Salta al contenuto principale

Il bisogno di conoscere mondi diversi. Memorie d’infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1447
Scheda compilata da:
Chiara Naldi
Pubblicato il:
28/02/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Clara Bartolini
Nome e cognome dell'intervistato:
Claudia Fenili
Anno di nascita dell'intervistato:
1965
Categoria dell'intervistato:
Studente
Data di registrazione dell'intervista:
21 agosto 2020
Regione:
Toscana

buongiorno sono clara oggi sono qui con mia madre claudia per intervistarla sui suoi ricordi di infanzia buongiorno andava a scuola se e quali sono i suoi primi ricordi i primi ricordi sono quelle della scuola dall'asilo perché non era ancora statale che ho iniziato a frequentare a tipo 2 anni e mezzo prima dei tre anni e l'ho frequentato per quattro anni ho vari ricordi dell'asilo del paese ecco dove abiti e quanti anni anni sono dimenticata ne dimenticherei anche io abito a gragnano nel comune di capannoli provincia di lucca che ho 55 anni e hai fatto e detto anche la scuola dell'infanzia si era un asilo privato all'epoca non era ancora statale dal 71 che è stata nella scuola dell'infanzia e quindi io per il giallo frequentato prima e era gestito da una maestra per il paese e ricordo che il sacerdote nel paese faceva il servizio trasporto per portare i bambini all'asilo come a 600 passava da casa e prendeva i bimbi faceva più giri e portata a scuola quindi erano eravate tutti molto vicini alla scuola abitava felice se non è un paese grande il nostro circa merci che certe persone però in collina zona collinare quindi eravamo un gruppo di bambini non mi ricordo il nome roma ci siamo poi rivisti sempre nella mia da un frequentato anche le scuole elementari insieme quindi ci siamo sempre frequentati arrigoni rivedo ancora ti ricordi gli ambienti come erano strutturati si esiste ancora questa scuola ora è diventata di nuovo una scuola privata sempre un dell'infanzia però privata e c'era un atrio abbastanza grande dove arrivavamo la mattina mettevamo i nostri panieri ni erano dei panieri nidi vimini tutti uguali quindi andavano a limone così all'epoca penso avevamo le etichette tc avevo quella col metti tutto su ogni capo quindi sul grembiulino sul cestino su dei vari accessori che avevamo portavamo pentolino con dentro il secondo perché c'era una cuoca che preparava il primo quindi mangiavamo lì a scuola però il secondo lo portavamo da casa quindi o carne o cose del genere e con questa maestra che era la signorina alba che aveva l'età della mia nonna ricordo che facevamo varie attività che poi erano quelle più che piquet anche della scuola dell'infanzia statale successiva le elezioni come venivano fatti ora ricordarle proprio elezioni è difficile per me ricordo che facevamo creatività nella scuola primaria quindi non è la scuola primaria della scuola elementare sempre un'altra un altro edificio nel paese e la scuola elementare era io ho cambiato vari insegnanti perché all'epoca c'era la maestra unica con il maestro unico però nel mio caso l'insegnante aveva un comando al tribunale dei minori era anche in politica quindi ogni a me c'era un supplente all insegnante diverso ha avuto tipo sei sette insegnanti una lama e non hanno anche due e le elezioni erano come posso dire nell'aula non era classi aperte ogni classe aveva il suo insegnante ne eravamo in quindici mi ricordo non era un paese grande e quindi 15 e compagni di classe e mi ricordo la prima elementare un insegnante che vedo ancora conosco l'altro i figli insomma quindi mi ricordo abbastanza che era con tutte le lettere appese con i disegni alla parete che avevamo insegne imparare a scrivere ea leggere entro gennaio io so che quell affare come già imparato con la nonna a casa durante nasconde il nasino perché mi piaceva quindi avevo imparato prima e le attività che normalmente vengono fatte in una scuola primaria anche ora penso soltanto lo facevano maestra sola quindi c'era magari il vantaggio che potevano organizzarsi il lavoro tutto da sola sapeva sempre come impostare il lavoro a che punto erano i bimbi senza doversi confrontare con altri quindi per ogni materia c'era unico insegnante si organizzava da sola l'apprendimento dei bambini basandosi sulla conoscenza che acquisiva di loro man mano e facevamo un po tutte le discipline che vengono fatte anche