salve a tutti sono qui con la maestra monica che ha reso ha gentilmente disponibile per questa intervista è insomma monica settimana presentare è lunga sì mi chiamo monica vivo nei dintorni o con vivo a campi bisenzio e sono in riposo in pensione e mi piace poco i st questa parola sono pensione dal settembre del 2017 perché ho scelto di un'opzione l'opzione donna quindi che mi permetteva di venire di uscire prima permette pagando le conseguenze economiche però insomma avevo portato ragazzino in quinta e quindi mi sembrava il momento giusto per uscire ora ho fatto sempre insegnante di scuola primaria nella scuola pubblica sempre è stata una professione ne ho amato tantissimo chiederti qual è il tuo percorso scolastico cioè che tipo di studio infatti è l'ora di arrivare io l'ho fatto quando bastava l'istituto magistrale quindi erano quattro anni che militava all'insegnamento l'ho fatta l'istituto dalla scuola capponi a firenze sul ponte santa trinita questo è stato allora se devo dire che volevo fare l'insegnante al momento della scelta non è però scelto come tanti ragazzini a quell'età perché mi sembrava la scuola io ho sempre fatto le scuole nel paese per cui andare a firenze per un esitata proprio dell'orizzonte e e per volere della mia mamma sono stata iscritta alla capponi perché poi c'era anche l'istituto pascoli per ogni scuola pascoli era sotto femminile invece lì c'erano due sezioni di classi miste e nella mia mamma diceva che bisognava stare insieme a tutti e io lo ringrazio di questo perché io penso che le differenze di genere si devono intendere qualche modo che se ci si comincia a conoscere anche da lì le sono grata e ho cominciato poi mi sono iscritta al magistero che era l'unica sbocco universitario senza fare anno integrativo perché c'era già anche la possibilità di fare un anno iterativo che cui pagava la scuola dei 4 anni e 5 amavo molto scrivere italiano insomma e quindi lo vai a quello lì ci confluivano tutti quelli per i valori e dall'istituto magistral quindi io l'ho trovato un ambiente piuttosto delitto io mi sentivo proprio prigionieri da diciamo e quindi ho dato due esami e poi basta basta on the water ho iniziato ho iniziato la mia professione si senti quando hai iniziato a intraprendere questa professione come avevo organizzato di orari le classi insomma c'era una diversità rispettano adesso devo dire io ho passato ho trascorso 39 anni quindi sono tanti insomma se gli quantifichiamo lo fate in tre scuole le scuole diverse ho iniziato a fare le supplenze poi fatto il concorso perché quando io mi sono diplomata o il concorso non veniva più van dijk ogni due anni ma passare 17 quindi il concorso io ho fatto nell 82 sono risultata vincitrice e quindi ho fatto l'anno in una scuola vicino a casa e poi io ho fatto il trasferimento per ruolo e io mi ritengo una persona fortunata perché perché il primo del primo spezzone sono al primo posto di ruolo fatto nel comune di carmignano dov'è allora si parlava di circoli didattici non erano istituti compresi che quindi le elementari e davano da sele e oro sulla fortuna ritrovati come direttrice carmeli betti e ora il professore ordinario alla facoltà di scienze della formazione una donna bellissima quindi essere donna è come un punto a favore quindi lei dirigeva questa queste scuole e per i primi due anni ho fatto con le attività alternative integrative no alternative integrative perché il tempo pieno era già in vigore ma magari nei paesi era meno r pacchetti su misura quindi i genitori preferivano o il modulo tenersi bambina a casa quindi poi dopo questi due anni cui somma su un conto chiuso lottare sono sempre stato un po combattiva dei livelli di fronte alle ingiustizie questo è un punto a favore però mi sono trovata sempre a dover contrastare e combattere contro il una divisione netta fra insegnanti della mattina e gli ultimi arrivati che voleva l'attendevano questa attività integrative come il doposcuola effetti erano anche pluriclasse quindi con più diverse e io non intendeva assolutamente mettere al servizio insomma per lui mi sembrava importante anche offrire una proposta diversa forse le attività più espressiva mano al pd con dialoghi muovere un po di compromesso siamo riusciti finito visto carmen detti mi chiese se avevo il coraggio e la voglia di dare la disponibilità questi suoi della prima sezione di tempo pieno e dovete sapere che ho fatto le scuole nel periodo della contestazione l'ho fatta frutta provocatorio e ho vissuto web è stata proprio formati pace da uno spirito diverso la voce degli studenti che chiedevano una scuola che fosse un vicino ai loro bisogni quindi anche il tempo che non mi apparteneva perché ed istituzione vecchia sono un po miti delicati e tutto però il tempo pieno era come io intendevo la scuola la scuola dovrebbe pubblica doveva essere per tutti la scuola doveva avvicinare anche quelli che non avevano magari da parte della famiglia una il poggino sostegno anzi io credevo che fosse proprio l'ascensore sociale come si dice le potesse far emergere le intelligenze anche vere opere dell'individuo e non soltanto per l'appartenenza e quindi fu il ben felice e si formò questa prima classe di questo circolo didattico di carmignano a comeana la prima classe di kelley pop eames una classe bella perché era venuta con un numero decisamente sopportabile erano 15 bambini l'ho fatto interamente con una collega abbiamo fatto tante esperienze abbiamo fatto tante belle cose insomma allora c'è da questo fermento nella scuola poi sono andata via ho fatto perché cambiava a permettere a passata all'università cambiava