oggi è giovedì 27 gennaio siamo a sesto fiorentino e direi che possiamo cominciare subito con la prima domanda generica le introduzioni se puoi affrontarci un po chi sei nome cognome quadri dove segnata sì sì allora io mi chiamo ad allen ha scalzato sono nata a milano il 2 agosto del 1957 mio padre renato di origine di famiglia contadina nato vicino a verona di cinque figli l'unico che aveva potuto studiare quindi aveva conseguito un diploma superiore mio padre dei ventisette quindi per l'epoca era una cosa importante anche in un istituto tecnico importante della ne rossi di vicenza quindi insomma lui con tanti tanti sacrifici era riuscito a conseguire il diploma finita la guerra trasferito a milano e si è trovato lavoro in un'azienda metalmeccanica e via conosciuto mia madre mia madre che si chiama ernestina e attualmente vivente mentre la final cut nel 2005 e si sono trovate in questa azienda lei che proveniva da una famiglia di origine lombarda sempre però non di milano è vicino al sul po più vicino forse a piacenza ecco è vicino a codogno paese che tutti ora conoscono prima magari era un nome sconosciuto geograficamente ora invece tutti lo sanno purtroppo collocare nella giusta proprio geografica situazione geografica si sono sposate e appunto 12 agosto sono materia sono nata io ho frequentato le scuole tutte in seduto confessionale perché allora e questo è importante la massima copertura oraria era data dalle scuole e confessionale mentre invece le scuole statali non coprivano l'intera giornata mia madre lavorava lavorava anche mio padre e quindi di conseguenza è stata una scelta forzata ecco da mangiare o ne ha la gestione della famiglia determinate le elementari sono passata appare le medie e superiori in un altro istituto confessionale e io ho frequentato la scuola l'istituto magistrale e del 75 conseguito la maturità il capitolo invece l'università ecco l'università e mi sono iscritta anche qui alla cattolica di milano perché il magistero statale milano non c'era il medio in prima battuta mi sono iscritta la tali alla cattolica con l'idea però di trovare un altro un'altra città un altro tipo di università perché chiaramente un'università cattolica e premete e dei vincoli per chi si iscrive difatti ho dovuto presentare certificato di battesimo ho dovuto firmare un attestato in cui ha premesso il mio sapere a servizio della chiesa quindi è un'università professionale di conseguenza ti porta da assimilare ea diffondere determinate idee anche se devo dire mi sono trovata molto bene perché allora dal punto di vista proprio dello studio erano molto c'era molta serietà e questo quindi ho avuto questi anni di preparazione intensi sia per quelli erano gli studi legate al mio piano di studi ma anche perché lì era obbligatorio fare tre anni di una per anno esame di teologia quindi c'è stato tutto una riflessione anche su questo punto di vista sull'aspetto proprio spirituale è stato molto interessante inoltre cioè dalla cattolica insomma cioè era la famosa aula e cui cioè nel 68 erano uscite delle proprio non consone e qui c'era più ecco dialettica ecco di quanto pensasse all'atto di iscrizione poi ho cambiato perché ho conosciuto mio marito sempre pioniere un fiorentino e quindi quando mi sono sposata e mi sono iscritta al quarto anno riprendente al magistero qui a firenze trovando un ambiente diverso devo dire e devo essere sincera che i professori guardavano la preparazione e nella preparazione era molto valida quindi bisogna essere cioè dare accesa del perché di cesare ecco cioè io ho un ricordo riflessione della cattolica anche intensi anche se dai fasci che lavoravo facevo anche la baby sitter quindi la mia frequenza non era totale però era proprio l'ambiente universitario serio quello che cioè non da va dritto alla formazione questi lo so questo si è quindi mi ha lasciato un'impronta positiva ho capito poi qui a firenze ho trovato un altro tipo di ambiente più dialettico più aperto molto anche questo molto interessante ho frequentato quindi anche qui l'ultimo anno mi ricordo un corso di storia moderna e mi è piaciuto parecchio e quindi insomma anche l'università di firenze devo dire con meno meno corsi da frequentare mentre però sono avevo fatta mela però devo dire che è stato positivo ho capito è quindi in quale anno [Musica] cosa esattamente aiutino ad allora io mi sono trovata nel 75 e mi sono laureata nell 81 al magistero pedagogia veramente indirizzo pedagogico o capita se devo dire mi sarebbe piaciuto anche prendere un indirizzo più legato all'arte però qui c'era qui a firenze questa specializzazione però mi avrebbe comportato un allungamento del percorso in quanto io nel mio curricula di milano non avevo di esami di storia dell'arte quindi qui ce ne volevano almeno tre giustamente di conseguenza ho recuperato successivamente e non dico questo vuoto nella preparazione artistico non si può chiamare vuoto ma questo approfondimento negli anni proprio del del ruolo frequentando del corso diversità ti ho capito per vitale approfondire questo questo aspetto ma ti interessava non era diciamo previsto