salve io sono elisa drang sono qui in compagnia con lucia galli che ringrazio per essersi reso disponibile siamo qui per parlare dei suoi ricordi d'infanzia sia della sua vita scolastica ma anche di quella che era la sua quotidianità e la sanità da quando era piccola proprio per questo riusciti vorrei chiedere quando il dovesse in alpha da quale famiglia proviene come è stata quindi la sua infanzia a tali sono nata il 4 posti 1960 volta finanze e avevo una famiglia come telefoni gran parte delle famiglie all'erba la mamma e da seminari piccola dei cinque anni e la mia infanzia è stata una bella infanzia tuberi favore del iii su come abbastanza al punto gli anni giovani della mia vita insomma e per 9mila felice la mia famiglia è una famiglia felice dovevamo lavoravamo aveva in casa che avevamo faceva l'impiegato la mia mamma crescevo usciva vestiti per i bambini certo punto è arrivata anche la nonna quando però aveva più grande e cosa facevi la domenica con vicini coperti allora la mia famiglia ha origini protesta margini di revisione e quindi non la domenica mattina partivano tutti insieme a vincere dopo io partecipavo alla scuola comunale che è una specie di come fanno le bambini ma al catechismo per ora la mattina dopo la mia mantiene merenda con al culto e bambini più piccoli venivano tenuti da altre persone e ci raccontava cose della bibbia legati alla religione appunto protestantesimo e che stavamo lì e si sta per me la mattina e poi pomeriggio dipende facevano altre attività che si sistemano genio giornata che stare tutti insieme in che hanno inizio lavorare dunque io ho iniziato a lavorare a in generale si è subito dopo la fine della scuola cioè a 19 anni 18 anni quindi i magistrati per 4 anni io poi ho fatto l'anno integrativo il quinto anno è l'anno del tranche l'integrativo ho cominciato a fare delle supplenze negli asili nido privati anche asini erano in mussola telefonico e quindi e uomini a fare questo poi mi sono a scuola sono iscritta all'università e ho fatto tantissimi lavori collaborato con i centri estivi e poi ha cominciato a lavorare nelle scuole come sostegno alle superiori all'epoca non c'era l'insegnante di sostegno per i superiori e tramite laser degli accordi la famiglia io seguivo delle ragazze che avevano le superiori e li vedevo appunti erano delle patologie che carrozzina che meno riuscito a scrivere velocemente quindi l'aiutavo della scolastica spostavo le portavo le arrivò la mira è da insomma stavo con loro insieme a tutta l'altra nasse e prendono appunti e documenti anni più o meno iniziato a lavorare proprio a scuola allora ho fatto un'esperienza bellissima di lavoro e una operativa per ragazzi disabili grandi e dopo quattro anni ma è arrivata la chiamata e avevo circa 33 a 30 hanno incominciato nella scuola e poi ha fatto un concorso per entrano l'ho fatto non solo entrando subito in concorso avevo già fatto a zero posti c'era in questi concorsi tanti da prendere questa serviva per il punteggio insomma però non ho mai fatto supplenze perché avevo da lavorare in altri posti e quindi non potevo aspettare la chiamata la mattina per andare a scuola e quindi avevo altri impegni e poi fatto il film cro il che era la scuola per farle spalla specializzazione ma questo dato dopo verso 25 26 anni ha fatto il suo corso come neil young di due anni dovetti dopo l'abilitazione di lavorare come sostegno quindi poi ho fatto il concorso superato il concorso e poi state nella scuola a 30 maggio direttamente senti perché hai scelto questa professione allora o mesi mi sono piaciuti tantissimo dop vinifica povero piccola e quindi fare la maestra per me è sempre stato una specie di desiderio fino a quando avevo 6 anni perché veloso queste maestre all'asino molto molto bravo e molto che ho continuato a seguire anche dopo poi magari racconterò quando come perché insomma e quindi voglio fare sta maestra soprattutto maestra d'asilo quando poi cominciato le elementari io avevo questa la mia maestra ma brava maestra a livello di darci cioè il signore veramente tante cose anche se non mi piaceva il suo modo di segnare quindi ho sempre pensato che da grande per fatto la maestra per non fare come lei per me era troppo distaccato ad altre tipologie e quindi e allora facendo un passo indietro quando si è andati alle scuole elementari dove andati sempre vicino casa oppure sì sì no no io alla scuola in fondo alla strada e quindi andavo da piccina piccina noto andrò più grande in andato da solo dalla mia mamma riusciva a seguirmi dalla finestra fino a quando entravo portoncino che c'erano due ingressi uno grande e dall'altra parte da fare tutto il giro mentre invece la porticina secondaria serviva per i bambini abitavano nella zona di fa della scuola e veniva aperta la mattina dove poteva entrare a scuola da lì e quindi ci andavo a piedi come si chiamava andrea del sarto ecc ancora no non c'è più c'è credo con sempre la scuola aveva versato il vicino ma la mia scuola proprio l'edificio è diventato la praticabilità tanti anni ormai oggetto san salvi quanti eravate in classe come veniva organizzata da giornate scolasti allora classe eravamo circa 24 23 4 bambini e questo e un palo livello raccontando di aprire le forze perché è la giornata scolastica era diversa da come volevamo la maestra unica che lavorava nell'impresa mezzogiorno e mezzo dove faceva le due ore all'inizio non c'è un intervallo e altre due ore di scuola dopodiché la scuola la vera scuola finiva e c'era de fusco la per chi voleva rimanere e e nel doposcuola e facevano competition ava si poteva fare altre altre attività