ora inglese no arrivano le attività principali in classe tipo che vita di gruppo discipline specifiche cosa io della scuola dell'infanzia ricordo attività del gruppo soltanto in quarta in prima in seconda in terza nocera primo al secondo ciclo e un esame in una scuola elementare si un esame dalla fine della seconda elementare e ricordo che io ero abbastanza brava a scuola forse anche perché ero più grande degli altri sono nata di gennaio quindi era un po più matura anche vuol dire perché un bimbo nato a dicembre ha un anno meno confronto a me quindi anche la crescita non aiutano nella comprensione spesso delle cose e ricordo che di questo esame non erano particolarmente spaventata facevamo il dettato che ero abbastanza brava nel dettato riuscito a fare pochi errori e nessuno però mi ricordo che nella commissione c'era una maestra esterna che si chiamava di cognome della morte e io ero parecchio impaurita sul calcio e cognome poi andò tutto bene che gli orari scolastici come mai non eccezionali quattro ore dalle 8 e mezzo al mezzogiorno e mezzo poi veniva a prendermi il mio nonno alla scuola elementare tornavo a pranzo a casa e guardavo le comiche con stanlio ollio durante il pranzo e ricordo che pensavo che non avrei potuto restarci dieci minuti di più era poco stanca 4 reti scuola ero concentrato se permessi ecco i compiti per casa dove vi svolgeva a casa certo ma in cucina ricordo che abitavo con i nonni paterni i miei genitori lavoravano quindi spesso rimanevo con loro la mia nonna era molto motivato a farci studiare il mio fratello e entro le 3 del pomeriggio dovevo aver finito i compiti perché altrimenti non potevo andare a giocare con i vicini i compagni vicini di casa e non potevo guardare la televisione e all'epoca i programmi televisivi per ragazzi erano ce n'era uno nel pomeriggio intorno a quell'ora basta c'erano tanti canali c'è della rai uno rai due e ha detto guardavi con tuo nonno le comiche a pranzo quando tornavo da scuola c'erano oggi le comiche prima del telegiornale e guardavi anche documentario ci sono stati dei film che ti hanno non guardavamo tanto la televisione non c'è l'ha concesso era ripeto c'erano due fanali da raiuno e raidue non era neanche la televisione non funzionava per notte e giorno come ora c'era un inizio di trasmissioni e una fine di trasmissioni il pomeriggio c'erano programma che mi ricordo con claudio lippi e marco da me mi ricordo vagamente qualche cartone animato forse qualcosa di animazione con loro quando ero alle scuole elementari e poi e giocavo con i cugini con i vicini andavo fuori giocavo a pallone nei campi qui in campania quindi c'erano altri tipi di divertimenti e la sera cielo il fatidico carosello dopo il quale ha letto qui nel mezzo poi iniziamo nei film per i grandi e credo ci fosse solo la prima serata anche per gli adulti e quindi dopo carosello che era una serie di pubblicità con gli spezzoni di fatto ne mimati andavamo a letto e ti piaceva leggere si più sempre netto molto fin da piccola a scuola la scuola elementare mi ricordo che già dalla terza elementare mi occupavo della biblioteca di classe che era un armadietto in fondo all'aula tenevo io registrino con i prestiti che così poteva uscire livi e leggermente portavo a casa e leggevo ho letto un po di tutto nella letteratura narrativa per ragazzi e la lettura improvviso sulla tua lista anche troppo forse leggere tanto aiuta anche a vivere per lo meno ai miei tempi devo dire mi dava la possibilità di vivere vite di altri fare viaggi con la mente i luoghi che non avrei potuto conoscere durante le vacanze estive cosa facevi andava in colonia valutate voi lavorava a mio padre duravano a scuola si entrava al 12 ottobre e quindi finiva ancora una data precisa se come ora i primi di giugno 10 di giugno ma dico brava meno di ora quindi no le vacanze era un ace lunga però devo dire che io le vedevo con fatica perché al di là dei circa un mese che andava in colonia e mi piaceva mi annoiavo a casa durante l'estate organizzavamo magari con i vicini di casa con i compagni vicini di casa delle elezioni facevamo finta di essere a scuola quindi facevamo dei compiti di matematica le divisioni cosa di questo tipo era divertente ci piaceva era un po lunga l'estate senza grandi stimoli vorrei ragazzi sono molto più utilizzati possono fare i tanti sport la vita in campagna