all'interno della sua carriera universitaria dopo dopo la laurea ti sei trovata nella scuola primaria a disegnare e volevo chiedervi cosa che ha motivato a continuare gli studi perché il tuo titolo il tuo diploma sarebbe stato abilità di legno nome è l'abilità dedicate io mi sono diplomata nel 75 le 76 non ho potuto perché iniziale nell'anno scolastico 75 76 non ho potuto iniziare la mia carriera professionale come supplente perché non aveva ancora articolo non poteva iscrivermi ho iniziato nell'anno successivo quindi dove vado a scolarsi il 76 77 ho iniziato e tra virgolette calvario del precariato nelle supplenze e che è durato parecchio perché il concorso l'ultimo concorso era stato bandito e che fatto nel 75 io non avevo il titolo ve ne sono rimasta fuori e ci sono rimasta fino all 82 perché non sono stati più banditi altri concorsi per la coscienza mi sono iscritta all'università perché volevo approfondire i carugi amorim approfondire maggiormente quello che era la mia conoscenza sui vari aspetti la pedagogia della psicologia cioè di tutte quelle scienze anche correlate che aiutano come insegnante a svolgere in modo più completa mio avviso il suo il suo lavoro ho conseguito il ruolo nella scuola primaria nell 83 e successivamente l'abilitazione che la scuola secondaria di primo grado e secondarie superiori nel 2000 però sono sempre rimasta nella scuola che mare da insegnare questo velo sono me lo sono chiesto cioè ho voluto conseguire quest'applicazione quasi per avere qualcosa da mettere in cassaforte le altre possibilità di poter utilizzare magari in un futuro e anche per dimostrare a me stessa di riuscire a dire a qualcosa di diverso però non sono riuscito a distaccarmi dall'insegnamento nella primaria perché probabilmente questa anzi direi e la mia vocazione fondamentale quella che mi aspetto senza decisione a iniziare il mio percorso dell'istituto magistrale e qual era la fonte di questa vocazione verso quella che è diventata la tua selezione ma sinceramente non è che abbia avuto delle figure che mi hanno particolarmente indirizzato ho sentito dentro di me che quello era il mio destino a volte queste cose si sentono bisogna dare retta a quelle che sono le nostre impressioni che ti parlano dentro di me piaceva per il rapporto con con i bambini e soprattutto la prospettiva di prodotti nel mondo della conoscenza questo mi piaceva molto capita quindi è seguito all'attivazione figo intenti che si si si devo dire che i genitori non mi hanno forzato della scelta e nessun modo hanno accettato la mia volontà anche se chiaramente come carriera quella di insegnante non sui attualmente ma anche il passato cioè non è che aveva delle prospettive proprio meritocratiche importanti per la tua famiglia dice ho io di potere è una scelta eco soprattutto quando l'ho fatta io forse potevo intraprendere altri tipi di scelte nello studio che mi avrebbero portato a conseguire e poi delle posizioni diverse però perché io sentivo questa mia tra virgolette evocazione quindi l'ho seguita e l'ha seguita non capito è quindi per quanto tempo ha elaborato e in quale anno se si allora io ho iniziato nell 83 di ruolo di luogo di ruolo quindi io ho iniziato nel 76 non di ruolo amare queste supplenze un po pesante perché ho fatto sei anni queste supplenze con due anni in cui ho potuto svolgere la mia attività in modo continuativo altrimenti erano tutte chiamate un po stressante sincero aspettare la mattina che si è così via non si oggi puoi lavorare oppure non c'è niente che soprattutto non puoi programmare e non puoi anche nemmeno imparare perché a me interessava che in fase di pre ruolo affiancarmi e delle insegnanti che avessero già un loro bagaglio di esperienza per poter anche imparare certo ecco io iniziato a milano e questo lavoro di ruolo e ho avuto anche delle esperienze qui a sesto fiorentino dove sono tenuta dopo il mio matrimonio ad abitare e dove ho appunto nell 83 e qui a sesto devo dire ho avuto un anno in cui lavorato tutto l'anno anche a kamala persone valide che mi hanno dato una prospettiva pratica di quelle che erano le mie conoscenze teoriche che dell'universitario adeguo adesso ho capito quindi ruolo nell 83 pensione le 19 2019 e insomma già hai raccontato un po del tuo periodo di pre ruolo non devi aggiungere altro se no io avrei una domanda su quello che hai visto vissuto a scuola quando sono state abolite classi differenziali perché era proprio all'inizio allora da questo punto di vista non si può dire tutto bene c'è lo dico sinceramente bisogna essere sinceri durante il mio studio per il diploma all'ultimo anno certo anno avevamo [Musica] proprio doveva poco vedere diversi tipi di esperienze fuori dall'ambito di studio scolastico quindi ho visto delle scuole montessoriane e e sono andata anche alla caldo treves che era un prato una grande scuola differenza ma veramente era una scuola e ed erano gli anni in cui loro sapevano che avrebbero più solo perché le chiudevano e io qui dentro questa grande scuola dove c'erano vabilità un bambino e compari tipi di disabilità ho visto questi bambini io lo facevo