Fonte: F. Capello, P. Franchini, A. Mistrangelo, B. Pasteris, F. Rosso, Demetrio Cosola, Milano, Electa, 2001, ill. n.7 p. 34.
Il pittore Demetrio Cosola, esponente della temperie artistica del Verismo ottocentesco, rappresentò nelle sue opere soggetti tratti dalla realtà ordinaria e si dedicò alla descrizione di momenti di assoluta quotidianità, puntando l’attenzione sulle tematiche di attualità sociale e cittadina del periodo postunitario.
In particolare, consacrò al mondo dell’infanzia diversi lavori capaci di coglierne aspetti genuini e autentici, aiutato da una sapiente calibrazione delle tonalità cromatiche e da una meticolosa attenzione per la resa del dettaglio.
Afferenti al soggetto rappresentato nel Dettato si possono rintracciare due differenti versioni: nella prima (Il dettato, pastello su tavola, 1891) è inserita sullo sfondo la figura di una giovane maestra; nell’altra opera, meno conosciuta e intitolata All’asilo, si vede comparire in secondo piano la figura di una suora nel ruolo di insegnante.
In tutte le diverse versioni dell’opera l’attenzione dello spettatore è catturata da un soggetto sempre presente: un lungo banco in legno illuminato, posto in primo piano, intorno a cui sono sedute diverse bambine. Le discenti, che osserviamo di profilo, presentano, in quest’opera dal tono intimista, una varietà di pose ed espressioni ma sono tutte egualmente e intensamente concentrate nel compito di scrittura assegnato loro, tanto che sembra di percepire il silenzio dell’aula.
L’opera si presenta oggi come una preziosa e rara testimonianza dell’accesso femminile all’istruzione e può rappresentare un manifesto del diritto all’alfabetizzazione, con particolare riguardo a quello delle bambine.
Fonti bibliografiche:
F. Capello, P. Franchini, A. Mistrangelo, B. Pasteris, F. Rosso, Demetrio Cosola, Milano, Electa, 2001.