non era così stimolante poi nei giornali si susseguivano una all'altra e poi forse a me è sempre piaciuto andare a scuola ci sono rimasta tutta la vita e riguardo ad attrezzatura scolastica cosa in sé dire la cartella io avevo una cartella rossa che non esistevano gli zaini e gli zaini sono sono una cosa di anni successivi c'era la fatidica cartella e avevamo il sussidiario che era un libro che faceva che lo faccia per la programmazione di un po di tutte le discipline e i quaderni che non erano quelli in formato a4 ma alla meta quaderni matite penne cose che usiamo e mentre ancora ecco il resto si è quindi il periodo in cui faceva magari dei compiti se non andavano bene cosa succedeva prendevamo un votaccio e magari anche [Musica] qualche mano nell'azione a casa i genitori erano diversi i genitori di allora se la maestra aveva dato un votaccio e c'era da avere paura a tornare a casa e far vedere il voto ai genitori che c'erano dei controlli abbastanza frequenti sia nei compiti fatti che anche i colloqui con la scuola la maestra era una figura importante in paese quando c'era qualche problema a scuola veniva saputo anche senza telefonate quasi subito anche in famiglia c'era questo filo diretto insomma fra scuola e casa o tramite gli altri compagni vicini di casa insomma era tutto molto più diciamo che le persone erano maggior comunicazioni di quanto non lo siano ora comunicazione fisica parlata contatti erano più frequenti e da parte degli insegnanti che tipo di come di punizioni venivano io ho sentito dire le scuole in cui venivano anche dati punizioni corporali anche negli anni in cui sono stato a scuola io a me non è mai successo io ho cambiato anche tante maestre elementari ma non nessuno ha mai avuto comportamenti di questo tipo la punizione poteva essere non fare la rifrazione rimanere in classe nel mio caso io ho sempre evitato perché noi facevamo una ri creazione di oltre mezz'ora giocava facevamo una partita di calcio cela un maestro io giocavo a calcio ricordo che la mia no nella mia mamma non volevano quindi io mi pulivo tutto le scarpe prima di tornare a casa perché fuori c'era una terra c'era la polvere e io ero proprio un maschiaccio mi faceva giocare a calcio da te libri casiniano ma io ci giocavo e invece cosa potevate riuscire bene la marr dipendeva dalla maesi tra poteva essere un riconoscimento una gratificazione a parole oltre al voto un oggettino dato tipo una gomma con una forma particolare magari dato che mi economy anche inconsapevolmente veniva utilizzato anche allora è un'altra curiosità e comunque scusa se ti interrompo per un bambino all'epoca il bravo diretto dall'insegnante era un premio enorme e ti volevo chiedere se larghezza tura scolastica veniva diciamo fornita dalla scuola oppure ha procurato dalla famiglia cancelleria comprata dai genitori chiaramente non ricorda se il sussidiario veniva acquistato o forse con uno sconto lo ricordo quello comunque erano oltre ai libri che gli usati quindi non era una grande spesa penso esistevano le bocciature si ricorda che in prima elementare avevo dei compagni che erano bocciati l'anno prima e anche dei compagni che avevano fatto gli anni dell'asilo con me sono stati poi bocciati in primi ma l'hanno ripetuto figlio che mi arrivò a scuola ma lo ha ripetuto a volte la mente con grosse difficoltà a questi mondi e quindi era meglio farli ritirare insomma l'esperienza dell'anno scolastico all'interno della classe hai mai notato che c'erano delle preferenze verso alcuni alunni da parte mia classe no forse proprio perché c'erano ogni anno fa biava l'insegnante quindi necessario anche per gli insegnanti nuova imparare a conoscere ragazzi fare esperienza capire che cosa erano in grado di fare come poteva insegnare loro forse non avevano neanche il tempo di disfare proprio delle scelte di questo tipo sono contenta del fatto che non ci siano state ho avuto un insegnante che dopo qualche anno è morta di un di una grave malattia era una signorina già avanti vita era molto rigida e rigorosa però mi ricordo che non ha mai fatto preferenze classe anche se ho avuto dei compagni di classe piuttosto turbolenti ma non eravamo nesi infatti anche ora devo dire che io anche su quattro il gruppo della quinta elementare e ogni tanto andiamo al cielo insieme e comunque ci sentiamo ci mandiamo ai messaggi siamo rimasti