come si svolgeva la lezione era una lezione frontale cioè la maestra o seduta l'ha fatto da voi davanti all'altro nel vicinato a lavagna segniamo uno stato deve stare attenti a imparare vorrebbe sincero c'erano sempre quelle che oggi sono le interrogazioni o alle verifiche si non venivano chiamate verifiche l'interrogazione sicuro ci chiamava proprio viadana che all'altro della scienza geografia storia drammatica anche volta a fare le operazioni e le verifiche non mi rivolgo è stata dura praticamente era un continuo quando lei ridava presa più un problema così scriveva il problema poi li si portava al quale noi ci dava voce il nome di voti numerici come erano suddivisi gli spazi scolastici e poi che oggetti c'erano in classe se c'erano cartelloni cartine geografiche allora ci andava bene i banchi e doppi a 22 erano e tetra la lavagna poi c'erano le cartine geografiche forse qualche cartellone ce la facevamo fare e di foto e disegni magari a coppie milioni questi disegni gradi ma sempre perché le ho viste nelle foto e non non mi ricordo di lavori di gruppo alto poi c'erano gli armadi che però non della maestra germania invece potevano aprire solo se dai chiedeva il permesso di andare a prendere le cose chiusi e c'erano i bagni vicino alla mia classe generale il bagno vada delle femmine in valle di maschere da un'altra parte e corridoio con tutti gli attaccapanni e un ricordo altro dei draghi il portaombrelli che non sta certo l'attaccapanni della maestra classe proprio il suo attaccapanni oi singoli e charell esistere in classe o con due qualcosa che oggi noi abbiamo resisto ma che sarà stasera metterà a tacere però il numero non si faceva mi sento di non mi ricordo lo ricorda alle medie il registro che professori guardavano i voti volta davano parla dei migliori ma della maestra no un numero di volte sicuramente ha voluto qualcosa di seguire comunque nell'appello facevano mattina la mattina si facevano appello e quindi ad agosto se quasi a liste che non abbiamo però mai aumentato di sbirciare dal da tutto senti invece per quanto riguarda il materiale quindi quaderno astuccio di ario cosa avevi e 7 riforniva la scuola oppure pratiche allora è l'analisi diario astuccio quale era come adesso le piace chi belen o venivano forniti come fan ora ci siamo una cedola salva cartoleria a prendere il sussidiario di lettura libri ott sono istituiti il sussidiario credito di venditori la ricordo altri e poi dopo la striscia e la cartella in mezzo avevamo un arte laddove dentro c'era il sussidiario di lettura va verdi che poi al motore che non avevamo un po nel discente come bibliografia era tutto meno aggiunto non so nemmeno se si faceva al potere il nome di solito sicuramente si studiano sul libro nell'energia la storia non godendo di storia comunque tanti cipe fece quaderno italiano quindi a quadri piccoli erano una delle piccoli e e la nardella si portava tutti i giorni via tutto il mantenimento il materiale si lasciava niente a scuola allora c'erano laboratori di musica oppure progetti le biblioteche come magari possiamo sentire oggi boccerà una biblioteca allora la biblioteca e la scuola cioè c'è una stanza dove c'erano dei libri ma la mia maestra ci scrive oggi portava male io non sono mai andata forse c'era un angolo nel bros nella classe dei libri la piccola libri di o dei libri che probabilmente si potevano portare anche a casa se si voleva un laboratorio non c'è nel 2000 e si stava sempre in classe senti facevate il latte viera o dei anche al mattino allora la mattina c'era appunto un appello subito all'inizio poi si preghiera il padre il nostro tutti in piedi e poi in italia tutti e la critica la fascia da qui tutti la preghiera la facevamo su il problema io abbiamo anche noi comunque il padre nostro però che continua a un pezzetto in più è uguale e identico dell'altro braccia un pezzettino più quindi tutti i miei compagni fini filmano dicevano i conti ma pochissime altre quattro parole e poi dicevo nuovamente la sera per me è la maestra se ne accorge si sistema si silone che doveva dire altro conoscere tutti lo diciamo maron coro praticamente stabilire ad alta voce per cui quando loro dicevano a me che continuavo il mio pezzettino polifemo punti e quindi consetudine come si chiama ma insomma estera anna maria anna maria venuti e la rivista finita la scuola lei abitava in fondo la mia strada per cui qualche volta l'ha incontrata quando io ho finito la scuola ne ha fatto un altro ciclo e poi attenzione e l'ho vista rarissime volte devo dire bravissime volte anche dato i granchi anche l'angelo gen no no no è questo natale steri vedere ora cosa io devo dire il maestro rimette lascia comunque una occupano un pezzettino di voi rea prima che lei che ha ben presto un popolo testa maestra perché era proprio una era una maestra molto sede era molto rigida molto distaccata e quindi però la maestra maestre io penso che comunque sia il suo modo di fare sia stata brava come a livello didattico di 100 bacon centro intendo la vida tino rovera nevola insomma il periodo in cui stando alle scuole elementari era champions e io ho cominciato e statale 64 ho cominciato a sei anni quindi e 70 turno tanto 74 70 come si faceva chiamare dagli alunni la maestra e lei un mese rivolgeva a voi allora è seria ma signora maestra questo era normale chiamarla così moderne anche maestri da te la signora maestra le dava del lei e li davano del lei sì sì c'era su questo distacco enorme e lei a voi un male no noi laici del nome e no ci dava del tu che metodologia veniva utilizzato dalla maestra c'era una condivisione di