come tirocinio ho visto questi bambini sereni in questa forte perché avevano insegnanti a loro disposizione programmi che erano state strutturate per loro era una scuola dove c'erano bambini che non avevano cioè erano ma me ne avevano delle difficoltà però fra loro io non visti se nel merito e gli insegnanti erano dispiaciuti di dover chiudere questa esperienza sono stati inseriti appunto nelle scuole normali e devo dire non lo so cioè gli italiani a volte sono particolari perché all'estero queste esperienze non sono state troncate in questo modo perché sarebbe dare l'aspirina per qualsiasi tipo di malattia quindi se è vero che la legge sui manicomi qui è nato tutto aperto uno spiraglio molto che poi è diventata un portone su questo e da cui è venuta fuori la volontà ed italia di chiudere queste scuole per inserire questi bambini con handicap all'interno delle classi normali non lo so fino a che punto gli hanno fatto un grosso piacere c'è bisogno di socialità c'è bisogno di integrare questi bambini degli con gli altri però io ho visto sono stati messi sì c'erano insegnanti di sostegno ma spesso cioè non c'era la strutturazione nell'ambiente ho capito che io penso che forse si dovrebbe si sarebbe dovuto fare un ebit a chiudere è inserire queste parti a volte non trovavano in un ambiente del numero persone e avevano una preparazione per loro è vero che c'erano otteniamo cioè queste persone che fanno di insegnanti di sostegno hanno fatto dai bisturi però ecco io avrei cercato di mediare un pochino perché a volte l'inserimento di questi bambini e all'interno di gruppi con tutti bambini normodotati potrei cambiare e sentirsi loro effettivamente diversi invece in una classe dove si trovi quello con cui che puoi misurare a volte l'apprendimento e anche più stimolato questo non vuol dire che c'è bisogna fare recenti segregazione io è giusto anche porre in atto e dire quelle che sono le bcc criticità di questo inserimento cioè io glielo dico state un po turbolento e altro è stato io penso che come tutte le cose ha bisogno di gradualità non solo di gradualità ma anche di mediazione quindi diciamo con queste ultime due domani abbiamo un po coperto il periodo di pre ruolo volevo chiedere come hai poi ottenuto il ruolo ordinario e in quale scuole quale scuola ha insegnato durante la tua carriera ho fatto concorso per titoli ed esami e superato il concorso e la sede primo anno come dotazione organica aggiuntiva nel circolo vicino a casa sono stata fortunata interrogata e dove tra l'altro svolgeva la mia attività di supplente e ho fatto il trasferimento chiesto il trasferimento l'anno successivo e ho avuto praticamente il la la cattedra nella scuola dove ho svolto il mio lavoro fino all'attenzione ho capito quindi ci sono rimasta lì ho visto tutta la transizione e probabilmente se uno ha più scuole può avere per vedere più esperienze però devo dire io sono stata contenta di essere lì hai fatto altri concorsi durante la tua carriera parla di anche dell'abilità e ho fatto anche la domanda per il concorso direttore di tanti colpi di gente che però a roma eravamo davanti al piazzale dove si svolgevano in questo istituto le prove scritte folla da comizio eravamo tantissimi fan notissimi tantissimi quindi io sapevo di non avere grosse possibilità sarebbe stato proprio un evento riuscire a superarlo però voluto tentare e questo è il quale hanno 92 ok ho capito hai frequentato corsi di aggiornamento e formazione un poi accennato anche ai corsi sulla storia dell'arte io penso che una persona che si dedica all'insegnamento [Musica] non dico il dovere però deve essere proprio un dovere desiderio di avere una formazione permanente perché per me è importante questo cioè il riflettere su continuamente mai dare per scontato cioè sono arrivato tutto il mio caro il mio bagaglio ce l'ho già non devo aggiungere più nulla nella mia valigia in questo viaggio nel mondo dell'educazione ma invece sentire sempre la mancanza di qualche cosa quindi vedere di tenersi in contatto quello che è il mondo intellettuale ma anche il mondo istituzionale perché la scuola è all'interno di un è un'istituzione che mira soprattutto a sviluppare e l'intelletto quindi ho cercato sempre di fare dei corsi di aggiornamento cercando se erano corsi liberi di assecondare quello che dal mio desiderio formativo quindi corsi ogni gioco che corsi alla sezione didattica degli uffizi che avere cioè se a firenze e non frequentate cioè mi sembrava veramente [Musica] a firenze si respira a te quindi era giusto sfruttare al massimo quello che ti offre dentro il territorio quindi questo li ho potuto veramente approfondire le mie conoscenze sia dal punto di vista cronologico di quelle che schierano i vari momenti dell'arte ma anche dal punto di vista proprio contenutistico e della mediazione verso il bambino cioè e riuscire a trovare quel ponte che unisce la voglia di scoperta del bambino con quello che era il con d'artistico c'è quindi il lavoro di un insegnante provare tutte queste strade per rendere accessibile ad ambire al percorso quindi ho fatto anche all'università