uniti anche dopo tutti questi anni quindi su amicizie scolastiche sono sempre presenti e si come sono continuati nel tempo i rapporti con loro no nell'adolescenza ho perso di vista alcuni altri li vedevo in paese per alcuni non erano neanche più non abitavano neanche più nei dintorni ma ci siamo ritrovati qualche anno fa qualche anno fa grazie a un paio di compagni della zona che hanno cercato i numeri di telefono e hanno creato questo gruppo su watts e ci siamo ritrovati e siamo abbiamo vite completamente diversi lavori completamente diversi però è stato veramente molto piacevole rivederci anche la prima volta e siamo andati alla scuola elementare abbiamo fatto la foto di gruppo lì fuori dalla scuola dopo tutti questi anni e devo dire che c'è un'amicizia che forse allora era un po più che un'amicizia eravamo compagni di classe poi sarebbe dei bambini insomma c'era magari a volte anche qualche attrito qualche litigio ora invece siamo tutti i grandi maturi con famiglie e stato veramente una bella cosa riservarci quindi nel periodo delle elementari e non andavi proprio d'accordo con tutti più che d'accordo c'era magari il compagno con cui ti trovavi di più quello che ancora non era molto maturo e quindi aveva magari anche delle difficoltà proprio scolastiche noi e che poteva vedere come quello più bravo o meno bravo cioè scuola poi sappiamo no ci sono queste dinamiche avvengono tra ora rifarci ha livellato e la vita ci ha livellato e vogliamo soltanto e positivo dai nostri incontri è veramente piacevole primo abbiamo già chiesto se c'erano dei tre anni o delle punizioni e dopo la pagella quando i genitori la portavano a casa o se potevamo la pagella a casa da firmare la portavate voi andavano i genitori a ritiratelo non ricordo male sono passati tanti anni no mi sembra la portavo a casa forse quella intermedia la portava a casa quella a giugno diciamo alla fine della scuola invece c'era l'incontro i genitori andavano a scuola a ritirare la pagella a parlare con le maestre c'erano appunto di premi se magari a casa ci facevano un regalino la pagella era premiata si è un abito nuovo giocattolo un libro una cosa che poteva far piacere al bimbo all'epoca ecco e a scuola come andavi vestito e c'era una divisa io avevo un grembiule bianco con un sacco blue sea i maschi ce l'avevano nero col fiocco blu cosa portava da mangiare a scuola termini merenda ricordo che portava una merendina la mia nonna mi metteva nella cartella al buon di morta lo odio non mi è mai piaciuto e poi era invidiosa dei miei compagni che invece alcuni compagni davano i soldi alla bidella che comprava la focaccia al panificio e la focaccia la preferita ma niente non era possibile questa scelta mia mamma non mettevo albon di un punto e prima di andare a scuola cosa mangiare cioè facevi colazione a casa di una ricorda la colazione di casa non ha mai avuto simpatia con e colazione a casa solo negli ultimi tempi ho iniziato a fare colazione a casa come ho potuto l'ha fatta pasticceria dopo quando era più grande e ricordo che alle superiori non facevo colazione la mattina pur di non farla a casa si vede che non mi piaceva quello che mi davano e anche rimanevi a mangiare a scuola c'era una mela io quando ho fatto le scuole elementari uscivo mezzogiorno e mezzo e tornava a casa pranzo e poi non torniamo a scuola anche le medie tornavo più tardi da scuola dalle mete ma pranzavo che sono 14 del pomeriggio quando tornavo e per le superiori non ho mai avuto la mensa scolastica soltanto all'asino come ho detto prima un pasto che era il primo fatto dalla cuoca all'asilo e il secondo portato in quei pentolini come portavano gli operai al lavoro ecco è quinto con l'orario di portargli lasciati nella mensa del cestino che ci si sa se c'era un attaccapanni dove metteva molto il cestino che ognuno poi andava a riprendere il suo sito non veniva messo facevamo ne parlerò in un una dispensa non me la ricordo sinceramente la dispensa c'era ma era d'uso della cucina e della cuoca quindi no perché nel pentolino c'era qualcosa di cucinato quindi con classi venivano festeggiati feste compleanni ma io non ricordo di aver fatto festeggiamenti ma neanche la all'asilo forse qualcosa ci dava la coca un dolcetto mannaia fine passano me ne ricordo alla elementare mare poteva essere farsi gli auguri erano niente festeggiamenti veri e