra praticamente sì la buona cesira ci faceva fare natica in guardia bene dico ci faceva perché lei non la faceva rava suggerimenti si decida ma ci diceva cose che noi ci faceva il giro della palestra e poi c'era anche un bel quadro sulle idee c'erano diverse la cavallina personali comunque da quello che mi stai appunto la dicendo è anche l'aspetto delle educazioni fisica in un periodo come quello cioè sembra un aspetto c'è un aspetto innovativo al positivo ma senti indubbiamente facevano attenzione anche alla ginnastica perché veniva fatta tutte le settimane e poi la cosa bella che c'era era che a fine anno praticamente venivano fatti i giochi della gioventù cioè non ci davano a disposizione il campo sportivo per un fine settimana e in questi due giorni c'erano tutta una serie di giochi di attività sportive salto in alto salto il lungo corsa è praticamente era un momento di ritrovo in cui devi essere isolata anche le famiglie c'è la questione erano i giochi della gioventù che era una cosa bella particolare ecco vogliamo dire un momento di scambio tra la famiglia e la scuola visto che comunque partecipavano appunto a questa iniziativa anche la famiglia si si tenevano se sì perché al momento lui devo molto importante per tutti ecco ma la famiglia faceva anche la scuola proponeva anche colloqui con genitori come potrebbe essere adesso o non allora io non ho ricordi di incontri con genitori programmati eccetera ma se c'è la necessità di insegnante chiamava i genitori però mi sono in casi specifici in caso di bisogno eccesso all'altro anche delle elementari o le foto guarda verhoeven di lino bianco come lettori maschi invece nero questa è all'inizio del percorso sulla scalinata che ho una call inabile al classico per vivacità nella fase invece questo sbaglio è proprio la cui ho lavorato la quinta una degli ultimi degli ultimi anche questa è la cina con la beta che lei appunto alla guida per lady ma se per una vestaglia nera e tra l'altro non ricordo se anche in inverno praticamente arrivava già con la ristagna senza cappotto perché praticamente attraversava veramente solo se va plus faceva faceva presse tra l'altro era lei che usava questa festa mesta degli altri insegnanti non l'avevano e quindi un bel ricordo della cina pensa che anche anche lei era una figura a morire con le dolce non era insegnante no no no assolutamente no e possono ricordo di una volta che mi ha brontolato sarebbe rito lette perché sono mancate a due giorni a scuola e o guarda mente te la racconto proprio la visione davanti io lì seduto al banco e la crisi c'è però non sei venuto a due giorni a scuola io comincia a piangere e dato il mio fratellino luca e che sarebbe il tubo questo è un ricordo veramente e quindi al 1967 vive è calato una figura ed emblematica per noi un ad elementari perché c'era un direttore giusto il tempo sarà c'è regole tevere che tumore e questo direttore erano consigliate molto alto robusto e capitan te quindi quando noi che immaginano i bimbi che i piccolini che si vede questo questo signore alto che in tra l'altro quando entrava in classe ci si alza va tutti in piedi buongiorno signor direttore era una figura un po per noi inquietante anche se non è che ci è mai stato veramente motivo di aver paura di questa di questa persona però c'è questo questa figura così che è rimasta come l'orario scolastico soltanto frequentavate soltanto la massina anzi stessi mattina dall orto e mezzo minuto e mezzo si faceva quattro ore c'è in questo cellulari e scolastici all'orario scusami delle discipline come la struttura in un giorno si facevano più materie oppure oppure no cioè come allora non c'erano kadima ok non c'era un predefinito nel senso che magari lunedì fa storia matematica quello che veniva in mente onesto si faceva magari si facevano italiano per due giorni proprio tre giorni fa era molto a quello che veniva mente la libertà di scelta e qual era la sua disciplina preferita io ho sempre adorato le materie letterarie e sono sempre state sono ancora brava scrivere nel senso che mi piace molto la sola naturale fluido tra l'altro poi vabbè poi nel mio percorso scolastico e lavorativo ho dovuto sostenere anche delle prove scritte di italiano eccetera e sempre dei bei temi sempre delle cose e mi piacevano appunto tutte le madri elettrica né ma particolarmente storia e geografia e pensa che io so a memoria la rivoluzione francese l'ho portato a tutti gli esami che ho sostenuto la rivoluzione francese