al dirigente e verranno posto di lei tiratore era una direttrice che voleva riportare la scuola il tempo della o dell'autorità lei che rappresentava la qualità io sono le frattaglie a ogni forma di gerarchia quindi ci siamo proprio scontate poi ho deciso dell'energia sono al bar passi knuchel in un altro grande direttore maurizio cappelletti che era più vicino all'aspetto più sociale sindacalista insomma sparato per questo di ostacoli però all'ultimo quelli che sono mi sono trasferito poi dopo anche a calenzano e lì è stato molto ornare indietro tornare alla preistoria perché lì non c'era stati questi dirigenti così bravi però c'era un comitato e c'è un tessuto bello c'è un comitato di genitori minuto genitori veramente bravi e preparati che si riunivano che volevano collaborare con la scuola ed è stato questo il mio percorso progressione si è sviluppata così e l'ho lasciata via calenzano a settembre del 2017 ecco quindi una parte ben dal quartiere zanella con tanta ricchezza con tanti incontri fortunati formativi e e lì ho scoperto e mi piaceva fare scuola piaceva se mi piace variare la propria professione nella tua carriera scolastica ci sono state un susseguirsi di a livello legislativo diciamo le leggi sono cambiate nel corsi nel corso degli anni come ti sei trovata qui visse decisamente bisogna essere sempre dei combattenti secondo me perché somma se dà importanza all'istituzione scuola pubblica ci deve stare dentro e e alle prigioni si cambiamenti ce ne sono stati tanti perché la scuola è sempre investita da o leggi simili di lei che cambiano continuazione non hanno nemmeno il tempo giusto per assimilarli formarti sicuramente il periodo più brutto è stato moratti gelmini quando siamo scesi proprio abbiamo fatto tanti scioperi perché si suonava il maestro unico perché si ritornava alla esclusione insomma di dei bambini anche più solita gianpi perché insomma si riportavano queste tre inglese informate sembrava si dovesse fare una scuola per chi è per i futuri manager e io sono contraria ad una scuola che prepara il lavoro io credo che oggi si confonde istruzione innovazione io le do che la scuola debba educare parecchio bene vedi io sono così sono fatto gli scioperi sono scese in piazza abbiamo anche nei collegi abbiamo preso la parola ci siamo rifiutati insomma di deliberare di decidere per il maestro unico dei fatti io ero già qui miei colleghi abbiamo sempre deluso fede insomma a questo discorso della pluralità docente che anche garanzia democratica e garanzia formativa fra le garanzie porta e perché veramente la scuola è stata proprio investita la scuola è la cenerentola di tutto io vedo che quando una politica si interesserà veramente investire nell'istruzione credo che sarà una bella politica perché la scuola importante quindi li ho vissuti li ho vissuti a volte purtroppo anche adattandosi perché insomma può si deve fare non si può venire meno a questo se parlo io non avevo mai dato voti nella mia nel primo periodo della mia professione mi sono tante la valutazione è insomma la valutazione non è il momento che è importantissimo ma non per i bambini come spesso si crede per me è stato importantissimo come come il mio lavoro insomma io l'ho sempre intesa come un auto valutazione di quello che non ho mai detto io l'ho fatto io ho fatto il programma rio finito il programma e bambini non sanno ecco io credo che i bambini sanno quello che possono sapere quello che comprendono dall'insegnante segue quindi i vostri mi sono mi stanno molto stretti sono stati molto stretti per le ho dati ma mi sono stati molto stretti nell'ultimo periodo e non più idonei l'ho sempre detto ai miei bambini che loro non sono dei numeri loro sono tanto altro questo l'ho detto anche perché ci sono diverse strade giusto per apprendere quindi ci sono molte molte strade e la classe è un mondo va bene la classe è un mondo di prima di tutto di umanità ecco io credo che formare il formarsi nella classe e stabilire delle voglie relazioni sia fondamentali io credo che l'apprendimento passi dalla relazione quindi se i bambini in qualche modo si riesce a costruire questo clima così tipo in classe i bambini poi anche apprendono e ti sei accorta quasi saputo della relazione con i bambini che è fondamentale per l'apprendimento anche con i genitori è importante apple quadro di una relazione di fiducia come ecco come ti sei approcciata con ci sono mai capitati ai cortili hai mai avuto difficoltà a relazionarti con dei genitori io lì dove fare il maestro sia una sfida o di un impegno ma lui sempre stato e credo in la qualità migliore sia conto questa capacità di avere relazioni non si può fare a meno i soldi io non credo che sempre genitori vogliono in qualche modo super inc reale non ti riconoscono il ruolo io ho letto e molto spesso ci sia una cattiva comunicazione ti dicevo prima è qui su cani già c'era un comitato dei genitori ho fatto il primo in cui ero giovane più giovane che le esperienze con loro bellissime loro si impegnavano collaboravano e ho sempre ritenuto che una dei componenti del percorso di apprendimento per te se anche su di loro 15 fra vini ci siamo noi insegnanti non ci sono i genitori e quindi trovare un accordo un'alleanza con sportiva o genitori è importante loro poi capiscono e non subentrano a te e non ti se ti fanno delle domande devi rispondere insomma ci affidano lei nei nostri figli sono la cosa più preziosa perché non devono chiedere perché ecco non devono sapere a che affidano loro ufficiali le assemblee in questo senso permesso stata importante molto più deboli o qui perché colombo individuale