propri manco mi dite che scusami ma anche a casa non erano frequenti i compleanni cioè non si festeggiavano i compleanni come facciamo ora come ho fatto con te fin dalla scuola dell'infanzia invitando compagni compagnetti i genitori non venivano festeggiati ognuno a casa sua con i parenti o neanche nel mio caso che sono natali gennaio poi veniva quasi mai festeggiato perché c'erano tutte feste di mezzo quindi è invece che a scuola andavi vestita con la divisa un grembiule bianco e cioè l'educazione fisica no infatti era molto piacevole per me giocare a calcio perché almeno con lagonda canzona nevi abbigliamento non sono rari esisteva la futura ginnastica e per andare a scuola ti preparavi da solo che aiutavano io ricordo che mi vestivo da sola ma mi faceva le trecce la nonna avevo capelli lunghi fino alla fine della prima elementare dopodiché la mia mamma me li fece tagliare corti come un maschietto probabilmente per alleggerire anche il lavoro ai nonni perché c'era anche il fratello quindi la mattina la mamma lavorava a viareggio e attiva presto la mattina le stavo con il nonno materni che dovevamo prepararci per preparare i miei mio fratello per la scuola quindi anche per penso per alleggerirla e avevi tante scarpe e vestiti no ma non mi interessava neanche io avevo un maschiaccio io ho sperato tanto che la mia mamma mi comprasse un paio di jeans perché non metteva sempre la donna e io ricordo sempre quando ero in terza elementare che andammo in città e mi comprò il primo paio di jeans quindi è stata una quindi avevo ma l'occasione si finalmente un paio di pantaloni e per giorni di festa giorni particolari e veri dei vestiti e riceveva la mia mamma era lei che decideva e miur estiva dalla bambina e non mi piaceva perché io come potevo volevo fare li giochi da maschi salire sugli alberi giocavo ricostruivo le fionde gli archi come frecce insomma faceva sti qua non tutte le bimbe erano come mero io l'eccezione chiaramente e nascono c'erano recite scolastiche e gite all'asino sì la scuola elementare recitano non ne ricordo però abbiamo fatto una gita in quinta andammo assisi mi ricordo prima una memoria di un giorno solo siete rimasti fuori di un giorno le altre uscite erano quelle col prete parrocchia col pullman veniva organizzata una gita del paese in un ricordo avrà con la scuola altre vite quindi facili anche il cac ismo se il catechismo si e sei rimasta in contatto con ai ragazzi delle elementari erano quelli che poi venivano a kakà il catechismo perché non sempre del paese [Musica] ecco facevate educazione musicale assaggini fino no no inglese musica non esistevano scuola elementare almeno quella che ho frequentato io perché a meno che l'insegnante non fosse portato per la musica o per l'educazione fisica maestro che non era della mia classe che giocava a calcio e 15 su tavola rifrazione per farci giocare a calcio chi voleva nella nostra scuola non c'erano insegnanti musicisti quindi e magari quando è un pochino più grande tale mag il sì alle medie facevamo flauto musica e l'ho fatto anche alle scuole superiori perché io ho frequentato l'istituto magistrale sono insegnante anch'io e li avevamo proprio abusi solfeggio e tanto con ale non ha partecipato a manifestazioni studentesche assieme superiori se anzi ero anche rappresentante degli studenti nel consiglio di istituto però alle superiori ecco i grandi esami che sostenuto come mai detto prima quello della seconda alimentare poi quali altri ci sono state diciamo che grandi per me è stato un grosso esame con grande battito di cuore leggere in chiesa perché leggere in chiesa al microfono davanti a tutta l'assemblea io non riuscivo neanche a a sentire quello che stavo leggendo mi batteva il cuore fortissimo rischio di infarto il mio servizio tanto per imparare a esprimermi davanti anche persone è stato un duro allenamento hanno una volta sola però è stato utile per me dopo non ho più avuto gravi problemi l'esame di terza media della quinta elementare e non fu traumatico rispetto a quello della seconda per la paura di questo di questi insegnanti con questo cognome che poi anche una bella signora e non ci mise più paura di quello che mi aspettavo insomma timore perché comunque dobbiamo parlare anche se erano i miei insegnanti avevamo preparato un argomento generale e poi ognuno doveva farmi delle domande su tutto