decisioni oppure la festa era la maestra doveva decideva vele si faceva improntava la sua lezione frontale e basta e poi cedono per queste esercitazioni spiegazioni dirette di chi non c'era nessun tipo di confronto ha mai osato punizioni e se sì direttivo allora lei aveva cognizione veniva i giubili boni dovevano andavano fuori dall'asse li mandava fuori dalla classe e anche perché noi non avevamo il preside li nella scuola era da un'altra parte e quindi non c'era chiamato dalla rinascita me non andava fuori lavavo il custode e la valera i bambini quindi non si meritavano di stare in classe e poi si mandava anche nell angolino nell'angolino una volta ci pensa per svp vergognata tantissimo e che chiacchiera autori quindi sia stata mandata per me per un'eternità in questa angolino no parametri temporali per poter dire cinque minuti questo dovremo per me è stata cosa lunghissima non è più successo e ai genitori come allora io raccontavo tutto a casa per cui era proprio una andavo a casa e raccontava che a me piaceva comunque andare a scuola e niente mi dissero sicuramente era stata una posizione anche perché mi hai tu non avevo mai avuto posizioni mercuri e che era stata una scelta della maestra e quindi dovevo stare attente a non rifarlo più ma credo che la mia mamma si è andata a parlarci perché era un po scontata se andate al bar che delle maniere spiegazione insomma per capire però insomma ci sono finiti niente di grave potevano a ficcare in effetti li aggrava sempre fatto come avveniva nei colloqui con con i genitori se allora giri ho chiesto alla mia mamma perché non me lo ricordavo restauro e la mamma l'ha detto che se c'era bisogno di parlare o chiamava la maestra perché quando si usciva da scuola c'era quell'attimo di quindi se c'erano delle cose della maestra diceva genitori vediamoci ma in genere la mattina perché non vengano qui a mezzogiorno e mezzo non tornava a mio avviso scuola probabilmente c'erano dei momenti sabato anche una donna fino a destra chi andava a scuola del sabato guidandole via alfano si tutte le mattine e la mattina e dopo il doposcuola fino a venerdì il sabato con cera usciva costrutti a mezzogiorno e mezzo e probabilmente lì c'era un momento in cui se qualche genitore aveva bisogno di parlare o la maestra e lei e la disposizione o chiamava lei se aveva bisogno pure i soli voleva parlare prendevano una specie di appuntamento ma certe volte al voto le parole dette lì nel momento dell'uscita magari di scuola mentre sul mezzo e non uscendo mai ammessa giornalmente frammenti calzava se per questo io mi ricordo anche magari c'era un piccolo colloquio è speso ma fuori nel corridoio della scuola dove ci prendevano anche la mamma non si ricorda un colloquio a parte in modo senza pari per le pagelle ecco che ci sia ci si metteva sottil fila fuori dalla classe la maestra parte delle tv a studenti monique con genitori si oppure revisori prendi io ci andavo perché lo volevo seguitio buon mi lasciavano fuori ma non me l'ha rivolto questa volta di squadra si è sempre entrata con la mia mamma mio papà seconda di chi veniva a prendere il papa re della con loro e la maestra classe se tengono in una famiglia per volta e ci raccontava tutto questo ecco forse era vero il colloquio davvero che sia della pagella e c'erano sempre due quadrimestri utili cerano no io forse no 22 due quadrimestri hai fatto qualche esame alla fine della quinta o anche prima sì ho fatto l'esame che seconda praticamente la divisa in due cicli primos il secondo filone primo ciclo alla fine non si faceva un esame non mi ricordo che esame scritto di sicuro qualcosa di scritto di matematica ed italiano di sicuro di orale non me lo ricordo mentre invece poi alla fine della quinta c'era allora dell'esame scritto di matematica italiano e orale anche con una dice il cav cosa del genere videografia svolgevano il proprio numero con la commissione in tutto è anche seconda serata la commissione propone un esame e cena mamma mia dal morire anche perché la terribile stava quale cielo in cina c'è l'esame se l'esame sia in seconda e che maggiormente in cui in carcere gli esami per allora ateo sembra insegnante di scuola elementare e pensando a il rapporto che c'è oggi nella scuola con le famiglie cosa pensi che sia cambiato e se in positivo o in negativo allora da nella mia esperienza di insegnante devo dire che ho sempre trovato delle famiglie molto educate insomma rispettose nei nostri confronti fiduciose anche e penso un po anche perché con le mie colleghe per fortuna sempre posto delle colleghe con cui mi sono trovata bene abbiamo creato questo clima di fiducia reciproca e credo nella base di tutto questo ci sia una forma di sincerità di apertura nella quale si racconta quello che succede nella scuola del bene e del male intanto via via le varie situazioni che possono abitare o anche raccontato per i ribelli e quindi uno scambio aperto insomma da parte di giunti quindi ma anzi in positivo in prima europea probabilmente era sono accorti forse la più semplice perché la maestra ma registra appunto non si discuteva me lo diceva ora magari invitiamo anche volta potrebbe essere anche veniamo questa in discussione però il confronto se non dovesse apre positivo vuol essere anche un confronto si è fatto con educazione mi sembra ha detto un confronto e fa crescere anche a livello professionale allora come andavi divertita a scuola allora io avevo era un madrina una magra magra ma piu quindi voti classi ma i problemi con i calzettoni mia la mano continua la lotta di lave su questi al settore tipo panchine fino a che finalmente