si parla del singolo l'assemblea si costruisce il gruppo si costruisce il sapere gli altri è importante perché la scuola è una parte un microcosmo della società secondo me li c'è tutto c'è l'umanità intera cioè la difficoltà così come cella la somma e quindi genitori ci stanno molto bene e se i genitori sono curati aver cura dei bambini a percorrere genitori significa ascoltarli non partire con dei pregiudizi e odio l'insegnante è anche un po insegnanti e dei genitori secondo me e quindi per questo se dicevo che le assemblee sono importanti perché noi la samp e non si parla del simbolo ma si parla degli obiettivi importanti primo fra tutto cio e formale appunto questa collettività e formare el accoglienza e rispetto e superamento delle differenze e comunque si deve essere un po consiglieri diciamo noi genitori e quindi si tengono si deve stabilire un patto io ho sempre detto attraverso bambini e poi portano genitori che se si fa una festa e se si portano libiche a scuola devono essere per tutti poi un genitore a casa si può comportare anche in maniera diversa sbagliando ma se per lui questo la libertà a bisogna affrontarla quello che è il nostro compito è quello di creare dei poli rapporti in classe perché bambini non hanno i bambini non hanno non vivono queste differenze bambini accolgono tutti e sono loro che possono poi di seminare bene quello che si dice come i genitori ci vuole un pochino di pazienza ma c'è una fragilità innovativa da parte delle famiglie e quindi noi ne rullo in modo particolare ma anche se tu credi ti parla alle ragazze nude e riconosce noi dobbiamo essere attenti osservatori e dobbiamo mettere a proprio agio quindi sicuramente c'è ma è la società intorno a noi e determina questo anche rispetto ai voti è una competizione continua ai bambini forse non sentono ma sempre più l'adulto quindi ci siamo sempre raccomandati a che non venisse fuori ho preso 8 più atteso sette lui a questo 6 ma mai una cosa e poi viene fuori e quindi non è un rosa dei media i bambini una cosa dei genitori ma perché perché la società ci ha rivoltato essere competitiva e quindi il ruolo della scuola è ancora più importante oggi in questo mondo di competizioni la licenza di egoismo di essere primi insomma il ruolo della scuola è fondamentale secondo melis i seminali si semina io credo che i nostri bambini sono uomini e donne in divenire se ascoltano se praticano una socialità giusta una un ascolto dell'altro io vedo che possono riprendere i migliori video cifre per questo lo deve proprio come si diceva prima è una sfida bisogna mai partire per tenti bisogna dire io metto multa sellino questo almeno non messo e vi parto ecco infatti è importante esatto proprio per questa riflessione qui delle relazioni sono importanti le relazioni con i bambini con i genitori ma anche vi chiediamo con i colleghi no spesso insomma trovarsi bene con i colleghi ci sono delle competenze volevo avere non lo so bisogna essere un po però come trovarsi nel mondo fuori diciamo per cui l'insegnante non ha soltanto il compito di educare ma deve avere appunto queste sfaccettature li andare d'accordo un po con tutti ci sono colleghi ma ci sono le abbiamo parlato dei genitori cioè la dirigenza è un altro aspetto quindi è una serie di componenti e devono andare non sempre succede papa d'accordo sinceramente no non sempre succede quando succede si deve essere felici però insomma bisogno qualcuno trovi qualcuno trovi che alle tue stesse intenzioni e trovi anche uno zoccolo duro e non si vuol aprire assolutamente a nulla delle proposte e io l'ho trovato l'ho trovato negli ultimi anni allora con un gruppo di insegnanti ci conoscevamo molto bene con un gruppo anche dei genitori vedi questa volta ritornano di nuovo i genitori erano da poco uscita e le nuove generazioni per me sono state una eco ogni documento importantissimo e sono del 2012 quindi e ancora siamo nel 2020 ancora forse qualcuno l'avrà lette non lo so insomma c'è stata una sperimentazione proprio leggendo qui c'è un capitolo paragrafo che parla di ambiente di apprendimento come deve essere ambiente di apprendimento spazi flessibili con dove bambino si possa sentire bene è proprio agio allora abbiamo pensato di lavorare un pò insieme di preparare un progetto che fosse di una una metodologia più innovativa che prevede te che prevedesse spazi consoni alle attività differenti che una classe una classe che chiede perché ci sono modi di apprendere differenti no in classe e e con loro avevamo 4 spiegato un progetto io in quel momento quando si diceva di non siamo solo insegnanti in classe si fa parte di tutto la palazzo ero anche il membro o come docente del consiglio d'istituto e quindi l'ho portata proprio perché ha potere deliberante l'ho portata a conoscere rappresentata proprio lì e che devo dire la prima posizione è stata proprio da colleghi e di vecchia data che dicevano che non era possibile che non potevo farlo dormire per un gruppo e tutti i bambini avevano gli stessi diritti ma io credo che i bambini avessero gli stessi diritti ma questa è un'esigenza un bisogno nato da una riflessione su un documento che ci apparteneva e poteva diventare anche di tutti e poteva in qualche modo anche essere una forma di aggiornamento questo auto aggiornamento in sede mitili nel insomma perché gli aggiornamenti sono importanti però poi vanno anche sperimentati secondo me vanno resi pratici perché fra la teoria e la pratica c'è di mezzo la traduzione della didattica copelli è spal e didattica significa predisporre strumenti predispose le ambienti predisporre i momenti in cui tu proponi