il programma delle medie era solo un esame ora lo è come lo scritto allora volta ancora ragazzi scritto e cosa quali materie levate cose tutte quelle delle scuole medie lo scrittore italiano e matematica e regionale ogni insegnante ci interrogava invierà in un'aula i tavoli messi how e io mi spostavo davanti a ogni insegnante e ricordo sempre che l'insegnante di italiano e storia mi chiese quale fu il peso più grande il sacrificio più grande durante la seconda mondiale guerra mondiale in termini di vite umane in europa e ricordo che io dissi a dresda che mi era rimasto in mente lui voleva sapere anche quante persone erano morte non me la ricordavo però era una città che avrà sofferto numero di morti quindi maggiore insomma mi è rimasto in mente quando questa cosa qui e per la parte dello scritto e diritto c'avevi matematica e italiano se altre mafie riti con la lingua straniera non me lo ricordo di averlo fatto anche scritta mi sembra fosse orale e alle superiori invece benedetto ricordo che mi avevi detto che durava solo quattro anni sì l'istituto magistrale era di 4 anni il primo anno corrispondeva al biennio che poi di una scuola superiore era abbastanza selettivo perché in effetti erano tutte materie nuove e abbastanza impegnative è un programma il programma di due amiche incentrato in uno degli altri suoi anni erano corrispondevano al terzo quarto e quinto si 100 kg esame esami di stato esami di stato è stata al cardiopalma perché io sono stata l'ultima e quindi sono andavo la mattina andavo a sentire gli orari serali dei miei compagni in maniera una classe mista casualmente perché eravamo in 32 e ci hanno anche dei maschi che qui erano seminaristi la maggior parte e altri non sono pochi però c'erano anche i maschi contrario di altre sezioni squadra e era uscita la g e quindi o la effe cognome fu l'ultimo giorno che sembra il 30 di luglio e sono andata quasi tutte le mattine a sentire andavo a studiare la biblioteca in città che faceva una scappata a scuola andava a sentire gli orali e mi sembrava il paragone era come essere sulla poltrona del dentista quando ti deve trapanare i denti sprofondavo sulla fede che sono dalla tensione perché insomma è stato poi superato anche quello lì sempre materie scritto e materie mason iscritte stanno casale c'è qualcosa è riportare portai italiano filosofia con filosofia c'era anche psicologia e pedagogia funzionano le mie materie li avrei voluto portare all'orale matematica e filosofia però all'epoca ci dissero che le consideravano due materie scientifiche poteva darsi che la commissione cambiasse arbitrariamente la seconda materia quindi potete mia filosofia quindi però avevamo avuto lo scritto di matematica diciamo arido ti piaceva molto matematica anche fisica quindi a ridosso del giorno dell'esame non sapeva che quando avevamo avevamo la certezza della prima materia ma non della seconda ce la potevano cambiare dovevamo mettere la preferenza dovevamo scegliere tre materie c'è poi se ne davano due allora le però la prima non me l'avrebbero cambiata dovevamo mettere la seconda e la terza limita anche una quarta di opzione e potevano scegliere fra quelle io ebbi una commissione esterna perché non c'era un membro interno il resto la commissione era tutta esterna era una commissione per quello che ero così intenzione perché era una commissione del liceo classico di bassano del grappa e una commissione del liceo classico all'istituto magistrale quella cosa da poco era molto sì perché volevano probabilmente anche far vedere che gli insegnanti che erano abituati a un livello superiore di studenti e in effetti facevano domande molto pignoli mi ha parlato di anche dell'esame di seconda elementare ma l'esame di quinta elementare come stato è un ricordo è stato semplice perché non ricordo male tra passati tanti anni quindi i ricordi sono un ricordo la maestra della quinta è all'esame il seno e ricordo che le poesie non riuscivo a impararli a memoria e quindi io li scrivo io ho scritto delle poesie quando le elementari e le mie me li ricordavo quindi portavo per il e quindi un tipo italiano vi facevano imparare le quasi a memoria cercavano di farcela imparare sì soprattutto in prima e in seconda era dovuto imparare poi le maestri successive sono stati mai anime come perché hanno visto che le cose a memoria in faticose e devo dire la