chiaramente poi ampliato per ogni grazie al primato la rivoluzione vera rivoluzione francese come come materia la geografia tutte cose che ho improntate sull'ambito linguistico si erano vi rimane svolte anche materie come ad esempio più creative no come altri magine o musica ad ora disegno si cela musicato ricordo il famoso flauto ce l'ho avuto già alle elementari o successivamente alle medie ci sta sicuramente all'elementare non me lo ricordo e sinceramente stefano occhio sia ti ricordi un po il materiale scolastico come cosa avevate allora avevamo due libri uno per le materie letterarie e l'altro per le materie più strettamente scientifica e matematica scienze e avevamo ogni mattina portavamo il materiale a scuola con la musica di bella nel nostro caso nella notte anche analizzata in cartella nella cartellina proprio squadrata e si porta man mano così successo di tutte le mattine con quaderni libri astuccio tutto ecco e in classe quanti eravate allora siamo stati in numero diverso a volte perché magari qualche alunno si spostava comunque non meno di 15 fino anche a 20 x 20 ragazzi siamo stati il film e tra voi com'è non i rapporti anche con l'apporto dell'insegnante ai nostri confronti ad un insegnate come aveva accennato anche prima è la molto tranquilla come c'era questa figura quasi nonna perchè trovate anche una persona di una certa età quindi amore mesi cece disponibile era anche difficile che si arrabbiasse si arrabbiava e mostrava il pugno quando ce n'era bisogno però non erano perciò sarà l'aumento giocata momento giusto si e poi appunto anzi l'aspirazione si faceva un tempo permettendo lo quasi sempre fuori insomma quindi c'era parecchia libertà di movimento ecco non era un discorso decidento stato così tra di noi ragazzi è chiaro che c'erano più o meno simpatia no come sia normale per affinità di carattere di interessi eccetera è praticamente il rapporto era bello anche se già in quel periodo magari non era riconosciuto sotto questa forma però si potrebbe parlare di bullismo non so se questo è il termine che viene ancora utilizzato le nato però c'erano atteggiamenti di sfrontatezza da parte di qualche bambino anche bambino nei confronti di altri magari un pochino più timidi un pochino più fragili e più più tranquillo e quindi veniva così preso in giro non non c'erano episodi di violenza proprio fisica però erano non so se rendo meglio o peggio perché si va a lavorare sul piano del sentimento dell'emozione di un bambino insomma sentirsi prendere in giro non è molto piacevole tra l'altro l'ho vissuto proprio come su in prima persona perché a un certo punto avevo preso qualche chilo e un po rotondetta ma neanche che neanche più di tanto vedi si vede anche qui nella foto però praticamente c'è un particolar modo un ragazzo che mi prendeva in giro per il mio aspetto fisico e oggi si potrebbe parlare di codice è sicuramente un aspetto molto importante che ti forza il tempo non non veniva data la giusta importanza air i soldi del genere non venivano classificati come il bullismo è chiaro che andando avanti senza diversa per cui dove sono i rapporti in ho preso da incompetenti sia sia così tra l'altro non c'era neanche modo poi per l'insegnante di intervenire pp tanto perché non erano cioè non era una cosa costante no pesante santissima però ricorda anche questo bambino che era un pochino più più timido più parte si chiamava ed ovviamente vanno sempre in giro non era vero dove sito e vi farà bene l'hai vissuto sulla sua pelle cosa provavo da vittima tra virgolette sicuramente non è piacevole certo è soprattutto un bambino piacevole perché poi questo che lo attuava anche molto furbo perché tirava la frecciatina magari quando la maestra era fuori da da clan shirt quindi poi oa di vite la prontezza di dirlo subito la maestra pure ripulire rimanere un po spezzato e stanzetta finiva li diciamo subito il battello dice esperienze che poi però alla fine forma non è perché tutto forma quindi in seguito sono stati un pochino più causin ne fate attentamente hai già appunto cerci il naso ai continuato il tuo percorso scolastico ma diciamo nel periodo in quelle frequentate la scuola media e ha già obbligatoria si ascolta bene ed obbligatoria non casa degli stessi obbligatoria la scuola media anche quella altopascio il ii come come funzionava c'erano vari professori e civili chiaro che passando dalle elementari alle medie per un bambino il salto e brioche perché figura volevo le della cesi