anche con il professor staccioli ho fatto dei corsi che erano propri di arte ma di metodologia nel senso come io posso soprattutto l'arte moderna contemporanea come posso utilizzare queste tecniche al livello del mio percorso di educatrice e l'insegnante come posso presentare kandisky mondrian a dei bambini legandoli a un percorso che fosse giocoso che li stimolasse di interesse e che li portasse a riprodurre secondo quelle che erano le loro la capacità del bambino questo messaggio di questi di questi grandi artisti tra i corsi che hai frequentato o ti ricordi uno che ti era piaciuto particolarmente oche che ha impattato ci devo dire questo è stato importante perché è con lo stesso professore e poi abbiamo fatto degli altri sempre vestita di firenze degli altri anni in cui si parlava di lingua lingua italiana e la lingua italiana vista in modo tutti giochi linguistici appunto per vedere di interessare sempre di più i bambini a questo aspetto ha un aspetto della lingua italiana che non era solo fare il riassunto ma era il giocare con con la lingua quindi i vari tipi dalli programma beta gramma cioè le varie proposte perché estivo nano scrivono la vivacità anche della mente e contro lo stereotipo quindi l'arte anche questo che ti stimola ad andare oltre perché al disegno stereotipato che molto spesso si vede nei bambini io posso benissimo fare un cappuccetto non è obbligatorio ma il cappuccetto rosso non c'è quindi l'arte è contemporanea anche pronte queste barriere con la riproduzione pur della della realtà quindi questo è importante per la metà di vedere diversi punti di vista quindi anche questo tipo di corso mi è servito molto nella mia quotidianità devo dire abbiamo fatto c'è un antologia dove ci sono le raccolte di questi testi parte appunto dai bambini che si sono divertiti ma una profondità anche la lingua italiana o capita inoltre inoltre ho frequentato anche corsi e forse meno impattanti in quella che era la metodologia quotidiana però così l'iter sezionamento sempre legate all'università di firenze e organizzati dal professor cambi e un pedagogista importante che riguardavano la l'interazione delle emozioni dell'affettività del processo educativo ho capito il perfezionamento sono stati molto utili fonti di riflessione perché spesso si pensa a formare la mente mentre invece la mente è collegata al cuore c'è il loro smart c'è pathos quindi tutto collegato non si può prescindere sono stata interessante questi due anni faticosi perché circa 100 che equiparati a 150 ore quindi lavorando e frequentando l'università però devo dire che sono tutte cose che hanno contribuito [Musica] a completare il mio il mio percorso dal ripieno ultimamente ho frequentato i corsi organizzati dall accademia della crusca anche questo sulla lingua italiana è fonte di anche questi corsi di riflessione sempre sull'importanza della nostra lingua che spesso viene un po sostituita da [Musica] ci penso ora parlo da un a quelle che sono dei modi cioè dell'espressione straniere e anglofone cioè mentre invece noi nella nostra lingua italiana si può dire clausura il confinamento e quindi valutare e che non vuol dire non chiudersi alle prospettive di altre lingue per ricercare nel nostro bagaglio quello che noi abbiamo per comunicare nella linguetta quindi ecco questi sono cioè fino alla fine ho fatto dei corsi perché lo ritenevo importante e stimolante per me perché ultimamente poi cedono tutte cose a parte quelli pubblicati noi abbiamo dei corsi e che l'istituzione programma è giusto però che potevo scegliere medi sceglievo secondo quelle che erano le mie idee desideri un po mentre raccontati di questi corsi hai accennato un po alla didattica la metodologia quali strategie didattiche alzato prevalentemente la della tua carriera io ho cercato di essere sempre sempre chiara qui sono sempre per la maggior parte occupata dell'insegnamento della lingua italiana della storia della geografia e dell'arte quindi questa parte delle delle discipline e ho cercato di privilegiare sempre le strade che ritenevo più più consone ad arrivare a un apprendimento anche gratificante per i bambini quindi dell'apprendimento della lettura e della scrittura ho sempre pensato che essendo la lingua italiana una lingua phone e calda lingua musicale un metodo fonico sindaco ossia quello come approccio piu semplice e piu immediato per i bambini rispetto a un mezzo globale che per la lingua italiana a mio avviso non era non era adatto quindi è già qui ho sempre cercato questo perché un mercato globale di bambino quando imparava a leggere a volte ci voleva anche la prima e la seconda perché ha tutto un imparare delle parole fare la banca delle parole invece in un metodo fonico sillabico una volta che testare e ai delle vocale che sono suoni puri che ho niente alle sonate guida e degli altri suoni e poi unire i fonema ai grave ma è come un gioco e con un gioco di fatti per me insegnare molto è stato sempre molto belli insegnare a leggere va bene soprattutto in modo giocoso anche se metodologicamente ben preciso certo ecco perché i bambini hanno bisogno anche di