verità io l'alfabeto ho imparato in prima superiore per fare le traduzioni le versioni di latino per cui poter consultare bene vocabolario di latino prima non era così basato sulla imparare a memoria emittenti stato per la scuola è ciclica mi chiamo in cui ho fatto le elementari e le medie io non c'era tanto l'abitudine di fare imparare cose a memoria invece cose che negli anni successivi non scontato che è stato ripreso proprio successivamente e alla forza e prima anche questa usanza prima di quando i suoi tempi della mia mamma delle mie zie imparavano cose tutta memoria trim qual era una somma serie preferita a me piaceva a tutti mi piaceva la scuola è la vita rispetto a stare a casa era più stimolante era dove imparare cose nuove dove bisogno di conoscere mondi diversi quindi mi piaceva potevo farlo leggendo potevo farlo con le informazioni nuove che mi davano gli insegnanti mi piaceva come mi sarebbe piaciuto penso anche il teatro abbastanza voci per far teatro ora lo fanno anche con microfono allora no immedesimarmi in rete diverse in persone diverse i mondi diversi città diverse mi piaceva tanto già da allora quando giocavi con i tuoi compagni di classe avete mai provato a fare teatro no non alle elementari non l'avevano gli interessi miei c'era un ragazzino un'altra compagna che erano un po più motivati come me altri meno neanche continuato poi la scuola per le medie alcuni quindi non c'era questo interesse io poi mi sono creato tutti i prossimi e altri ti rechi in classe mi ha solo in due ci siamo laureati nell'altro del compagno di classe erano docente universitaria un altro aveva iniziato l'università ma non ha continuato hanno fatto le scuole superiori cioè allora dopo la terza media come poteva andare a lavorare quindi chi non era motivata allo studio si doveva può impegnare più di tanto non era neanche richiesto dalle famiglie ecco a casa volevano che i figli avessero un comportamento corretto e rispettoso dell'insegnante a scuola della bidella dell'autista del pulmino quando hanno una comino ma non era richiesta una preparazione alta anche dalle famiglie ecco non era un obiettivo che tutti si ponevano ti ringrazio per un'intervista spero che tu mi faccio un uso di nuovo ok

Scarica trascrizione

L’intervista, della durata di 41:02 minuti (https://www.youtube.com/watch?v=w4YQT35Yxes&t=5s) a Claudia Fenili, nata nel 1965 e residente a Gragnano in provincia di Lucca, si concentra sul racconto della sua infanzia e del suo percorso di studi scolastici, iniziato alla fine degli anni Sessanta e conclusosi alla fine degli anni Ottanta (Crainz 2002, Galfré 2017). I primi ricordi rievocati riguardano la frequentazione dell’asilo dai due anni e mezzo fino a quattro anni (Bonetta 1990). Frequentò un asilo privato sebbene nel 1968 fosse stata istituita la scuola materna statale. L’asilo era gestito da una maestra del paese e il parroco faceva il servizio trasporto scolastico con la sua auto Fiat Seicento. La scuola, dice l’intervistata, ancora esistente, aveva un grande atrio, dove sistemavano i panieri di vimini tutti uguali, con l’etichetta su tutto ciò che doveva essere identificato. Portavano il paniere con la seconda pietanza perché alla mensa scolastica la cuoca cucinava soltanto il primo piatto. Alle scuole elementari, frequentate sempre nel paese, Fenili cambiò varie insegnanti poiché la maestra di ruolo aveva un incarico anche al tribunale dei minori, perciò capitava spesso fosse assente e perciò sostituita da una supplente. L’intervistata ricorda il dettato all’esame di seconda elementare, era una bimba matura perciò non ne fu molto spaventata. La giornata scolastica si svolgeva dalle 8.30 alle 12.30, una volta a casa, durante il pranzo guardava Le comiche con Stanlio&Olio alla TV. Fenili all’epoca abitava anche con i nonni paterni, che si prendevano cura di lei e del fratello mentre i genitori lavoravano. All’epoca racconta non fosse concesso abusare della TV, anche perché le trasmissioni iniziavano e finivano, non erano a ciclo continuo come oggi e soprattutto c’erano altri divertimenti. L’intervistata afferma di aver letto molto fin da piccola, “già dalla terza elementare mi occupavo della biblioteca di classe” [10:17]: la biblioteca di classe consisteva in un armadietto in fondo alla classe contenente libri di cui gestiva il prestito ai compagni