da una the animali dell'insegna la villa di persone che coniuga con il proprio calate del proprio modo di insegnare proprio approcciarsi ai ragazzi e quindi lì per lì rimane un attimino spiazzato camminato è un salto grande santa grave è sicuramente rivedendo la adesso la cosa da dire che sono stata portata anche ad avvicinarmi di più a determinate materie e a preferirle rispetto ad altre proprio in virtù degli insegnanti professore perché l'altro io adoravo il francese perché questa insegnante si prospettava questo paese questa francia in tutte le sue sfaccettature anche proprio se l'ha fatto anche un percorso relativo alla cultura francese e quindi ha portato a farne amare questa francia tanta campo io ho fatto poi tanti viaggi effettivamente in francia e ricordo ancora di quel testo si chiamava l'ex la gol perché la francia alla forma di lavoro e quindi c'è questa cosa qui poi piaceva molto il professore di musica e suonava tanto io mi ricordi che alle alle medie sono però ecco ci faceva ascoltare tanta musica anche in classe infatti l'approccio il mio amore per la musica classica potrei dire che è nato alle scuole medie e ricordo sempre che mi sono fatta complice va fatta ascoltare questo concerto per pianoforte e orchestra di tchaikovsky e io mi sono fatta comprare il play il 33 giri che ora non sa neanche lui però io sono sempre lì questo questo non plan ci faceva ascoltare tanta musica grassa e quello fili così faremo anche mentre l'esperienza completamente negativa con l'insegnante di matematica che ha portato a odiati di matematica negativo in negativo tutti meno meno me lo vedo ora consolante c'è da dire che tutta la classe andava male a matematica quindi forse qualche domandina se la poteva fare anche l'insegnante però e con modo di fare molto rozzo mi aveva forse come posso dire era ultima la rigida ma parte superiore lei era un insegnante che diceva lei era giusto che ricevete anche se magari era giusto e quindi già ti avvicinavi con un senso che credo possiamo continuare e tra l'altro io ho fatto anche latino ho fatto il nome aspetto del latino presente alla mescola le singole media solo che era praticamente quando io e non terza l'hanno resa facoltativa come materia però io ho scelto di fare dallo stesso perché ti piaceva ma finalmente imaginaires agli altri mari secondo me era interessante anche per capire la nostra giunta gioia italiano da cui deriva e non sapendo poi che scuole per lei scelto qualcosa in più che c'era e quindi perché studiare mi è sempre piaciuto sinceramente quindi non è un sacrificio fare il latino agli altri non erano tantissime poi che gli che l'hanno fatto però ecco ho voluto farlo e mi hai appunto detto christie strati hai continuato il suo percorso scolastico sis con le superiori uno dei super i racconti un po ragazzi tra l'altro c'è stato anche un episodio che vorrei raccontartelo perché stato carino perché alla fine della terza media praticamente sono venuti a farci visita dei parenti dalla basilicata è un mio zio che è un'insegna maestro elementare anzi si potrebbe dire il maestro perché la figura del maestro poi lui credo che fosse un po irresponsabile della scuola quindi era una salita di chanel con nessuno ma era conosciuto e non è figura e quindi gli fa eravamo a tavola il mio babbo gli fa san mauro che raffaella smette di andare a scuola no non ci va più a scuola non l'avesse mai detto o ho cominciato a piangere cosa ci fate schifo io non mi ero persa da strizzatina d'occhi lui aggravante gli aveva fatto invito è quindi di anche se avevano una mezza non era uno scherzo chiaramente però dimostrato veramente la mia voglia da mia volontà di studiare praticamente sono andato alla rassegna ritardo sono andata al duca a questo punto mi sono spostata perché altopascio non ci sono istituti superiori e ho scelto l'istituto professionale per il commercio che con aveva due indirizzi l'indirizzo di segno ieri all'indirizzo di contabilità e ha scelto quello di contabilità e con tre anni perché era un percorso di studi di tre anni ne ha rilasciato diplomati addetto alla contabilità credo che sia stata per quel momento la scelta giusta perché io poi ho iniziato subitissimo a lavorare considera che la scuola è finita se lui o con disabili e poi a settembre il tuo periodo ha lavorato poi però se c'è stata la necessità di integrare quel di platino anni fare piccoli diploma di media integrale perché ho iniziato a lavorare come ti ho detto subito