essere dura vita sicura visto però imparare le parole che si possono cioè formare imparare [Musica] a giocare con le parole come ti dicevo prima dei giochi linguistici in modo molto semplice un'altra cosa cui ho sempre tenuto soprattutto per l'insegnamento della lingua e l'importanza della morfologia dell'ortografia della sintassi perché io credo che una buona conoscenza della lingua ti aiuta anche una conoscenza tecnica che aiuta poi a una produzione più coerente e più coesa più corretta quindi non lo so cioè una maestra che ho cercato di dare stimoli però nell'ambito di una metodologia ben precisa ho capito un altro invece ha delle leggi che insomma ha impattato magari la tua carriera dei colleghi ti ricordi qualcosa sulla legge della legge sull'autonomia e magari tela in forma gebi soprattutto l'impatto magari che hanno avuto nel tuo quotidiano di riforme ne ho viste diverse perché sembra quasi che ogni governo voglia lasciare la sua traccia quindi continuamente ogni volta si diceva andare un'altra riforma della scuola ma non appena fatta una riparte la riforma gelmini aveva dietro di sé una riforma moratti che per me è la strada più non condividendola ovviamente come contenuti però è la strada più impattante rispetto alla riforma gelmini nel corso della mia carriera ho visto l'introduzione del tempo pieno questa è stata una cosa veramente impattante negli anni settanta io mi ricordo ancora le inizia a milano lavorava come supplente proprio i dibattiti su questo quindi questo è stato veramente un grosso come dire soprattutto nella parte nord del paese una conquista dettata da necessità sociali e che ha dato una risposta al mutato ruolo anche della famiglia in cui vedeva una madre sempre più impegnata nel lavoro nelle attività lavorative e nella necessità della famiglia di avere una copertura oraria maggiore che prima davano solo scuole confessionali quindi già questo è stato importante poi da qui l'introduzione con la mattarella dei moduli anche questa è stata un maestro unico non c'è più c'è un team di insegnanti difficile da comprendere perché il maestro unico ai ricordi della maestrina dalla penna rossa da dal maestro ancora importante come figura di riferimento che qui grossi di partiti per me è una grossa importanza per la scuola ha avuto la legge sulla legge sull'autonomia di passoni ne è stato veramente importante perché la scuola si trovava un po diciamo lena fa aveva questo caratteristica autoreferenziale che era un'isola con le sue leggi e consulente burocratico e il resto del mondo intorno cambiata quindi ecco con questa legge dell'autonomia s'è cercato di dare una risposta per rompere questa monade gramola monade in cui la scuola era finita collegarla maggiormente al territorio in cui era inserita per riuscire a le risposte più precise a quelle che erano e i bisogni il bisogno della realtà scolastica dal punto di vista pratico per quanto riguarda la scuola elementare questa autonomia ha visto un cambiamento nella funzione del dirigente che cioè da direttore che era tra virgolette definiamolo non vorrei essere offensiva ma più passacarte ora invece aveva personalità giuridica quindi era un'altra cosa e all'interno del team dei docenti del corpo docente venivano inseriti li trovate delle persone che si occupavano queste funzioni strumentali si occupavano di diverse aree c'era l'aria che riguardava i docenti e alunni [Musica] the cup molto importante è anche quella che riguardava il rapporto con gli enti locali io nel corso della mia carriera ho voluto provare a cimentarmi ad essere funzione strumentale in quest'area perché vedevo l'importanza della scuola di rugby creare un ponte con altre realtà con la definiamo le agenzie che si trovavano nelle vicina a legge chiaramente primaria e dal comune comune importante in questo perché il comune di sesto fiorentino è sempre stato anche prima dell'autonomia ha sempre avuto questa disponibilità verso produrre effettuare dei progetti che collegassero alle scuole perché non voleva che entrare anche lui come attore all'interno del processo educativo con l'autonomia questa cosa è stata sancita modo le gare quindi ho potuto lavorare con altre figure comunale quindi che erano non erano colleghi è però si occupavano di cultura si occupavano magari dei formati ho avuto delle interessanti in collaborazione con loro le ricordo veramente con con piacere perché da qui sono scaturiti i tanti progetti all'interno del comune che sono state portate avanti finché non ci sono stati famosi tagli di bilancio e questo soprattutto dopo la jerman e [Musica] abbiamo nel comune fra scuola e comune ci sono stati i progetti di teatro con teatro della limonaia che è una realtà tuttora esistente all'interno del nostro del nostro territorio addirittura per a te anche col museo marino marini e con le video con la biblioteca ragionieri quindi c'è stata tutta una serie di progetti pensate calettati per i diversi ordini di scuola ma anche per le diversita e anche per le diverse discipline progetti ea livello scientifico e con il western dell'ecologia con i laboratori l'opel ad alcuni