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Ne La scuola del villaggio il pittore campano Giuseppe Costantini descrive con un'impronta verista una scena di vita scolastica ambientata in un vecchio e umile ambiente casalingo. Si possono individuare gli utensili da cucina vicino agli arredi della scuola, il tutto immerso in un’atmosfera da piccolo cenacolo, resa attraverso un sapiente gioco di luci che filtrano dall’esterno. C’è chi legge, chi scrive, chi ripassa e segue la lezione, chi conversa. C’è anche un bambino in punizione con il cappello da asino che cerca di attirare l’attenzione. Il realismo e l’attenzione per la resa psicologica dei personaggi muovono sentimenti di viva partecipazione ma il dipinto non può definirsi di schietta denuncia sociale. Rilevante è invece il valore di documentazione storica dell’opera: uno spaccato di vita scolastica ottocentesca dove si mostra come dovevano essere le scuole elementari di alcune realtà sottosviluppate, soprattutto nel Mezzogiorno, nel periodo che va dalla legge Casati alla legge Coppino.