prima nel settore privato in due reni glossy di uno di alimenti e uno di abbigliamento sono stati più esperienze lavorative tra l'altro quello di ingrosso di abbigliamento ci avevo fatto anche i mesi d'estate durante una sorta di tirocinio la scuola andava a lavorare un mese d'estate e io ho avuto la fortuna di andare a letto passo e tra l'altro era a titolo gratuito questa esperienza lavorativa invece me scambiando poi pagato con le conoscenze personali scorsi mesi mi hanno pagato non è l'altro è stato sembra di lettere sessant'anni da dire però per quegli anni erano erano soldi poi per una canta la scuola è un tessuto non te li aspettavo quindi e maggior ragione in tango in pensione nel piacere e poi appunto mentre lavorando nel settore privato la ditta ha chiuso poi e quindi mi sono orientata verso il pubblico impiego e ho iniziato a lavorare a tempo i pali comuni qui del circondario poi però è cambiata la normativa e quindi per poter fare i concorsi servivano cinque anni minimo di quell'idea nieri viene già fatto e mi si è presentata questa necessità perché altrimenti quindi cosa creata fuori dai concorsi quindi offre ho preparato l'esame di quarta da privatista che sostenuto e l'ammissione alla quinta che ha frequentato il ferale praticamente qui ci sta bene altre che stanno diciamo piuttosto impegnativa da cosa anche perché avevo già due figlie quindi anche questo motivo che hai scelto nella scuola serale perché più grande insomma avevo 29 anni quindi tra l'altro era molto intenso come periodo perché la mattina ha sistemato le bimbe poi andavo a lavorare fortunatamente in un comune quindi fino alle due e poi recuperavo loro e la sera alle sette andava a scuola difficile conciliare tutto sembrava logico discesa è l'unico diciamo il giorno utile per studiare poi alla fine settimana e la notte sapessi quante notti che ho passato in quelli soprattutto il sava notte aspettarci nell'altro capellino di in cucina prima è stata un'esperienza anche quella interessante perché ero l'unica donna eravamo una quindicina di persone ognuna con un percorso alle spalle diverse però tutte con la volontà di conseguire questo questo diploma il preside è venuto a trovare una delle prime sere e ci ha spiegato appunto che eravamo lì per nostra scelta nessuno ci aveva obbligato che dovevano studiare perché avremmo sostenuto l'esame come tutti gli altri certo ecco in mezzo però pensa che ricordo che professore di ragioneria aveva la vita avevamo ha 29 anni e dalle sette alle undici e mezzo praticamente c'era c'è la scuola e anche qui se vuoi ti racconto un aneddoto perché mi sa che si cela la professoressa di italiano che già aveva fatto fare i sepolcri di foscolo e quindi c'erano undici e mezzo poi una chiacchiera e l'altra anche quasi un quarto a mezzanotte scendi giù per il parcheggio la macchina e comincia a sentire gli umori di un po io vado a casa che ti dicono avere su quella sera favori faticato un po ma anche quella è stata una bella esperienza e qui mariani appunto concluso seri sindaco nespoli e tanto sacrificio a concludere il nostro nuovo e diploma di ragioniere e che riflettevo proprio non tantissimo tempo fa è stato veramente un investimento questo anno perché non oso immaginare cosa quale potrebbe essere stato il mio futuro lavorativo senza quel diploma capito perché praticamente ho potuto vabbè per un certo periodo continuato a lavorare a tempo poi ho vinto il primo concorso come bidella della scuola e poi ho vinto concorso in ufficio ragioneria e ho lavorato per trent'anni in questo comune fino all'ottobre scorso e perché sono finalmente andata in pensione quindi contiamo linee finito gli sforzi sono stati ripagati altri assolutamente verdi tra gatti che balza veramente la pena quindi all a tripoli la tua pensione mi godo la mia pensione fino a un certo punto nel senso che come mi conosce sa che sono molto dinamica la casalinga depressa non la fa roma ha tanti interessi 80 continuo a studiare anche oltre tante cose da fare poi c'è anna la biel porcella anzi all apporto lei quindi un modo dire noiosa che è una ruota che gira si è proprio vero c'è questa questa nuova fase di questa vita interessante e grazie per avermi dato la possibilità di riflettere appunto su come le varie esperienze scolastiche in altri tempi anche per averti conosciuto da un pallido africo verde grazie a tetti ma è stato bello aprire i cassetti della memoria riferivo resi tante cose che era la grazie anche a te