laboratori dell'università di firenze in cui bambini venivano portati a sperimentare è perché chiaramente c'è le scienze e sperimentazione ride avevano l'occasione di vedere che cos'era un laboratorio scientifico oppure di fare uno scavo cioè proprio li vedete il lavoro dell'archeologo quei sette nell'area universitaria ivano veniva simulato uno ska andare al museo della preistoria cioè quindi avere la possibilità di conoscere altre agenzie formative questo si collega al discorso di rompere l'autoreferenzialità della scuola chiaramente compito fondamentale per me che rimaneva da sposarli era quello di non fare della radio di questa collaborazione un progettificio che se non aveva senso questo è importante ma cercare tutti quei progetti che potessero integrare il percorso metodologico didattico approfondirlo e quindi dentro più completo andrà effettivamente molto stimolante [Musica] e importante questo cercare sempre un collegamento che non sia voler far entrare delle persone esterne perché parliamoci se noi e la scuola dove insegnavo io e vicina attaccata alla scuola di musica di sesto e io ogni volta che andavo lì vicino bar di spreco abbiamo dei musicisti accanto che ci potrebbero validamente dare una mano e non si riesce a collaborare con la mia sono riuscita anche qui non perché io sono bravissima per carità ma perché ritenevo fondamentale nella preparazione del bambino un approccio alla musica e l'approccio alla musa deve essere parte in modo serio da persone che la conoscono la musica quindi come è cambiato nel tempo il rapporto con i colleghi e con i collaboratori ecco allora su questo devo dire io sono un peso ne sono un'insegnante datata e ci sono stati dei danni in cui effettivamente la scuola e le momenti di programmazione che nel nostro contratto sono state inserite queste due ore di stop acuti e programmazione direi in modo giusto e corretto perché se c'è un team è giusto che questo team si veda per proprio e decidere insieme il percorso e devo dire è estremamente interessante stimolante perché io l'appiattimento non mi piace ho fatto tanti cd ogni ciclo nella vita se cioè dove ritenere dei quaderni per dire a questo l'ho fatto ciclo precedente non è nudo mi riesce non è nella mia natura reti e quindi crescere assieme di proporre cose nuove ultimamente questo tipo di collaborazione io l'ho vista un po per me meno perchè ultimamente la scuola io vedevo insegnanti c'erano tante insegnanti che derivano da altre città e lunedì avevano la valigia dipendenti avevano la valigia una cioè questo è un è un limite è un limite un anno le avevi polo le avevi più e questo ha creato frammentarietà difficoltà da bere e comodità essi difficoltà da delle continuità e questo si deve dire questo itineranza continua non è che favorisca a mio modo dvd cioè non favorisce un approfondimento sia nelle relazioni macché sete lavori in una persona e poi area capite impari e perde meno tempo anche perché se ci sono delle criticità le colonne coglie assieme invece se c'è questo alternarsi continuo di figure e chiaro che è più difficile certo allora come è cambiato invece il rapporto con gli alunni durante l'arco della sua carriera devo dire che ho sempre a milano ho avuto delle situazioni difficili perché segnavo che scuole inc erano poste in rione anzi quartieri di milano particolarmente difficile ricca di i problemi ecco il famoso quarto già leo che un po tutti conoscono io ci ho lavorato e quindi insomma erano momenti duri difficili quando sono rivolta nella realtà di firenze ho visto un miglioramento da questo punto di vista devo dire che io con i genitori pur dimostrando disponibilità però ho sempre dato del neri allora questo può essere una cosa che cosa c'entra c'entra nel senso che è per me è importante che il mio ruolo sia un volo ben identificato non è che il pari del caldo maticamente di identifica però cioè io sono un insegnante sono sono un tecnico sono una persona che svolge questo questo l'augurio e voi siete dei genitori con cerca un lavoro importantissimo io ti posso aiutare però non sono un tipo che non so se mi sono mi sono spiegata cioè il nostro ruolo deve essere chiaro sul ruolo deve essere chiaro come deve essere chiaro poteva avere cioè non sono un surrogato di mamma io che posso dare tantissimo affetto però ti devo aiutare ad inserirsi in un gruppo classe cioè in quella che la società è in modo consapevole rispettando perché ne sono le regole che deve formare per poter essere un cittadino e quindi è chiaro che io devo essere d'esempio con quello che è il mio comportamento però non sono una tua amica io sono una persona che vive accanto accettate o ho sempre lavorato in un tempo pieno e inter potere i bambini stanno ottobre a scuola quindi io ho l'importanza dell'affettività e grande però nello stesso tempo cioè il rapporto vuoi far venire perso le chiavi cioè l'adulto sono io io ci devo insegnare disco e lo stesso e come il genitore io non sinceramente un genitore amico dei figli non sono stato al genitore anch'io cioè tutta la comprensione però cioè deve avere il suo ruolo vuol dire cioè che