© Comune di Castellana Grotte
NACQUE IL 5 OTTOBRE 1873
GIACOMO TAURO
INSIGNE PEDAGOGISTA
CHE IL VERBO DELLA SCIENZA ILLUSTRÒ
DAGLI ATENEI DI ROMA CAGLIARI E BOLOGNA
QUI DOPO I TRAVAGLI DELL’ESISTENZA
E LA NON MAI PER UNDICI LUSTRI INTERROTTA OPEROSITÀ
CHIUSE GLI OCCHI ALLA LUCE
IL 10 – 2 – 1951
LA CIVICA AMMINISTRAZIONE
NEL PRIMO ANNIVERSARIO POSE
Posta sulla facciata della casa a Castellana Grotte dove «nacque il 5 ottobre 1873» e «chiuse gli occhi alla luce» il 10 febbraio 1951 – dopo «undici lustri» di ininterrotta «operosità», la lapide a Giacomo Tauro delinea con concisione epigrafica il profilo storico-educativo dell’«insigne pedagogista che il verbo della scienza illustrò dagli Atenei di Roma, Cagliari e Bologna». Il ricordo marmoreo fu eretto in occasione della commemorazione di Tauro tenutasi nella sala consiliare del Comune castellanese il 4 maggio 1952 – a un anno dalla sua morte. Il prof. Nino Sammartano parlò a nome dell’Università di Roma; l’oratore illustrò la visione antropologica del defunto pedagogista: Tauro, «anche se pensa che ambiente e società influenzano di sé la vita dell’uomo, pensa pure che l’uomo, in quanto è spirito, è libertà […]. Il Tauro superava così il positivismo, e […] si riallacciava ad una tradizione pedagogica più nostra, tutta equilibrata su un umanesimo, che, sentendo l’uomo come volontà e libertà, è in grado di sollevarlo sul piano dei grandi ideali» (Sammartano, Giacomo Tauro, 1967, p. 219).
Commemorato
Fonti
- N. Sammartano, Giacomo Tauro, in Id., La restaurazione dell’uomo in Rousseau ed altri saggi e questioni di pedagogia, Urbino, Argalia Editore, 1967, pp. 204-220