quello che a cui vuoi arrivare l'obiettivo attraverso contenuti vari e di un'opposizione netta un'opposizione netta e così si è poi allargata con le portava ma appunto un innovazione metodologica che era basta la lezione frontale io in effetti no ho sempre lasciato la cattedra durante la mia carriera sempre da una parte io sono stata sempre alla grande altezza dei bambini perché mi sembrava io lo sentivo in questo modo e quindi basta la lezione frontale ed ancora oggi è diffusissimo e questo ha dato fastidio avevamo portato la bu settete dell'aula diverso quindi l'angolo vetroso l'angolo della lettura avevamo fatto l'adozione alternativa al libro di testo perché insomma gli errori testo unico non è che contenta tutti primo luogo non contenta gli insegnanti secondo me se si vede contenuti come vengono veicolati in bambini hanno bisogno di riformarsi noi abbiamo il dovere di formare lo spirito critico è una modalità di pensare in modo personale dei bambini e sedili dario stesso libro per tutti forse c'è almeno dibattito meglio confronto e quindi avevamo lottato perché non acquistassero un libro ma in sostituzione del materiale alternativo si è quella lettura quindi finalmente leggessero libri interi che avessero il anche lì nel il diritto di cambiano e non leggerlo rilasciandoli di lanciare sono la fine ma solo una biblioteca di classe libri di storia di geografia che potessero portare anche punti di vista diversi e quindi su cui bambini potessero confrontare quindi c'era tanta roba mia molto interessante l'avevamo il nostro progetto si chiama la scuola munita la comunità noi era fondante una moneta docente prima mi chiedevi come sono rasato e fondante sele in quanti perché se sei in tanti hai la forza potenza di portare avanti ti sostiene vicenda che arricchisce a vicenda la componente bambini noi facevamo per esempio con tecnologie adottate c'era il professor vini che magari lo faranno anche senza però c'era noi è piuttosto che quindi noi si voleva insomma che i bambini si incontrassero dei tar diverse perché più grandi potessero insegnare ai più piccoli perché soltanto quando riesci a insegnare vuol dire che l'hai capito contenuto è concesso quindi i bambini grandi sono deliziosi con i piccoli insomma li accudiscono ne hanno pure forse qualcosa arriva più da loro che non da dall'insegnante quindi c'erano tante cose sono c'era il privilegia le attività che passano in secondo piano se facesse soltanto italiano e matematica io nella mia lunga carriera italiano l'ho fatta ad attraverso storia che hanno fortemente perché credo la conoscenza del nostro territorio delle nostre radici sia fondante per ciascuno di noi e si fa italiano leggendo un libro di storia spalla grammatica facendolo su una frase di storia che cosa cambia quindi la frammentarietà che ha poiché che ora sta vivendo la scuola chi fa italiano di fama tematica a volte non c'è incontro disturba io credo che non arrivi a in un apprendimento costruttivo e importanti per i bambini perché molte cose vengono anche dimenticate il pattern e quindi meno io sono dell'idea meno contenuti e più attività che favoriscono il corso di avviamento la sedimentazione il tempo necessario questo nostro progetto non si voleva tempo rallentato tempo che permettesse a bambini di stare della scuola sono divertirsi a scuola essere pesca una bella una bella cosa non si parla soltanto con una faccia triste o di contenuti tristi si impara anche divertendosi notarili ce l'ha dato espressione nella sua grammatica della fantasia quindi arriva da scuola sorridendo per l'insegnante per i bambini sarebbe un'ottima cosa [Musica] il progetto è l'anello però so ma abbiamo faticato molto abbiamo trovato tanto ostacoli volevamo a volte ci si riferisce sempre le esperienze belle del nord europa come se noi non fossimo capaci lì noi avevamo previsto proprio perché la manualità mente cuore ma mi devono andare insieme insomma quindi la manualità importante per arrivare poi alle esperienze più cognitiva avevamo allestito da falegname di eco infatti con autentico e strumenti spazi come li avevamo organizzato avevamo allestito la falegnameria perché c'erano dei nonni potevano darci aiuto perché sennò con una classe dei 25 utilizzare gli strumenti non è possibile e quindi prevedevamo sua di portarli alternati nei nostri laboratori con i genitori e la falegnameria doveva rimanere un fiore all'occhiello doveva rimanere uno spazio laboratorio dove i bambini di tutte le classi non soltanto quindi aveva visto uscito che bello passare e oltre all'ambiente literno si deve fare i conti anche con l'ambiente esterno e con l'amministrazione comunale colpi e assessore anche alla scuola io credo vede allora per una grande preparazione e devono praticare molto gli ambienti scolastici e devono vedere che cosa serve e non si deve rimanere ferma alla scuola che abbiamo fatto 30 anni fa perché non è quella più la scuola che saranno solo i bambini quindi opposizione anche da parte di questo assessore non ha capito forse bene l'importanza non si andava a fare giochini falegnameria si andava a costruire c'erano delle progetto progettazioni importanti mentre male si è trovato fanno molti ostacoli molti ostacoli il progetto sta andando avanti e nato io ero in iii siamo già al sesto anno il progetto è andata avanti abbiamo rivoluzionato le nostre aule quindi di vivendo attraverso con delle librerie gli spazi perché ci potevano essere bambini che avevano bisogno di tempi di riposo diversi questo non è fare differenze e vuol dire differenziare personalizzate l'insegnamento 15 dovesse del bambino che andava in lettura e al bambino e faceva l'esercizio o più di matematica il bambino che che dipingeva ecco noi come questa era la nostra idea soprattutto per toccare tutte le intese incerto ecco perché sono fante non soltanto fare italiano e matematica che lo trovo molto riduttivo soprattutto su lavori di tipo questa questo periodo di scuola dove tutto si fa verifica in continuazione prove di verifiche pulitzer che secondo me insomma lo sono meno se non certo questo è lavoro sono poli mesi che lo ripeta mento ribelle refrattaria perché ho capito tardi tante cose per esempio l'equivalenza faccio questo esempio io a scuola il meritare poi dopo dopo non avevo capito niente di tutte queste scale si scendeva né si sa libano ecco quindi l'ho capito dopo l'ho capito dopo quando mi sono trovata a doverlo spiegare ai pannelli quindi ho detto non è possibile io sia così categorica così via per scontato che si fa così perché i bambini non lo capisco non capiscono e quindi ecco il laboratorio il laboratorio e non soltanto la famiglia in maniera con la storia dello spazio mentale mai dare il finale diciamo la teoria bisogna i bambini se la costruiscono da senza pena sapete è in continua evoluzione e deve essere in forma laboratoriale insomma vostro viso costruito attraverso l'esperienza nel manipolare del dello stare con i compagni dello spiegarsi per me questo è questa della scuola del laboratorio prima lezione frontale come lezione frontale grazie volevo chiederti anche a proposito dei bambini svantaggiati ovviamente con l'abolizione delle classi differenziali abbiamo uso ma un grande passo avanti sei trovata bambini portatori di handicap allora io ho incontrato sì quindi ho incontrato ho incontrato non casi particolarmente gravi diciamo così perché insomma poi bisogna distinguere un po l'integrazione avviene se si lavora bene se si lavora bene insieme con può avvenire in piccoli spazi che nei casi più gravi può venire per tutto l'arco della giornata per fortuna casi meno gravi ma dove c'è difficoltà insomma relazionarsi con l'altro su una forma di autismo piuttosto le forme di di svantaggio ambientale insomma scuola italiana in questore è il primo posto dicono abbiamo un passato democratie speriamo di trattenerlo molto di costruzione di accoglienza di accettazione cui io credo e quindi l'integrazione avviene proprio in questo contesto la legge dell'inserimento dei bambini dell'inclusione insomma va un po indietro non mi ricordo bene insomma tanti poi c'è stata la legge 104 quindi il riconoscimento della disabilità proprio e e io ho avuto esperienza da una bambina che aveva una forma di autismo per cui c'era l'insegnante di sostegno perché ritenuto insomma ci aveva proprio una certificazione e la prima bambina speciale una bambina molto intelligenti una bambina che aveva un buon rapporto con la detto per esempio più che parlato e quindi non l'insegnante di sostegno io ho lavorato lavorato la bambina è sempre stata dentro se io credo dell'integrazione avvenuta quando una bambina un bambino una bambina che posta all'interno della classe che rimane il più possibile o comunque in un progetto anche dove viene dell'inclusione si parla in ogni tot ci sono pagine e pagine e pagine dell'inclusione e questo documento che dovrebbe dare le direttive ci dovrebbe ritirare la buona strada alle scuole che caratterizza le scuole poi viene messo in un cassetto probabilmente perché continuo a ripetere l'insegnante di sostegno l'insegnante di classe ma poi ma insomma si riesce ad aprire veramente questa questa collaborazione è sì l'abbiamo trovata l'abbiamo trovata nella poesia per esempio facevamo un progetto di poesia quindi di filastrocca gli piacevano molto perché può bisogna anche conoscere bambina il rito del fante come fa insomma ripeterli a fare un'analisi osservarli attentamente e poi dire su questa classe è possibile inserire questo percorso e con lei ed è bello perché lei giocava con le parole per come se una cosa è arrivata scrivere leggere forse meglio anche di alti perché non so ma poi si isolato perché la sua forma di disagio questa è quindi tutto sommato si però non è sempre così insomma c'è bisogno di molto molto tempo insomma per conoscersi anche fra le insegnanti di classe io vedo tutto passi dalla conoscenza dal capire cosa dovessi pollari di segnante di sostegno permette vista da intel assi non deve andare via ci sono i cani individualizzati ci sono tante cose con due certi mirati ma anche con i progetti con l'accoglimento da parte del gruppo classe perché il bambino da destare da sé o la bambina perché i ragazzi devono aiutare io credo siano risorse e ricchezze veramente i disturbi specifici dell'apprendimento ora si accende di palizzata la sponda secondo me si va avanti a forza di certificazioni a forza di relazioni io sono contrarissima tutto questo anche perché ti spiego serve la relazione sono disturbo specifico dell'apprendimento ma sicuramente se serve ma sempre più che più che altro la presa di consapevolezza e di coscienza dell'insegnante che se sa che con il regio del dovuto ad un disturbo e del bambino a cui lui non può porre rimedio e chiaro che la regione che a noi non deve raccogliere anche questo anche quando non sapevamo che esistessero questi disturbi dell'apprendimento perché la prima accettazione mila 10 se non va del dato quindi ben vicino a noi rimane non si conoscevano questi però mi sembra nella scuola prima cogliesse maggiormente anche il modo diverso di raggiungere determinati obiettivi giusto non tutti abbiamo le stesse modalità la vigor delle non tutti abbiamo gli stessi punti di partenza è facile fare un insegnante con chi non ne ha visione ne ha bisogno insomma non lo fanno e se vuoi perché sono appoggiati dalla famiglia perché si ritornava prima è meritevole il ragazzino e non ha nessun appoggio a casa anche l'orso è che però ha quindi la valutazione cose deve valutare deve valutare il percorso di battezza al punto di arrivo le modalità ragazzino boffard può fare è non mettere tutta lo stesso palo si può alternerà altro a tutti dai vari lidi frena certo adesso anche a proposito di questo tu hai insegnato proprio nel periodo in cui c'è stato un flusso migratorio importante ecco come reciso la scuola a queste nuove in la scuola era scoperta secondo me non era preparata poi ci sono stati anche provenienze diverse secondo me nel primo periodo c'erano provenienza dannazioni insomma dove c'era una lingua era molto più vicina all italiana diciamo e quindi anche bambini grosso modo sono imparata no alla svelta poi quando c'è stato l'immigrazione dall'africa crimi il marocco tunisia insomma e poi ora anche ceduta dall'africa e arrivavano proprio sprovveduti per cui erano insomma forme di comunicazione completamente diverse a livello fondo etico insomma è venuto però io ti torno a dire che tutto si può fare se c'è la della considerazione che portano ricchezza portano ricchezza comunque perché poi bambini che accolgono bene e comunque poi si mettono cominciano a fare le prime forme ripresentazione le prime conoscenze se si sentono accolti vanno avanti non ci sono nessuno nessun problema certamente ci vuole del tempo certamente una classe e un insegnante si destabilizza se ha un bambino che non capisce una parola quindi tu devi essere in grado ci sono tanti aiuti per una comunicazione aumentativa le flash card sto male perché sono tante oggi siamo pieni di supporti invito quindi per arrivare all'altro ci sono gli strumenti soprattutto però c'è ci deve essere l'umanitario continua a dire questo se non è una classe non è una dove sono si apprende ma è una classe dove si pratica l'umanità l'educazione emotiva che ha un tanto tanto spazio io vedo che oggi i nostri bambini abbiamo bisogno di essere ascoltati abbiano bisogno di essere indirizzati bisogno di educazione all'affettività io su questo ci credo quindi la voce del comportamento io arriverei per esempio dalle dalle schede di valutazione perché insomma a volte influisce anche su quello che è l'intelligenza il modo di apprendere del bambino e non lo dovrebbe fare disturbi una difficoltà a stare fermo del bambino forse può derivare anche nel nostro modo di insegnare che s'annoia ha sparato leon noi e forse fa bene a muoversi però insomma bisogna un pochino anche capire no qui in basso valutarsi aka valutarsi e quindi andare incontro somma a vendere un ambiente felice l'aula deve essere un ambiente di felicità secondo me c'è un clima dove si respira dove tutti si hanno bisogno di aiuto lo chiedono dove gli altri sono pronti ad aiutarti e sfatare e lavorare sulle voci home e dicevi tu che arrivano dagli adulti di divisioni rialzamento dei moli quindi abituale alle differenze non credo al mondo le competenze che oggi un bambino deve avere sono competenze più che di e relazionali e di apertura al mondo io di questo ne sono e questi bambini limitazione ci porta valore e ci porta ricchezza per il mio modo di vedere ovviamente legatissimo al l'argomento dell'immigrazione del proprio perché ci ha fatto parte sono venuta in terza primaria di un proprio motivo il fatto che io abbia scelto di un padre insegnante dipende proprio dalla mia insegnante che ha avuto perché è stata per unire un appoggio incredibile anche perché i bambini che arrivano ovviamente spesso gli mancano anche i conti di riferimento che genitori lavorano tanto erano così quindi ha appena trova persona che si prende cura allora insomma è veramente importante la figura rischia anche soprattutto per un bambino quindi ambito delle belle esperienze e la scuola pubblica può fare tanto questo senso dobbiamo essere orgogliosi un po del popolo italiano se riprende consapevolezza dei valori e li abbia un pochino persi ma questa è una mia interpretazione la scuola e sono scelte politiche io ho sempre detto e non è e non dico partiti e scelte politiche in una politica bell ad una politica che guarda alle differenze come il pallone che c'è scritto no la nostra costituzione si devono superare gli ostacoli di tipo del liceo linguistico e certe sociale c'era allora mettiamola in pratica che abbiamo una costituzione bella non ci allontaniamo da questa e rimaniamo un po con loro accoglienza accogliente e con una memoria di quello che siamo state quindi sono d'accordissimo con te quindi fa piacere il naso l'abbia dato che questa quest aperture a roma eccoli tornando un attimo alla una cosa che interessa particolarmente il programmare iva di una lezione quindi immagino che con la scuola comunità il lavoro il programma re era e racconterà era importante quindi ecco cosa ne penso importante progettare elezioni e si arriva un file dove si è molto importante soprattutto importante la formazione importantissima dell'insegnante e l'aggiornamento continuo e costante e sapete dell'euro scienza che a che punto sono arrivate come il quale lo sviluppo cognitivo del bambino perché a volte si rischia in prima elementare di fargli studiare e bepi insomma per cui somma era un bel periodo anche olivero e quindi programmare e importante noi come alcuni insegnanti di scuola primaria abbiamo due ore settimanali che rientrano nel nostro contratto di lavoro e quelle dovrebbero servire proprio per