una corazza e una però è importante questo quindi questo è stato un elemento di continuità durante la tua carriera diciamo avere questi ruoli si dei permessi per messi io io do tanto dato tanto alla scuola perché ritengo di aver dato tanto alla scuola dai bambini e ognuno doveva cercare di dare il massimo e quello che poteva dare cioè chiaramente se uno in dieci non mi puoi ridere cioè io ti devo stimolare per tirare fuori dentro di te tutte le tue potenzialità questo questo sì per per portate se poi ci sono dei bambini e ce ne sono tanti al 1 gennaio difficoltà che riguardano una deprivazione socio familiare che riguardano difficoltà anche una ce n'è tanti che hanno difficoltà nell'apprendimento della lingua e pratici dislessici ma anche con la discalculia ce ne sono parecchi qui deve attuare tutte le strategie possibili per cercare di recuperarli però è importante anche dei bambini agiscono che in questo bel viaggio all'interno del dell'istruzione dell'educazione cioè loro hanno un ruolo importante hanno un ruolo importante altrettanto d'oro importante ce l'ha la la regola per vivere assieme per apprendere meglio ho capito come ultima domanda secondo te quali sono le competenze conoscenze necessarie per svolgere la tua professione e sono competenze importanti che riguardano i processi dell'apprendimento non vorrei che io sono una pedagogista e ho visto sempre di più sente di più lo psicologo prendere il mio posto all'interno della scuola ho visto sempre di più comportamenti che forse avevano bisogno di strategie educative mirate essere invece considerate delle patologie e quelle rivolgersi allo psicologo io non ho niente contro questo però ritengo che sia importante che gli insegnati riacquistino la loro capacità di valutare la loro capacità di scoprire eventuali problematiche anche di indirizzare verso figure competenti però non devono essere subalterni questo modo quindi e all'interno di una di una preparazione personale importante è sapere avere delle conoscenze di psicologia cognitiva che aiuta tantissimo però che aiuta anche capire perché un vero pedagogista per l'insegnante capace di mediare tra quelle che sono le discipline e capacità d'apprendimento quindi cercare le strategie che permettono ai bambini e anche a bambini con difficoltà di riuscire a avere il loro massimo a raggiungere il loro massimo di promozione vera mettere di loro stessi questo è importante è prepararsi sempre perché c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire troppo siete educazione permanente e avere come dire spirito di anche curiosità non fermarsi cioè cercare di approfondire e chiaramente ultimamente ora la scuola io l'ho persa un pochino di pista però sta che sta vivendo dei momenti pesante e momenti veramente pesanti e questi momenti dati dalla didattica a distanza hanno fatto perdere quello che per me essenza e dai tempi di socrate e vogliamo no del rapporto fra docente di scienze cioè proprio l'aspetto umano la comunicazione perché attraverso uno schermo si può essere d'aiuto come me ultimamente erano molto da andare a ricercare dei sul computer avevamo se avevamo una grande grande video e io ho cercato soprattutto per storia e geografia dei supporti perché hai bisogno hai bisogno di questo perché va bene di rimanere in questa realtà multimediale quindi li devi però per me quello che fa veramente l'educazione ei sentieri e il toccare è l'avere questo rapporto continuo che attraverso questo mezzo insomma rende sempre più che specie io capisco che ci siamo trovati o sera l'unico sistema per continuare ad avere un legame però io mi auguro che la scuola pesca come tutta l'umanità esca da questo periodo perché si perde veramente in umanità e anche l'educazione va bene [Musica] grazie mille per la disponibilità è insomma quello che mi hai condiviso noi siamo alla conclusione di questa intervista se avevi altro qualche ultima risoluzione da aggiungere movimenti no grazie a te perché mi ha permesso di fare proprio un escursus in quella che è stata e a notte penso tanto c'è poi è passato
L’intervista, della durata di 59:01 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=YILd9KsoLUI), ripercorre le vicende professionali di Daniela Scalzotto, insegnante di scuola primaria in pensione. Nata nel 1958 a Milano, ha trascorso la sua infanzia e la sua giovinezza nella città lombarda, dove ha svolto la sua formazione nell’alveo esclusivo delle scuole confessionali: un elemento messo in risalto dalla videointervistata, che sottolinea come questo fatto fosse dovuto non a opinioni genitoriali, quanto alle esigenze logistiche della famiglia. Poiché anche la madre lavorava, c’era infatti il bisogno che la figlia restasse nell’istituzione scolastica anche in orario pomeridiano: una garanzia che, negli anni Sessanta, solo gli istituti religiosi offrivano (Galfrè 2017). Dopo il conseguimento nel 1975 del diploma presso l’Istituto Magistrale, ha proseguito gli studi iscrivendosi all’Università Cattolica di Milano; ha conseguito la laurea in Pedagogia a Firenze, dove si era trasferita in seguito al matrimonio, nel 1982.
Poiché l’ultimo concorso ordinario per l’insegnamento nella scuola elementare era stato indetto nel 1975, Scalzotto ha insegnato per diversi anni come precaria a Milano e, successivamente, a Sesto Fiorentino. Di quegli anni ricorda soprattutto lo stress dell’attesa della chiamata e la brevità delle supplenze, che non le consentivano di affiancare colleghi più esperti e consolidare le sue conoscenze sul campo. Mentre a Milano ha insegnato in quartieri socialmente ed economicamente fragili (uno su tutti, Quarto Oggiaro), afferma di non aver incontrato in Toscana similari difficoltà. Il periodo di preruolo è durato fino al 1983, quando, in seguito al concorso ordinario, ha ottenuto il posto a tempo indeterminato nella stessa scuola di Sesto Fiorentino in cui aveva lavorato l’anno prima come supplente. Dopo aver chiesto il trasferimento in una scuola dello stesso comune, vi è rimasta fino al 2019, anno in cui è andata in pensione. Nel 2000 ha conseguito, in seguito al concorso ordinario, l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, ma ha deciso di non chiedere il passaggio di ruolo in quanto convinta che il suo posto fosse alle elementari: «non sono riuscita a distaccarmi dall'insegnamento nella primaria perché probabilmente questa anzi direi è la mia vocazione fondamentale» (m. 11.34 e ss).
L’intervista si sofferma molto sui cambiamenti legislativi. Il primo a esser discusso è quello relativo all’abolizione delle classi differenziali e delle scuole speciali, “sospese” con la L. 118/1971 e abolite con la L. 577/1977 (Martinelli 2017) e su cui Scalzotto nutre alcune perplessità in quanto, secondo il suo parere, il mutamento è avvenuto ex abrupto, senza capitalizzare le eventuali eredità positive delle precedenti esperienze scolastiche. Gli anni del suo precariato sono stati però caratterizzati dalle discussioni sul tempo pieno che, introdotto dalla L. 820/1971, è visto come un’innovazione fondamentale sia da un punto di vista sociale quanto su quello didattico (Cives 1974). Grande rilevanza è conferito al DPR 275/1999 ovvero alla legge sull’autonomia scolastica, che secondo Scalzotto ha consentito alle scuole di connettersi al territorio in maniera più stretta e proficua (de Bartolomeis 1972): «s'è cercato di dare una risposta per rompere questa monade chiamiamola monade in cui la scuola era finita collegarla maggiormente al territorio in cui era inserita per riuscire a dare le risposte più precise a quelli che erano i bisogni il bisogno della realtà scolastica», afferma infatti dal m. 39.42. Credendo nella riforma, ha deciso di candidarsi per ricoprire il ruolo di Funzione strumentale per i contatti con il territorio: in questa veste, afferma, è stato possibile lavorare con i dipendenti del comune di Sesto Fiorentino, da lei ritenuta una realtà molto attenta al settore dell’istruzione. Tra i progetti realizzati con il territorio, Scalzotto enumera le collaborazioni con la biblioteca “Ernesto Ragionieri”, il teatro “La Limonaia” e il museo “Marino Marini” di Firenze. Negli anni Dieci, tuttavia, questa collaborazione è scemata: Scalzotto ne individua le cause nei tagli finanziari successivi alla L. 169/2008 (la cosiddetta “riforma Gelmini”) e nella discontinua permanenza in sede degli insegnanti.
Per quanto riguarda i corsi di formazione, Scalzotto afferma di averne frequentati diversi incentrati sull’aspetto linguistico dell’insegnamento dell’italiano e organizzati, in alcuni casi, anche dall’Accademia della Crusca. Importante è stata la frequenza di un corso di perfezionamento biennale che, coordinato da Franco Cambi e gestito dall’Università di Firenze, era incentrato sul ruolo dell’affettività nei processi di apprendimento: «sono stati molto utili fonti di riflessione perché spesso si pensa a formare la mente mentre invece la mente è collegata al cuore c'è il logos ma c’è anche il pathos quindi è tutto collegato non si può prescindere» (m. 30.38 e ss).
Fonti
G. Cives, Scuola integrata e servizio scolastico, Firenze, La Nuova Italia, 1974
F. De Bartolomeis, Scuola a tempo pieno, Milano, Feltrinelli, 1972.
M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.
C. Martinelli, Da "conquista sociale" a "selezione innaturale": le illusioni perdute delle classi differenziali nella scuola media (1962-1971), «Italia contemporanea», 285/2017, pp. 147-70
Fonti normative
Legge 30 marzo 1971, n. 118, Conversione in legge del decreto-legge 30 gennaio 1971, n.5, e nuove norme in favore dei mutilati e degli invalidi civili (GU Serie Generale n.83 del 2-04-1971), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1971/04/02/071U0118/sg
Legge 24 Settembre 1971, n. 820, Norme sull'ordinamento della scuola elementare e sulla immissione in ruolo degli insegnanti della scuola elementare e della scuola materna statale, (GU Serie Generale n. 261 del 14-10-1971), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1971/10/14/071U0820/sg
Legge 4 agosto 1977, n. 577, Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione degli esami di riparazione (GU Serie Generale n.224 del 18-08-1977), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1977/08/18/077U0517/sg
Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 (GU Serie Generale n. 186 del 10-08-1999), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1999/08/10/099G0339/sg
Legge 30 Ottobre 2008, n. 169, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università (GU Serie Generale n. 256 del 31-10-2008), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2008/10/31/008G0198/sg