inventano o quantomeno entrarono nella mia le false che anche libero non era per tirarsi su e ical se ne va i dati sulle note che non comunque mi amavano anche le professore sti vestitini con queste al senato ma io volevo i pantaloni e insomma raggiungere i pantaloni non è stato facile perché le bambine sarà prestiti da bambine con questi vestiti in altra quelli di maria mi facevano anche viene fuori un certo punto si perché io prima avevano un vestitino con la gavetta e che non lo sopportavo la incubo avere un costoso ma invece vengono faresti golfoni ad un tipo con vestitini male mi facevano con le calze era sempre una volta però e con la scuola grembiule grembiule non ci si poteva togliere i colori e bianco su bianco e mascherine quindi sarà una differenza a san macuto semina e femmine bianco agganciato dietro un fiocco dietro dei maschi nero non million sia cacciato da mangia indietro un po più corto era migliore maschera per l'uso nero che sono mai a metà situazioni in cui i te oppure fra compagni vi siete sentiti a disagio per non aver magari o del materiale oppure per non aver il grembiule per esempio allora non penso mi sia mai successo cioè stato attentissimo anche perché c'erano molta visibilità su questa bevanda alla scuola senza creazione di essere e qualche volta è successo che magari qualche qualche mio compagno non ce l'avesse ma non era un'altra band come sappiamo non ce l'ha messo un genitori contro mattina magari frontalmente laddove nonno si sapeva se poi dopo in privato non lo so ma andava anche perché non è mai successo non è mai successo c'erano i pulmini per chi amica volontà no no no no anche perché a firenze ha visto c'era le scuole tante scuole quindi ogni zona di scuola scuola arrivano a zona di riferimento e generano a distanza si ripete vendite tra scegliere io avevo anche un'altra scuola deve andare vicino a casa mia mi ha scelto villa ma in realtà altra è stata la strada dall'altra parte della lega quindi se non c'erano almeno io non mi dicono che nella stessa scuola è fatto sia la scuola dell'infanzia la modella mentre alla squadra di infanti era iniziata a quattro mani con un anno dopo che non c'è la prova era cominciata con la mia sorella presenta il più piccola di riciclabile ha cominciato 3 a 3 non c'è una metrica dell'unica sheva nella scuola c'era questa possibilità che merende portale a scuola ma la merenda in panne il mio appartamento di mangiare era l'ultimo dei miei pensieri fra un po voluta e quindi qualche volta mi comprava con l'agire della porta che quella mi piaceva mondino la girella piaceva è stata il panino classico panino con la nutella spesso e avermi importa merende si metteva nei sacchetti di recupero sacchetti della pasta del pisa che chiesa cordate per il pane oppure riportati in un tovagliolo che poi si riportava accanto c'era lamenta sinceramente addirittura nella scuola c'era proprio la cucina o vincere questa buona che preparava da questi giorni è diverso credo ci fosse una specie di mito che non sa non crede sia ma era un menu che dice vedevano loro non c'è la regista mi alleno non mi restava però insomma ce l'ha vista fuori perché stavo ora che lo mangiavo alcun appunto il fu un miracolo e mi piace quando ho cominciato a per la scuola sia colpa del fato la cosa un po perché ricordiamo allora mandiamo i rifiuti l anomalia montesi la maestra del pomeriggio [Musica] anche cose stranissime a casa non avrei mai anche assaggiato e funzionava come funziona ad essere ammessa cioè ci sono delle signore importano il cibo si le custodi erano nella notizia sapere cosa si si si e c'era la confusione che si può venire oggi nelle scuole non è che c'era anche le 19 era molto sul libro il pomeriggio era una liberazione come è il rapporto a scuola tra voi compagni allora questa è una cosa particolare siamo per me perché riflettendo su queste su queste interviste ecc avevo bisogno probabilmente per le varie non pensavo più bello alto per info e ad oggi per ripensando a quello che ho vissuto la scuola la propria divisa in due parti la mattina e il pomeriggio la mattina c'era la maestra e quindi tutto era perfetto non si poteva lasciare niente al caso il grembiule poi suonava questa campanella e ma la campanella e poi c'era il doposcuola che non voleva dire fare confusione non rispettate le regole dei comportamenti brutti ma era un riprendere fiato intanto perché va va lancio del fascismo scendevo perché la gente può squadra da sotto e dalla strada sopra scendeva giù con la nostra cartella tutta la roba che portavamo abbiamo tutto e mi leva mentre in pure è già acquisterà una liberazione e poi cambiava proprio il rapporto fra i bambini perché la lastra divisa e bravi e meno bravi e lo con brani in genere quindi bravi non rimanevano mai dopo scuola perché era un po come una scuola di seconda alla ski rimaneva al doposcuola era visto un po i genitori devono lavorare tutto il giorno e oppure insomma bambini hanno più problemi e io ero stato potevo benissimo andare a casa perché la manovra non è proceduto a stare dopo scuola perché abbiamo ascoltato si faceva compresi tutti insieme quindi dovevo farmi nessuna casa insieme a qualcuno per chi seguiva e poi si giocava si facevano si stava tante in giardino e c'era un rapporto diverso quindi anche noi compagni quella mattina di guardare un pochino sì perché magari sarà comportati bene avevano lasciato il quaderno a casa e allora c'era il pomeriggio amici cioè cambiava proprio il rapporto tra gli cambiava la super che cambiava la situazione su tela più rilassante e poi quelli bravi braccia non è