Le vicende sono ambientate nell’anno scolastico 1911-12 in un istituto superiore per ragazze facoltose. Durante una lezione di storia naturale, la studentessa Marta Renzi (Denis) libera un topolino, scatenando il caos nella scolaresca, e risponde con arroganza al rimprovero del prof. Monti (Tofano).
Il docente, poco autorevole e incapace di mantenere la disciplina, vorrebbe espellerla dall’istituto, ma il preside (Zoppetti), per non contrariare il padre della ragazza che è un parlamentare, decide per una punizione più lieve. Inoltre consiglia al professore di utilizzare un abbigliamento meno dimesso per ottenere più rispetto dalle studentesse. Così, sotto la guida dall’insegnante di ginnastica, la signorina Vanni (Perbellini), Monti si presenta in classe con vestiti più consoni al proprio ruolo e tiene un contegno autoritario verso le allieve. Nel frattempo, nasce un tenero sentimento tra i due non più giovani insegnanti.
Marta, con il pretesto di aiutare il professore nel fare l’inventario degli animali impagliati del laboratorio di storia naturale, si prende gioco di lui rivolgendogli particolari attenzioni, che l’uomo non riesce a gestire. La professoressa Vanni, accortasi della situazione, dichiara al collega di voler troncare la loro relazione.
La malizia di Marta continua finché l’uomo le rivolge parole compromettenti, che, udite dalle compagne di classe della ragazza, rendono l’insegnante oggetto della loro derisione.
Durante una lezione di ginnastica all’aperto, in cui le allieve allineate ripetono a tempo movimenti delle braccia e qualche passo di marcia, la professoressa Vanni, irritata per quanto il collega sia stato esposto al ridicolo, perde la compostezza con Marta e le dà uno schiaffo.
Questo gesto le costa il licenziamento, che induce anche il professor Monti a lasciare il proprio incarico presso la scuola, riconquistando così l’attenzione della collega. Nel vedere la signorina Vanni che lascia l’istituto, Marta è presa da un moto di pentimento e l’abbraccia piangendo.
Il film è stato girato negli stabilimenti Cines di Roma ed è stato presentato alla II Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 1934.
Fonti
R. Chiti, E. Lancia, Dizionario del cinema italiano, I Film, Vol. I, Roma, Gremese, 1991, pp. 300-301.
M. Gromo, Davanti allo schermo. Cinema italiano 1931-43, a cura di G. Rondolino, Torino, La Stampa, 1992, pp. 46-47.
F. Sacchi, Al cinema negli anni Trenta. Recensioni dal Corriere della Sera. 1929-1941, a cura di E. Marcarini, Milano, FrancoAngeli, 2000, pp. 126-128.