Scarica trascrizione

L’intervista, della durata di 38:09 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=auVg2HDMRF4) si focalizza sulle memorie scolastiche di Margherita Maino. Nata nel 1959 in un paesino lucano nei pressi di Potenza, nel 1960 si è trasferita, con i genitori e i due fratelli più grandi, ad Altopascio, nei pressi di Lucca, per seguire il padre che lì aveva trovato lavoro. La traiettoria personale della videointervistata è dunque da inserirsi in quella delle seconde generazioni di bambini e dei ragazzi meridionali che, negli anni Cinquanta e Sessanta, andarono a vivere nel Centro-Nord (Badino 2012). In Toscana il percorso scolastico di Maino si è svolto dal 1962 – anno in cui ha cominciato la scuola materna – al 1976 – anno in cui ha conseguito il diploma triennale di addetta alla contabilità presso l’Istituto professionale commerciale di Lucca. Sono anni di profonda trasformazione per la scuola, segnata dalla contestazione e dalle riforme degli anni Settanta (Galfré 2017, 259-64) Successivamente, nel 1988, ha integrato il diploma triennale frequentando i corsi di un istituto serale, per poter partecipare ai concorsi pubblici come impiegata. Ha lavorato come ragioniera in un ente pubblico fino all’ottobre 2020; attualmente è in pensione.

In prima battuta, Maino rievoca la sua esperienza di scuola materna, definita tutto sommato positiva. La scuola, come la maggior parte degli istituti pre-scolastici italiani di quegli anni, era gestita da un ordine religioso: fino alla L. 444/1968, infatti, la scuola materna, lungi dall’essere gestita dallo Stato, era organizzata perlopiù da enti e ordini religiosi (Bonetta 1990). La videointervistata, pur ricordando l’accento delle suore sulla precisione e sull’autonomia degli alunni nella gestione del materiale, le definisce «amorevoli» (m. 2.37), e ricorda gli anni dell’asilo come dediti soprattutto al gioco.