anche bravo bravo prima di una scuola ma anche lui diventava un altra persona più cara più libertà c'era meno tensione sicuramente le messe del doposcuola non lavoravano la mattina a scuola non erano quelle si no è lo devo essere doposcuola si chiamano per nome erano gli davamo del tu si citava virtù si chiamano per nome io credo che fosse proprio un'organizzazione diversa e non so se non ama essere statali o erano del comune come funzionava però questi giovani erano giovanissimi tutte bene giovani divertenti e molto più avvenente molto più disponibili cela sotto un clima diverso gli andavo a scuola per andare ad una scuola in realtà sempre sincero a me vi un'amica un mutamento del cuore avremo un gruppettino di riferimento ma non io non giocavo solamente con del film ne leggiamo macchioni maschi tanto sia la mattina alla ricreazione e soprattutto il pomeriggio si trova davvero tutti insieme la mattina era sotto un po più tutto cresce il preciso è però si sono anche fuori maschio già fatto anche rimasto invece notare solo le femmine che trovo bene che ogni mamma e le riviste no perché poi alle medie sono andata in una scuola fuori dalla zona e quindi gli aperti tutti poi incontrato qualcuno per la strada magari da piscina ma poi disabilità ognuno fa il suo era più control più giocavate tutti insieme eravate divisi tra mason ma era libera la cosa avessero di atleti anche la mattina si era di femmine magari facevano di giorgio per conto suo ma è con qualificazione del rene io penso che dura ma me la rivolta che più corta non era impostata in classe non sa dove mangiare lei non ci portava mangia il dire c'era buongiardino finco tutti giovani mamme mi sa visivo la superiore voleva precisamente una tre maestre si ci riportavano i bambini navigazione specialmente diventerò esista una in classe non si riusciva landi che rapporto c'era tra i suoi genitori e i genitori degli altri bambini ma io non mi ricordo grandi rapporti non era o almeno un tipo da domenica murgico non andavo a trovarlo nelle ore extra scola con il nome di c'era questa no non c'era avevo un compagno di classe è arrivato rivolta mi sembra o in terza e quarta che abitava sotto casa mia proprio a bpa mi stava ultimo piano lievitava abbiano al primo piano e qualche volta ci si vedeva nel sangue o fai o mobili però per fare i compiti poi i bambini all'epoca spesso rimandava mangiare fuori sul marciapiede che alle strade la strada secondaria no e quindi non avevo modo anche di socializzare per queste quelle andare a scuola che voleva stacco gli altri ma bene non abbiamo casta a casa invece preferivo divertimento che scuola vedevano organizzato fermati particolari come recite oppure se niente prima vedere una città in rivolta ad altare una volta all'anno andavamo alla chiesa di fronte nella chiesa di fronte alla messa che ci andavo anch'io perché anche se era esonerata dalla regione partecipato alla legge ad energia prete andavo a cioppi pizzata è la facoltà a dio ce l'aveva con la maestra mi diceva nella mano ma se non volevo mancare la calda voce la passa la parola scandalo facevate inglese se ti faceva inglese due volte la settimana a pagamento durate doposcuola quindi di un attimo scorsi ma no non c'era e non il pomeriggio due volte la settimana veniva questa maestra e che ci chiamava già una certa ora della prova a fare la storia di inglese due volte a settimana quali erano e come venivano svolti con piccini a casa ma io venivo da c'era da fare sempre italiano si può grammatica matematica alle operazioni qualche volta i problemi e poi c'è da studiare o storia geografia a seconda di come la maestra decideva per il giorno gruppo quindi tutti i giorni nipoti di giovannino compiti e il calo in stampatello romeni per i beni non è di certo se si se per qualche motivo non andare a scuola dove vi recuperare la lezione i compagni facevano oppure no ma il pezzo qualcosa dovesse recuperare perché mi ricordo che c'era questo prestito dei quaderni oggetto punto il sabato perché era mancato si dava i quaderni a questo bambino di modo che lui si potesse rimettere in pari e quindi sì c'era da sicuramente da recuperare la mazzata ma le fotocopie pure era solo uno screamer il o no non c'è il fotocopie grato se la crisi magari non c'era o no magari default i tasti da lei scritti da tutta la lavagna da sotto un copiare alla romagna qualsiasi cosa veniva comunicata tra mettere una mania vedeva copiata o sul diario su contenerlo si no nella nota di oggi gli esercizi di matematica mese o il problema è lo stile vado alla maglia speciale gente sana più piccole mesi abbiamo il quadro sul quaderno il problema tutti e poi si risolvevano nello scriveva la romagna c'era niente molto su di natale sì se ci metti le fotocopie si fa prima gara se ne fa due governi mettiamo pure ci vediamo più su altre cose messa subito che poi essendo l'insegnante unica quindi c'era siamo sì mafia in tali pazienti ma se si avrà deciso che ha fatto loro il suo programma quel giorno si fa io non che non mi rivolge non c'è l'app ordinario non si fa italiano dove si no decideva nei chilometri andava a scuola e presumevo che serve style ha fatto matematica la mattina rimane il giorno prima lobby giorno dopo è stato italiano magari sicuramente le giocarti astoria si facevano parte la mattina la mattina non è la ceramica della rocca e malaria grammatica senti lucia immaginario collettivo televisivo dei ragazzi entrambi no assolutamente anche perché quando avvicina i viola alla televisione c'è la rai 1 e rai 2 fine quindi c'è la tv dei ragazzi poveri giu dopo le 5 penso perché io