registrandoli su un quaderno. Così aveva l’opportunità di prendere diversi libri in lettura, pratica che ha molto influito nella sua vita, dice “anche troppo”. Leggere tanto aiutava all’epoca a vivere vite di altri, fare viaggi con la mente in luoghi altrimenti sconosciuti. Soffermandosi poi sul periodo delle vacanze estive racconta delle colonie e del rientro a scuola a inizio ottobre fino a giugno, ma ricorda il lungo periodo delle vacanze faticoso poiché si annoiava. Con i vicini di casa, racconta, organizzavano delle finte lezioni facendo i compiti ad esempio di matematica, l’estate era senza tanti stimoli “E poi a me è sempre piaciuto andare a scuola, ci sono rimasta tutta la vita” [12:35]. Rispetto al corredo scolastico, l’intervistata ricorda la sua cartella rossa, il sussidiario, un libro che faceva da canovaccio per la programmazione di tutte le discipline, quaderni piccoli, matite e penne. Alle elementari ricorda una lunga ricreazione di mezz’ora in cui giocavano a calcio, l’intervistata si descrive come un maschiaccio perciò le piaceva giocare a pallone. Le gratificazioni erano magari un piccolo oggetto oltre ai complimenti della maestra perché all’epoca, per i bambini, un “bravo!” detto dalla maestra era un apprezzamento enorme. L’intervistata prosegue il suo racconto descrivendo i rapporti con gli insegnanti che cambiavano ogni anno perciò non c’era neanche il tempo per loro di essere parziali o sviluppare preferenze nei confronti degli alunni, ancora oggi è in contatto con la classe delle elementari, gli capita ancora di frequentarsi. Riguardo al giudizio ricorda la pagella del primo quadrimestre da portare a casa a far firmare, mentre per la pagella di fine scuola veniva organizzato un incontro genitori-insegnanti e magari una bella pagella veniva premiata dai genitori con un piccolo regalo. Riguarda all’abbigliamento ricorda il grembiule bianco con un fiocco blu e i maschi nero con lo stesso fiocco, portava con sé una merendina per la ricreazione e invidiava i compagni che potevano comprare la focaccia al panificio; non ha invece ricordi di festeggiamenti in classe, nemmeno a casa era frequente trascorrere il compleanno con i compagni. Per andare a scuola si vestiva da sola ma la nonna le faceva la treccia, finché la madre non le fece tagliare i capelli corti. L’intervistata non aveva neanche molti vestiti ma non le interessava, anzi era insofferente alla gonna e avrebbe tanto voluto i pantaloni, ebbe difatti i primi jeans a otto anni. L’intervistata si sofferma poi su attività scolastiche come le gite, ad esempio ricorda la gita ad Assisi in quinta elementare, altrimenti c’erano le gite con la parrocchia. Alle elementari non svolgevano materie particolari mentre alle medie facevano ad esempio musica, suonavano il flauto. L’intervistata prosegue il suo racconto passando al periodo delle scuole superiori quando s’iscrisse alle magistrali per diventare insegnante. Riguardo allo spirito con cui affrontava gli esami, l’intervistata risponde che per lei un grande esame “con battito di cuore” era stato leggere in chiesa al microfono: in gioventù fu un esercizio per imparare a esprimersi davanti a tante persone. Riguardo agli esami scolastici, non ebbe timore dell’esame di quinta elementare, un po’ più difficile invece l’esame di terza media perché l’interrogazione verteva su tutte le materie mentre lo scritto era soltanto d’italiano e matematica. L’esame di Stato lo ricorda molto stressante perché fu l’ultima agli orali. L’intervistata, conclude ribadendo la sua passione per la scuola in generale, poiché la trovava più stimolante rispetto allo stare a casa: aveva bisogno di conoscere mondi diversi.

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Galfré, Tutti a scuola! L’istruzione nell’Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

G. Crainz, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta, Milano, Donzelli, 2002.

G. Bonetta, La scuola dell’infanzia in G. Cives (a cura di) La scuola italiana dall’Unità ai nostri giorni, Firenze, La Nuova Italia, 1990, pp. 1-54.

Fonti normative:

LEGGE 18 marzo 1968, n. 444, Ordinamento della scuola materna statale. (GU Serie Generale n.103 del 22-04-1968) permalink https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1968/04/22/068U0444/sg

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale