I documentari della serie La costituzione italiana, realizzati da Clemente Crispolti su commissione della Associazione nazionale per la difesa della gioventù, illustrano i diversi aspetti della carta fondamentale dello Stato repubblicano. Tra questi, oltre al lavoro, alla famiglia, alla giustizia, è affrontata anche l’istruzione, cui è dedicato il filmato Scuola per tutti.
Il documentario, incentrato sugli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, si apre con la definizione di scuola, non solo come edificio formato da una serie di aule, ma soprattutto come fucina in cui giorno per giorno si formano gli uomini di domani, guidati dagli adulti nel lungo percorso della conoscenza. Il titolo del video viene ripetuto spesso durante l’intero documentario, in quanto esso vuole porre l’accento sul processo di democratizzazione del sistema scolastico italiano, che, in virtù del dettato costituzionale, è finalmente pensato e organizzato per accogliere tutti, anche coloro che, seppur capaci e meritevoli, non hanno la possibilità economica per proseguire gli studi. Non a caso, il documentario richiama anche la messa a disposizione di borse di studio ed agevolazioni da parte dello Stato perchè il sistema scolastico possa rivolgersi a fasce sempre più ampie della popolazione.
Si sottolinea lo sforzo del governo italiano per permettere a tutti i cittadini di assolvere l’obbligo scolastico attraverso la costruzione di nuove scuole e l’ampliamento delle aule, ma anche con la possibilità di recuperare gli anni di studio persi grazie all’apertura di percorsi formativi rivolti ai contadini e agli analfabeti.
Il filmato prosegue con un excursus di presentazione dei vari ordini di scuola: dalla scuola materna all’università, con una panoramica sulle diverse possibilità di specializzazione dopo la scuola media (ginnasio, scuole professionali, scuole tecniche, scuole d’arte).
Per tutti gli ordini di scuola si evidenzia l’importanza della figura dell’insegnante, che non lascia più spazio all’improvvisazione, ma a cui viene richiesta preparazione e serietà per rispondere alle esigenze del progresso civile, sociale e tecnico degli anni in questione. Durante l’intero documentario il docente viene presentato come guida e punto di riferimento per i propri allievi: dalle riprese alla scuola dell’infanzia, dove una giovane suora prende per mano i bambini e li osserva nel momento del gioco, alla scuola primaria, dove il maestro insegna la scrittura e il calcolo servendosi della lavagna; gli alunni sono ritratti nell’atto di utilizzate i quaderni sui quali leggono e i pennini con i quali scrivono. Durante una lezione di matematica, il maestro tenta di spiegare un’operazione a un alunno alla lavagna; entrambi sono quindi in piedi di fronte ad essa. Lo stesso accade nelle riprese all’interno degli istituti superiori, dove i professori spiegano ai propri studenti stando seduti dietro a una cattedra o passando tra i banchi e le postazioni di lavoro per correggere o consigliare l’allievo.
Nella parte conclusiva si accenna brevemente all’università, facendo riferimento alla possibilità di frequentare diverse facoltà per andare incontro alle esigenze del mondo del lavoro.
L’audiovisivo fa parte della serie di documentari La costituzione italiana diretti da Clemente Crispoldi
Fonti
A. Bruch, Meglio di ieri: Educational Films, National Identity and Citizenship in Italy from 1948 to 1968, «Journal of Educational Media, Memory, and Society», 1, 2016, pp. 78-90.