continuo forse anche prima perché in realtà la scuola il doposcuola ha iniziato da poco prima va bene uno scivolo sul tavolo aggiunge nel mezzo e quindi forse qualcosa c'era anche prima c'era un paio d'ore e televisione da vedere e non sempre lo è ma non lavorare da volerci appunto volto era votabile cosa faremo cose su quotato quando arrivavo a casa 100 della giornata merita da fare altre cose televisione non rientrava proprio nella viene sempre prima del telegiornale che guardavano i miei riecco canzonissima sta proprio in questo mi ricordo il l'atterraggio sulla loro era tantissimo fece questa trasmissione rosario piccola come la la valutazione come avveniva ma è colluso la valutazione raboso con cera oppure se c'era qualche bravo bravo bravo incluso se non era bravo non c'era scritto cose negative che però ha dovuto brutto ma mai raboso numero e nel corso del tempo secondo la valutazione ha voluto anche lei dei grossi cambiamenti secondo che ad oggi è migliorata peggiorata è uguale gli viene data troppa importanza troppa poca importanza ma io penso e la valutazione siamo delle cose più complicate perché dipende da come fai scuola a meno che non è mai chiuso da living mary ai bambini soprattutto perché un numero è fine a se stesse non non ti rappresenta quello che è in realtà un bambino e nello stesso tempo il numero mettiamo 7 o 18 per un bambino è 18 perché è sempre bravo va sempre tutto bene per un altro bambino noto può essere una conquista e ha fatto di impegno enorme peso diverso e quindi il numero non ha senso sia bello o brutto nel senso e quindi preferisco sicuramente il giudizio ma ad oggi ancora ad oggi sono che non ci siamo la valutazione che miri proprio a stare attenti a quello che il bambino fa ci si sta avvicinando siamo ancora lontani da io ho avuto molta difficoltà a tradurre le mie faccine braui stai più alte tutti i vari commenti oggi non era la sua giornata sicuramente la prossima volta farei meglio tradurre in un numero in pagella fino allo scorso tre anni fa è stato veramente faticoso e questo ha cercato fanno capire ai genitori per quanto riguarda nella nostra scuola elementare primaria ora questo coso tenete n'è poco conto perché sia insieme lissimo tutti si rinuncia perché non si danno tutti fanno male al cuore ma non sono quelli quindi importante che un bambino abbia capito ma meno partecipino venga volentieri a scuola che sia accolto e che non si basa sulle errore ma anche l'errore serve per andare avanti tuttora le verifiche servono per vedere anche come fa la classe se la maggior parte la pasta sbaglia una delle verifiche ho dato continuano spiega sapere che non non sono entrata in sintonia con quel gruppo dei bambini qui ho sbagliato e cosa io dopo di vedere se ne son mettersi in discussione ecco questo è un cambiamento positivo si fissi ovvero per quanto mi riguarda sicuro è una cosa deve servire a tutti questo lo dico anche ai bambini quando si fa una verifica ci serve a noi a vedere a che punto hanno i bambini a vedere a che punto siamo se sei abbiamo appeso dove sbagliamo si corregge ma serve anche a roma destra a vedere se quel quell'attività che è stata fatta musone oppure va ripresa riaggiustare un ricordo che porti volute con gioia e uno con tristezza che riguarda la famiglia a scuola allora [Musica] ricordo bello bello bello di scuola della mattina e un cielo e questo vi cercano questo dice tutto anche se te l'ho detto io andavo volentieri a scuola di un modo mio libro coperto mia maestra era logico erano era era era così la scuola e quindi la vecchia adagiare su va bene ora c'è questa cosa dobbiamo fare questa cosa si fa in tutto sommato piaceva però non c'era trasporto e quello facevo quindi ha lasciato un po un segno buono per quanto riguarda l'aver imparato però non c'è non c'è sentimento in questa scuola ho fatto tanto se ti mettono invece dentro la scuola perché cambiasse tutti gli anni la maestra ma questa comunità di questi giovani questa libertà questa soppressione questo fare scuola perché in fondo eravamo sempre lì certo però con tempi diversi ma anche gli stessi compiti era divertente farli era più il libro non ho capito si poteva dire la mattina ma ho capito non si poteva dire non ho capito aiuto quando si portava questo palermo maestra ogni problema e sapevi benissimo quando andava bene perché non sa che vi abitano ai rami in croce perché viene trattata male c'è ormai capito allora spiega come sono capire troppo non hai capito punto chi era riuscire a piccola come vedi il tuo futuro e come lo vedi o e rispetto al periodo non stiamo vivendo allora io vicino mi ricordo così mi ricordo la famiglia felice sicuramente sempre sorridente molto amico molto giocherellone un po la messa di nuovo ma anche abbastanza creativo all'incisione tanto di segnare e fare con la lavorate una parte ludica mi c'era dei giochini infatti costruivo tutte delle cose che posti lo grassi infilava la palla appena in una rosolina e girava ti veniva tutte tutti dei camini ci facevi dei centri medi di carta poi li colora voci metterci stata una pazienza incredibile ricami e poi piaceva tantissimo la musica ascoltavo i generi di musica e proprio anche bene da bambine non si chiama lavoro per me è stato nei facendo ma questa volta guardava la televisione e questo entravano in realtà della scuola va del ci penso perché siano le canzoni dello zecchino d'oro di quella c'era un libriccino in edicola si compravano libriccino con le canzoni dello zecchino d'oro e ho anche un disco un la lp in vinile con uno zecchino d'oro sul quale anni che sentivo a ripetizione cioè zecchino d'oro e quindi sì la musica a disegnare e giocare tanto tanto giocare con la messa dell'ina che aveva 5 anni meno di me è centrata differenza di no però comunque sia pur di giocare un qualcuno riusciva a coinvolgerla mi piaceva tanto fare il terzino che mi avevano regalato per un natale che io volevo tantissimo questa letterina di babbo natale con questo teatrino e si montava e c'era queste marionette da sotto o anche da sopra si potevano mauri commentato tre storie questi pare si apriva si vedevano potreste però sia una vita felice della bambina felice maggio stavo cose anche se la mattina non era perfetta ma mi faceva lo stesso comunque una cosa dicono di fan di barbie ti vista insieme agli altri ultima domanda oggi sei insegnante se dovessi rivedere tra i suoi studenti la piccola quindi la lucia vincoli na casa leghisti o cosa ne faresti a un numero non è facile è stato vada perché se io mi vedono la mattina linea sede questo grembiulino e sicuramente roba minò che aveva tanto da dare ma che non era non c'è la possibilità perché c'era questa riflessione si poteva chiedere fino a un certo punto e si poteva parlare fino a un certo punto si va tanto assorbire e poco dare indietro vero se ci interrogavamo che mai a tutto la famosa imparata a memoria non c'era un modo di esprimere il proprio essere zona e quindi messo come un po non mancano solamente aperta a tutti gli atleti perché era così dovevi imparare quell'aereo imparato lo dovevi di buttare fuori se c'era qualcosa in più tanto meglio se c'era qualcosa in meno deve essere comunque un minimo quello che aveva insegnato alla maestra e quindi non ho mai avuto grande gratificazione probabimente non dimentichiamo nemmeno è una bambina media per cui facevo le mie fatiche a studiare a nero di pelle e brave insomma è stata il con collino della maestra insomma era di vede che se la cavava tratto vede rimanere lì insomma che non essere prodotto lara ma neanche bene voglio da te questo penso che sia mancato questa questa dare un pò maggior risalto alle potenzialità ecco che che sicuramente avevo per tanti aspetti magari non quelli piacevano da maestro però c'erano e questo distacco questa distanza anche perché in casa mia era molto coloni per cui avere st maestra e figura di riferimento importante che vede tutte le mattine così lontano così rigida e mi imbarazzava un po maggio sinceramente e quindi si sono messe terme metterci un colore c'erano la sorella per esempio benché sia più piccolino ma lei avevano maestra via parallela di quando andavo alle medie ad essere l'entrata in prima e non era la no non è andato alla mia maestra ma con un'altra maestra che c'era sempre quando provi a dormire su carta di misura di bambini dell'asilo è invece la mia sarà in mezo g ha visto che l'altra maestra che erano maestri rae lee loughner la maestra che faceva fare tante attività con la vita e questo è un povero ricordo anche max andavano a scuola anche loro facevano da tante attività e quando il doposcuola si ritrova insieme perché eravamo meno questi bambini ci raccontano altri abbiamo fatto un'altra vita è una cosa un po un po sì quindi no scusa nello stesso tempo era come dire certo loro cioè capito siriano questa questa situazione mi bambini bravi quelli un po meno bravi quelli non bravi è certo come lei non ha fatto il pd saudita ma c'era un po come edizione è si fidava fatelo detto il pomeriggio scompariva spariva da me la scuola se pare ristocolor c'è da tenere questo sono io mi ricordo cosa bruttissima proposito prima notte ho detto quando mi hai fatto ma che durante mi sembra in terza o quarta morir da fonti una bambina a scuola e non incidente di lavoro da muratore che capita e non svelo venimmo a sapere che la mamma venne a prendere questa bambina a scuola né con orario la mattina e quindi poi la maestra ci raccontò che hanno avuto questo babbo era l'ospedale che non si sapeva non ce lo disse subito che però poi giocato ma si disse che e io non mi ricordo cosa ha detto la maestra ma ci dava verdetto delle osimo imbarazzatissimo non stava bene tornata a scuola perché l'avrei voluto abbracciare e non l'ho fatto e con il mio carattere invece così espansivo ma perché questa è una delle cose ho pensato con quattro c'erano appunto cosa e chrissy perdere il babbo per me rosa è possibile cioè non mi balenava nemmeno per la testa un genitore che non ci fosse un genitore o che uno potesse perdere un genitore era fuori dai miei pensieri proprio trama nell'arena quindi ma invece per mettere piede in terra e capire poteva succedere che babbo o chissà che non ci fosse più e già questo e non mi ricordo la maestra e quali modena e la difficoltà di consolare questa bambina non sapevo come fare lo consigliamo in qualche modo perché poi mi sono avvicinata ma non avere proprio modo di braccia non era forse erano parole mi aveva detto di dire ma sempre molto moderate o addirittura io non so che pensavo avesse detto non ne parliamo più quindi non ha affrontato il problema della mamma no no però ciao io mi sentivo inibita cioè non la potevo andare lì go go come stai cioè non ho avuto questo e nello stesso tempo che parole molto meno se si fa una cosa difficile questa volta molto privata soprattutto prendere coscienza che da un giorno all'altro potevano cambiare una situazione per i miei per i prezzi hanno bene io riusciti ringrazio l'ho fatto volentieri anche perché mi ha fatto ricordare tante cose alle quali non pensavo da tanto tempo e mi ha fatto bene girarsi lazzate
L’intervista, della durata di 52:05 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=E1gAX55y6kM), ripercorre le memorie scolastiche e infantili di Lucia Galli. Nata a Firenze nel 1964, ha trascorso la sua infanzia nella città toscana con i genitori e la sorella minore. Mentre il padre lavorava come impiegato, la madre cuciva vestiti per bambini a casa. A 25-26 anni, ha frequentato un corso CRO pomeridiano per specializzarsi nelle attività di sostegno didattico. Fino al 1994 ha lavorato come educatrice di persone con disabilità in una cooperativa; in questa veste, ha supportato studenti con disabilità delle scuole superiori fino a quando la circolare ministeriale 3/1988 ha introdotto anche in questo ordine la figura dell’insegnante di sostegno. Attualmente, lavora come insegnante nelle scuole primarie, dove è di ruolo dal 1994. Il suo percorso scolastico si è snodato dal 1968 – quando ha cominciato a frequentare la scuola materna – al 1983, anno in cui ha conseguito il diploma quinquennale presso l’Istituto Magistrale. È stata iscritta alla scuola materna un anno dopo l’età canonica in quanto solo in quell’anno, nel 1968, venne inaugurato un istituto scolastico nei plessi di casa sua. Era quindi un istituto statale, in quanto proprio con la Legge 444/1968 venne prevista la scuola materna statale (Bonetta 1990, 35-40). Ha quindi studiato nel corso degli anni Settanta e Ottanta: un periodo contrassegnato, inizialmente, da tensioni ma anche da grandi trasformazioni sociali e civili che rivoluzionarono ruoli e concezioni del rapporto tra individuo e società; per poi, con gli anni Ottanta, virare verso una normalizzazione spesso coincidente con un riflusso nella dimensione privata (Panvini 2018, Crainz 2002, Oliviero 2018).
L’intervistata si sofferma particolarmente sulle scuole elementari, verso cui Galli nutre sentimenti contrastanti. Nettamente divise, infatti, le sue percezioni sulla scuola mattutina e sul doposcuola. Mentre la prima era gestita con metodi che la videointervistata non esita a descrivere come oppressivi e poco sensibili alla valorizzazione delle potenzialità di ciascun bambino. Significativa a questo riguardo è una frase pronunciata nei primi minuti dell’intervista, quando Galli afferma di aver desiderato diventare un insegnante in quanto «la mia maestra era una brava maestra a livello didattico cioè ci ha insegnato veramente tante cose anche se non mi piaceva il suo modo di insegnare quindi ho sempre pensato che da grande avrei fatto la maestra per non fare come lei» (m. 5.28 e ss). La maestra delle scuole elementari, a cui galli pur riconosce la capacità di aver fornito loro delle buone basi per proseguire negli studi, è infatti descritta come distaccata e tendenzialmente autoritaria. Onnipresente del resto era la religione: ogni mattina, la classe era tenuta a recitare una preghiera e, successivamente, il Padre Nostro in piedi. Veniva tuttavia consentito a Galli, di credo protestante, di recitare la forma luterana dell’invocazione, leggermente più lunga rispetto a quella cattolica. Ha sempre frequentato per sua volontà anche le lezioni di religione, benché – e qui tiene a ricordarlo – la maestra si premurasse di far sapere ai genitori che una loro eventuale decisione in senso contrario sarebbe stata accettata senza problemi.
Completamente diverso era, invece, l’atmosfera del doposcuola, che Galli prediligeva in quanto era un ambiente in cui erano possibili altre, meno formalizzate forme di socializzazione con i propri compagni: «cambiava proprio il rapporto perché cambiava la situazione che diventava più rilassante», afferma al m. 29.08, per poi tornare sull’argomento pochi secondi dopo: «io andavo a scuola per andare al doposcuola in realtà se devo esser sincera» (m. 30.02). Anche le insegnanti, più giovani rispetto a quella del mattino, sono ricordate come disponibili ed empatiche: il pomeriggio «non ho capito si poteva dire la mattina non ho capito non si poteva dire» (m. 42.50).
Nella conclusione dell’intervista, Galli si sofferma sul nodo delle valutazioni. Favorevole alla reintroduzione dei giudizi avvenuta con la L. 41/2020, afferma che la ritorno allo spirito della L. 577/1977 può contribuire a una valutazione a tutto tondo dell’alunno impedita dalla valutazione in decimi: «il numero è fine a se stesso non non ti rappresenta quello che è in realtà un bambino» (m. 38.18 e ss).
Fonti
G. Bonetta, La scuola dell'infanzia, in G. Cives (a cura di), La scuola italiana dall'Unità ai nostri giorni, Firenze, La Nuova Italia, 1990, pp. 1-54.
G. Crainz, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta, Milano, Donzelli, 2002.
M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.
S. Oliviero, Crescere negli anni Ottanta, «Pedagogia oggi», n. 2 (2018), pp. 119-36.
G. Panvini, Ordine nero, guerriglia rossa. La violenza politica nell'Italia degli anni Sessanta e Settanta (1966-1975), Torino, Einaudi, 2018.
Fonti normative
Legge 6 Giugno 2020, n. 51, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, recante misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato (GU Serie Generale n. 143 del 06-06-2020), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/06/06/20G00059/sg
Legge 4 Agosto 1977, n. 577, Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione degli esami di riparazione nonché altre norme di modifica dell'ordinamento scolastico (GU Serie Generale n. 224 del 18-08-1977), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1977/08/18/077U0517/sg
Legge 18 marzo 1968, n. 444, Ordinamento della scuola materna statale (GU Serie Generale n.103 del 22-04-1968), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1968/04/22/068U0444/sg