Per quanto riguarda l’esperienza vissuta alla scuola elementare, frequentata, come la scuola materna, ad Altopascio, il resoconto presenta dei chiaroscuri. L’istituto, posto vicino casa sua al pari della scuola materna, è descritto come una costruzione nuova, dotata (evento non frequente in quegli anni) di una palestra che la sua classe usava regolarmente. Una relazione scuola-territorio era avviata in occasione dei Giochi della Gioventù che, svolti negli ultimi giorni dell’anno scolastico, prevedevano la partecipazione di genitori e familiari. La maestra, di cui Maino conserva un buon ricordo, era un’insegnante anziana, giunta al termine della sua carriera (che si concluse una volta che la classe della videointervistata conseguì la licenza media). Vi erano tuttavia, tra i suoi compagni, dei modi di relazionarsi poco piacevoli, che Maino non esita a classificare come atti di bullismo: «si potrebbe parlare di bullismo, non so se questo è il termine che viene ancora utilizzato o meno però c'erano atteggiamenti di sfrontatezza da parte di qualche bambino nei confronti di altri magari un pochino più timidi» afferma infatti al m. 20.11, e continua al m. 20.46: «non c'erano episodi di violenza proprio fisica però lo erano non so se rendo meglio o peggio perché si va a lavorare sul piano del sentimento dell'emozione di un bambino. Insomma sentirsi prendere in giro non è molto piacevole». Lei stessa, racconta, venne presa in giro per qualche tempo a causa dei chili di troppo.

Successivamente, l’intervista si sofferma sulle scuole medie, frequentate anch’esse ad Altopascio, e sulla scuola superiore, che si trovava invece a Lucca. Delle prime Maino conserva un buon ricordo soprattutto degli insegnanti di francese e di musica, capaci, a suo dire, di far appassionare lei e i suoi compagni: alla loro influenza, infatti, riconduce da un lato i suoi frequenti viaggi in Francia, e dall’altro la sua passione per la musica classica. Problematici i rapporti, invece, con la docente di matematica, con la quale, racconta, era difficile approcciarsi. Maino prosegue gli studi iscrivendosi all’Istituto professionale commerciale e conseguendo la qualifica, triennale, di addetta alla contabilità; retrospettivamente, considera la scelta compiuta in terza media come la più giusta, in quanto trovò subito lavoro una volta conclusa la scuola, quando l’azienda in cui aveva lavorato come tirocinante nell’estate tra il secondo e il terzo anno la assunse come impiegata. Una volta fallita la ditta, tuttavia, risultò necessario integrare la qualifica per poter partecipare ai concorsi banditi dagli Enti Locali: nel 1988, dopo aver superato l’esame di idoneità alla quinta superiore come privatista, si iscrisse all’ultimo anno di un istituto serale per conseguire il diploma. L’esperienza, affrontata a 29 anni quando lavorava come precaria e aveva due figlie a cui badare, è ricordata come oggettivamente faticosa, ma remunerativa sul medio-lungo periodo: «è stato veramente un investimento questo anno perché non oso immaginare cosa quale potrebbe essere stato il mio futuro lavorativo senza quel diploma», sostiene infatti Maino al m. 35.33. Grazie al nuovo titolo di studio, infatti, le è stato possibile partecipare ai concorsi pubblici, entrando, poco tempo dopo, in Comune.

 

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Bonetta, La scuola dell'infanzia, in G. Cives (a cura di), La scuola italiana dall'Unità ai nostri giorni, Firenze, La Nuova Italia, 1990, pp. 1-54.

A. Badino, Strade in salita. Figlie e figli di immigrati meridionali al Nord dal miracolo economico al declino industriale, Roma, Carocci, 2012.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

Fonti normative

Legge 18 marzo 1968, n. 444, Ordinamento della scuola materna statale (GU Serie Generale n.103 del 22-04-1968), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1968/04/22/068U0444/sg

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