programmare è meno per fare discorsi o no per riempire registri perché quello è il lavoro di competere l'insegnante è nel suo ruolo per cui si può fare anche quello ma prima di tutto si deve programmare la programmazione deve essere analitica deve sapere innanzitutto avere l'obiettivo in mente e poi trovare le strategie di come si pecoraro attraverso quali non tenuti quali discipline toccare il più trasversale possibile con sé nella mia esperienza ho sempre fatto unical di lavoro che fossero federali per cui le potessero in qualche modo andare anche a favore di tutte le discipline ha visto che siamo tanti insegnanti dobbiamo trovare un centro di interesse prima si chiamavano dove poi fa partire le frecce e poi per sviscerarlo questo centro di interesse e quindi deve essere importante però ci si deve nemmeno proprio legale perché poi ci portano ragazzi l'insegnante deve avere anche queste capacità di vedere che una cosa non interessa e quindi di cambiare subito direzione perché una glassa annoiata è una classe gruppa sommario io non riuscirei per esempio andare avanti quindi bisogna trovarli nella preparazione tutti i discorsi che presuppongono una programmazione a prendere appunti o quale fa tesoro per poi trovare uno delle strategie giuste per cambiare direzione insomma l'insegnante cambia direzione riduzione insegnante che sa che abbia capito qual è qual è il suo motto insomma fallita dei bambini farli divertire i curiosi abili il sapere non è un matto nel sapere è fatto di tante cose quindi si può trincerare la programmazione per me sempre importante è importante non si non si può venire fuori da questo somma bisogna anche proprio per rispetto e per essere inclusive anche fra tutte noi insegnanti dello scopo che si vede raggiungere sarà una foltissima grazie monica io ho finito o se hai tra dei consigli e dei suggerimenti da darmi visto l'inizio adesso tutto insomma il mio percorso professionale consigli non mi voglio dare perché sono sempre pronte a ricevere per dire la verità per cui credo che sia io non mi sono mai sentita arrivato sempre il pagato da voi ragazzi giovanile voi siete importanti per me perché venite prima il dottore una formazione dove avete sperimentato il lavoro con le cooperative sono mi fanno fare laboratorio zza che a noi magari ci mancavano un po quindi si sa che formano dei tessuti altro di più perché quattro anni della mente erano pochi non si può avvenire in una società di oggi con dei bambini che hanno bisogno per tanti diversi e senza formulazione quindi il consiglio che noi non li do e ti auguro ti fa un augurio e ti auguro che tu possa vivere il lavoro passione per che occupa gran parte della nostra giornata della vita insomma e quindi la passione è sempre la consapevolezza che impari in pratica chiunque impari dal bambino in parità collega pari anche dal collega lake e che magari ti sta più antipatico per poi imparare e soprattutto avete stretto noi abbiamo davanti delle persone l'abbiamo davanti carta per cui se sbagli un timbro poi si strappa il bambino poi nella la scintilla c traccia di quello per a ricordare l'esperienza di sentirti curato da una persona e poi io credo i bambini abbiano questo diritto il diritto al rispetto come persone e quindi a essere ascoltati ice considerati persone questo è l'augurio etico e il buon divertirti io lo prendo volentieri solo perché ovviamente spero di arrivare in pensione posticcia con questa passione questo è e resta insomma questo modo anche rivoluzionario questa mente sempre così critica sì mi piacerebbe se per mai non ci si deve sedere si devono usare quello fuori perché la scuola deve essere sempre un pochino in anticipo rispetto a quello che succede fuori perché l'idea di dotare di strumenti non dovevano arginare dopo loro devono pensare con la loro testa io sono stata contestata da un gruppo di miei ragazzini perché avevamo fatto le sentinelle della legalità un progetto molto bello si voleva costruire il consiglio comunale dei ragazzi non erano abituati a ruolo e mi hanno presentato i loro programmi siano particolari e quello accesso molto mi avevano mandato un avviso abbiamo bisogno di riunirsi in assemblea adesso non so questo per emma il successo maggiore e mi rimproveravano il fatto di che volevano un'organizzazione diversa del loro tempo libero io l'ho colta all'inizio mano stabilità notevolmente in cui si erano in quinta ma erano momenti forse ci rispecchiano perché non lo si specchiano in anticipo non bisogna mai stare zitti bisogna sempre alzare la mano per il coraggio di dire bisogna stare dalla parte del debole bisogna affiancare lì in quel momento ha bisogno io questo ci credo perché prima bisogna essere uomini e donne prima di fare liste ora siamo in
La testimonianza (durata 46:50 minuti, https://www.youtube.com/watch?v=uPFFosYuxFE) ha per oggetto la storia professionale della maestra elementare, Monica Caiani di Campi Bisenzio, andata in pensione nel 2017, dopo quasi 39 anni di servizio.
La docente racconta di aver frequentato la scuola magistrale per volere di sua madre scoprendo la vocazione per l’insegnamento più tardi. Interessanti le parole dove riferisce di avere frequentato una scuola mista e non prettamente femminile:
"Bastava l'istituto Magistrale quindi erano quattro anni che abilitavano all'insegnamento, l'ho fatta all'istituto della scuola Capponi a Firenze per volere della mia mamma perché poi c'era anche l'istituto Pascoli solo femminile, invece lì c'erano due sezioni di classi miste e la mia mamma diceva che bisognava stare insieme a tutti e io la ringrazio di questo, le sono grata".
Iscrittasi al Magistero lo lascia dopo due anni, iniziando con varie supplenze e partecipando al concorso nel 1982. La maestra afferma di sentirsi fortunata perché il primo posto come docente di ruolo è stato all’interno del circolo didattico di Carmignano dove ha incontrato come direttrice la Prof.ssa Carmen Betti di cui conserva un bellissimo ricordo. Sotto il suo coordinamento ha iniziato a lavorare principalmente nelle attività integrative previste dal tempo pieno (Berti, 2013), all’epoca già in vigore ma ancora poco richiesto nelle piccole realtà. La maestra riferisce una sorta di discriminazione iniziale da parte degli insegnanti “del mattino” che guardavano con diffidenza chi, come lei, si occupava di attività integrative, considerate un “doposcuola”. Sempre grazie alla Prof. Betti le viene chiesto di organizzare la prima classe di tempo pieno (composta da 15 bambini), un istituto in cui la maestra ha sempre creduto molto, emblema di una scuola pubblica, gratuita, vicina ai più bisognosi e che a suo avviso era frutto del clima e del fermento innovatore degli anni della Contestazione:
"Dovete sapere che ho fatto le scuole nel periodo della contestazione, è stata proprio formativo, uno spirito diverso, la voce degli studenti che chiedevano una scuola che fosse un luogo vicino ai loro bisogni. Il tempo pieno era come io intendevo la scuola, la scuola dovrebbe essere pubblica, doveva essere per tutti, la scuola doveva avvicinare anche quelli che non avevano magari da parte della famiglia un appoggio, un sostegno, anzi io credevo che fosse proprio l'ascensore sociale come si diceva allora, che potesse far emergere le intelligenze vere dell'individuo e non soltanto per l'appartenenza di classe"
Alla domanda riguardo le leggi che a suo avviso hanno avuto maggior impatto sul sistema scolastico, la maestra racconta di aver vissuto con amarezza e sdegno gli anni della Riforma Moratti (legge 53 del 2003) e Gelmini (decreto legge 1 settembre 2008, n.137), partecipando anche a scioperi e manifestazioni contro la “scuola azienda” e il ritorno al maestro unico, figura eliminata negli anni ‘90 (legge 5 giugno 1990, n.148):
"Sicuramente il periodo più brutto è stato con la Moratti e Gelmini quando siamo scesi in piazza, abbiamo fatto tanti scioperi perché si tornava al maestro unico, perché si ritornava all’ esclusione, perché si portavano le tre “i” a scuola, sembrava si dovesse fare una scuola per i futuri manager e io sono contraria ad una scuola che prepara al lavoro, io credo che la scuola debba educare (…) ho fatto scioperi, ci siamo rifiutati di deliberare a favore del maestro unico, io e i miei colleghi abbiamo tenuto fede insomma a questo discorso della pluralità docente che è anche garanzia democratica e garanzia formativa".
La docente, sempre a proposito di leggi affronta il tema del sostegno e di come la scuola italiana abbia anticipato i tempi abolendo le classi differenziali con la legge 517 del 1977, la prima affermazione del diritto di tutti i ragazzi disabili – indipendentemente dalla tipologia di disturbo – ad essere educati nelle classi comuni delle scuole italiane. La figura dell’insegnante di sostegno nella scuola comune, ricorda l’intervistata, è stata una figura innovativa nel panorama dell’istruzione italiano che prima di allora aveva visto gli insegnanti specializzati operare solamente all’interno del “ghetto” delle /scuole speciali (Morandini, 2020). Un passato “democratico”, “di inclusione” ed “integrazione” in cui la docente crede molto e che si augura sia mantenuto.
L’attenzione successiva è posta sulle “Indicazioni nazionali per il curriculo” emanate nel 2012 ed entrate in vigore dall’anno scolastico 2013/2014 che la maestra ha con sé durante l’intervista e che elogia facendo un riferimento particolare alle sezioni dedicate all’ambiente di apprendimento e all’ambiente flessibile, eccone uno stralcio:
"il ‘fare scuola’ oggi significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento con un’opera quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ricerca multi-dimensionale. (…)
La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. (…)
La scuola si deve costruire come luogo accogliente, coinvolgendo in questo compito gli studenti stessi. Sono, infatti, importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini e degli adolescenti a un progetto educativo condiviso. (…)".
L’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità pedagogica dell’ambiente educativo e pertanto deve essere oggetto di esplicita progettazione e verifica. (…) L’acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile degli spazi, a partire dalla stessa aula scolastica, ma anche la disponibilità di luoghi attrezzati che facilitino approcci operativi alla conoscenza per le scienze, la tecnologia, le lingue comunitarie, la produzione musicale, il teatro, le attività pittoriche, la motricità".
La maestra riconosce un ruolo fondamentale all’ ambiente nei processi di insegnamento e apprendimento, ad un contesto che deve essere idoneo per organizzare i saperi e per stare bene: benessere e accoglienza, flessibilità, identità ma anche socialità sono le parole chiave che emergono con forza dalle linee guida e da questa intervista in cui la maestra affronta temi importanti e fa emergere tutta la sua passione per la professione. Emblematica la frase finale: “non bisogna mai stare zitti bisogna sempre alzare la mano, avere il coraggio di dire, bisogna stare dalla parte del debole ,bisogna affiancare lì in quel momento chi ha bisogno, io in questo ci credo perché bisogna essere uomini e donne prima di fare l’insegnante”.
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Fonti
G. Bandini, S. Oliviero, Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019.
M.C Berti, La buona scuola: l'esperienza del tempo pieno nella scuola primaria. La buona scuola: l'esperienza del tempo pieno nella scuola primaria, 2013, 77-80.
G. Biondi, S. Borri, & L. Tosi. "Dall'aula all'ambiente di apprendimento." Dall'aula all'ambiente di apprendimento (2016): 1-216
A. Debe, La formazione delle maestre delle scuole speciali e delle classi differenziali alla Scuola ortofrenica di padre Gemelli (1926-1978). Nuova secondaria, 2015; XXXII (n. 6): 36-38
M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.
M.C Morandini, Dall'esclusione all'integrazione: i disabili nel sistema formativo italiano tra Otto e Novecento, in Inclusione e promozione sociale nel sistema formativo italiano dall’Unità ad oggi a cura di A. Ascenzi e R. Sani, Milano, FrancoAngeli, 2020
E. Mosa, e L. Tosi. "Ambienti di apprendimento innovativi–Una panoramica tra ricerca e casi di studio." Bricks 6.1 (2016): 9-19.
Riferimenti normativi
Decreto Presidente Repubblica 31 ottobre 1975, n. 970, Norme in materia di scuole aventi particolari finalità
Legge 4 agosto 1977, n. 517, Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione degli esami di riparazione nonché altre norme di modifica dell'ordinamento scolastico
Legge 5 giugno 1990, n.148, Riforma dell'ordinamento della scuola elementare
Decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137 (Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università
LEGGE 28 marzo 2003, n.53. Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia.